Roland Garros, 5 set di paura: ma Zverev e Dimitrov restano in sella

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Roland Garros, 5 set di paura: ma Zverev e Dimitrov restano in sella

PARIGI – Vittorie in cinque set per Zverev, che conferma una certa ‘sindrome da Slam’, e per un Dimitrov pasticcione. Passa in cinque anche Nishikori

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[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 18 – En plein italiano

Quando un secondo turno da non sottovalutare rischia di trasformarsi in un incubo. È stato oggi il destino comune di Grigor Dimitrov, Kei Nishikori e soprattutto Sascha Zverev, tra i più attesi qui a Parigi dopo il trionfo di Madrid e la finale di Roma. Le tre teste di serie si sono ritrovate sotto prima 1-0 e poi 2-1 contro – rispettivamente – Jared Donaldson, Benoit Paire e Dusan Lajovic. Alla fine hanno tutti e tre risolto la faccenda, sebbene al quinto set l’unico a rischiare concretamente sia stato Dimitrov.

IL RISCHIO DI SASCHA – Sul campo 1 Lajovic imposta il match tirando tutto il possibile, anche quando la palla è ben sopra la spalla, sorprendendo spesso in contropiede un poco avveduto Sascha Zverev. Così i break conquistati nel primo e nel settimo gioco gli permettono di incamerare il primo parziale. Zverev apparso piuttosto distratto e a corrente alternata, sorpreso dalla profondità espressa dal balcanico che nell’ultimo mese sembra aver incrementato i giri del suo motore. Continuano quindi, almeno parzialmente, le difficoltà negli Slam per il piccolo (si fa per dire) degli Zverev. Che continuano nel secondo set: Lajovic non subisce il ritmo di Zverev, anzi è lui a menare le danze, strappando di nuovo il servizio al tedesco e portandosi 3-1. Zverev molto falloso e confuso, che non punge da fondo campo. La reazione del teutonico non si fa attendere, infila tre giochi consecutivi e si rimette in carreggiata. Il set si decide sul 5-6, il serbo si suicida (sportivamente) giocando il game più negativo dell’incontro, Zverev ringrazia: un set pari.

Se si pensava che la parità sciogliesse Zverev, non è così. Terzo set, equilibrio fino al 3-2: Lajovic sfrutta il passaggio a vuoto dell’avversario, conquista un break di importanza capitale che lo porta in vantaggio per due set a uno. Si prospetta il colpo di scena della prima settimana all’Open di Francia? Parola al campo, che risponde di no, Zverev non lascerà il torneo in questo mercoledì parigino, aiutato non poco da Lajovic. Dal quarto set Zverev innesta le canoniche ‘marce alte’, quelle che teoricamente permettono ai fuoriclasse di cavarsela quando la mente è grigia e le gambe non reagiscono al meglio: breakka nel quarto gioco e da lì non si volta più, timbrando un parziale da dodici giochi a tre con il serbo sparito dal campo. Ma quanto sudore, per Sasha, e quanti lati oscuri, a partire dalla seconda palla e dal dritto sul lato tecnico, e dai diversi buchi e pause per quello mentale, fino ai fastidi intravisti alla gamba. Cinque set che faranno discutere non poco.

Forse avete idea che noi ci pensiamo continuamente, ma essere sotto due set a uno negli Slam è come essere sotto di un set al meglio dei tre. Non stiamo lì a rimuginarci, ‘oddio sono in svantaggio, cosa dovrei fare?’, semplicemente cerchiamo di giocare al meglio e di cambiare le cose dal punto successivo o dal game successivo“. Il tedesco in conferenza ha in parte minimizzato lo spavento, forse consegnandoci una versione dei fatti più rispondente a verità. “Non ho giocato bene nei primi tre set, poi ho trovato il mio ritmo“. Puro e semplice, così come la presunte ‘sindrome da Slam’ che gli impedisce di esprimersi qui come altrove, dove ha già messo in fila i più forti. “Non voglio mentire, qui è diverso. Ed è diverso rispetto agli altri anni. Ma facendo le cose passo dopo passo i successi arriveranno“.

Il prossimo turno con Dzumhur sarà l’occasione per battere il primo top 50 della sua carriera in uno Slam. Esatto, il tedesco finora ne ha incontrati sette rimediando altrettante sconfitte. Un trend che appare ingeneroso se confrontato con quelli dei soliti noti alla sua età: il meno precoce di tutti, Federer, ne aveva già battuti 7 su 18 incroci. E doveva ancora cambiare marcia, perché di Slam non ne aveva ancora vinti. Come Sascha, che prende a racchettate – lo fa sul serio, anche oggi ne ha distrutta una – le sue debolezze in attesa che svaniscano al cospetto della sua solenne solidità. Che negli Slam ancora vacilla.

LE PATURNIE DI KEI… – Da Benoit Paire ci si aspetta più che altro un po’ di avanspettacolo e che alla fine lasci spazio a chi queste partite è più abituato a vincerle. Una solida convinzione che è sembrata vacillare quando il francese, spinto da un pubblico apparso a tratti incredulo per l’evolversi della faccenda, ha estratto dalla sacca la mazza vincente andando ripetutamente in buca per due set, sfruttando ancor più che le proprie armi l’inconsistenza della seconda di Nishikori. Un tragico rendimento del 30% tra secondo e terzo parziale permette a Paire di mettere spesso i piedi in campo, rivelando uno dei tanti equivoci del tennista giapponese. Non è un tennista che ami particolarmente difendersi, è anzi lui che deve prendere l’iniziativa per tenere la testa fuori dall’acqua. E quando non riesce a farlo, soffre.

Secondo un copione che stava svolgendosi quasi in contemporanea sul campo 1, Nishikori riprende però a proiettarsi in avanti. Non solo da un punto di vista metaforico, poiché anche la resa dei colpi di volo è cresciuta dopo un pericoloso black-out di oltre un’ora. Prendendo a evidenziare il cronico difetto del dritto di Paire, che non può reggere la pressione prolungata, e una certa disabitudine dell’avignonese a queste lunghe scampagnate terricole. Dopo tre ore è Nishikori a guadagnarsi l’incrocio con Simon, improvvisamente ringalluzzito dalla finale di Lione. Sarà una partita di gambe che frullano tra uno scacchista (Gilles) e un incontrista (Kei). I due non si sono mai incontrati.

…E QUELLE DI GRIGOR – Dimitrov ci aveva già provato a Melbourne, in realtà, a farsi eliminare da uno statunitense acerbo. Certo una sconfitta contro quel Mackendie McDonald sarebbe stata sorpresa ancora più grossa dell’eventuale sconfitta odierna contro Jared Donaldson, 21enne numero 57 ATP con qualche buona carta nel mazzo. Come a gennaio la contesa si è risolta con l’oltranza al quinto set, 10-8 anziché 8-6, e con un discreto spavento per il bulgaro. Il rovescio dal portamento un po’ atipico e difficile da leggere dello statunitense ha costretto Dimitrov sulla diagonale che meno gradisce, quella dalla quale non è in grado di uscire con disinvoltura. Appena tre vincenti di rovescio da fondocampo contro i ventinove di dritto: non c’è altro da aggiungere, per tacere della solita cronaca di slice stilisticamente apprezzabili ma non sempre efficaci.

Donaldson è ancora un giocatore difficile da inquadrare, uno che sembra fare fatica a imporsi ma che allo stesso tempo sa adattarsi alle circostanze della partita se l’avversario gli lascia un po’ di margine. È quello che Dimitrov fa troppo spesso e che certamente non sta nel bagaglio di coloro che si preparano per andare a vincere gli Slam, o anche soltanto sperare di vincerli, soprattutto su una superficie dispendiosa come la terra battuta. Dopo aver vinto il quarto set con relativa autorità il bulgaro poteva e doveva ammazzare l’incontro, invece ha permesso a un Donaldson prima stanco e poi incrampato di sognare una vittoria (nessun match point, ma lo statunitense ci è andato vicino sul 6-5 30-30) che avrebbe avuto del clamoroso, tanto più dopo aver realizzato un punto servendo da sotto.

Per Dimitrov ci sarà ora la sfida con Verdasco, dove non siamo sicuri di poterlo ritenere favorito. Così come per Nishikori e Zverev, attendiamo nuovi responsi dal campo.

ha collaborato Corrado Boscolo

Risultati:

[10] P. Carreno Busta b. F. Delbonis 7-6(0) 7-6(2) 3-6 6-4
M. Cecchinato b. [LL] M. Trungelliti 6-1 7-6(1) 6-1
[17] T. Berdych vs J. Chardy 6-7(5) 6-7(8) 1-1 sospesa ieri 
[LL] P. Polansky vs P.H. Herbert 3-6 6-4 sospesa ieri 
J. Benneteau b. L. Mayer 2-6 7-6(4) 6-2 6-3
[26] D. Dzumhur b. R. Albot 6-3 6-3 5-7 1-6 7-5
[2] A. Zverev b. D. Lajovic 2-6 7-5 4-6 6-1 6-2
[30] F. Verdasco b. [Q] G. Andreozzi 6-3 6-2 6-2
[4] G. Dimitrov vs J. Donaldson 6-7(2) 6-4 4-6 6-4 10-8
[20] N. Djokovic b [Q] J. Munar 7-6(1) 6-4 6-4
[19] K. Nishikori b. B. Paire 6-3 2-6 4-6 6-2 6-3
[13] R. Bautista Agut b. [Q] S. Giraldo 6-4 7-5 6-3
[8] D. Goffin b. [WC] C. Moutet 7-5 6-0 6-1
G. Simon b. [12] S. Querrey 1-6 7-6(3) 6-4 6-1
[32] G. Monfils b. [Q] M. Klizan 6-2 6-4 6-4
M. Berrettini b. [Q] E. Gulbis 6-2 3-6 6-4 6-3
K. Khachanov b. G. Garcia-Lopez 6-2 7-6(7) 6-7(0) 6-3
[15] L. Pouille vs C. Norrie 6-2 6-4 5-7 sospesa
[7] D. Thiem vs S. Tsitsipas 6-2 2-6 6-4 sospesa

Il tabellone completo

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