Errani non molla: "Spero di tornare presto". Per Binaghi 'sentenza iniqua'

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Errani non molla: “Spero di tornare presto”. Per Binaghi ‘sentenza iniqua’

Migliora l’umore della faentina, in cerca di appigli legali dopo la squalifica del TAS. I legali puntano alla sospensiva o alla retrodatazione. La FIT si schiera a difesa di Sara

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Il nuovo stop arrivato dal TAS di Losanna per Sara Errani (ulteriori otto mesi di squalifica per l’assunzione di Letrozolo) ha stimolato reazioni istituzionali di diverso tenore. All’attendismo del presidente del Coni Giovanni Malagò ha fatto da contraltare la netta presa di posizione della Federtennis in difesa della giocatrice.

MALAGÒ: SPETTATORE INTERESSATO“Non ho mai fatto un commento su una sentenza provvisoria o definitiva su un atleta perché sarei poco istituzionale e poco serio, si mischiano confitti di competenze completamente diversi”. Così il numero uno dello sport italiano si è posizionato all’esterno della contesa, partendo dal presupposto che la NADO-Italia gode della piena autonomia rispetto al comitato olimpico“Io non posso giudicare, perché farei un torto al mio ruoloha commentato Malagò alla vigilia della Giunta nazionale di Trieste – verrei meno a un impegno preciso che ho con tutte le persone con cui devo interfacciarmi. Il CONI non c’entra niente, è solo spettatore interessato. Fino a qualche anno fa il nostro Paese non aveva questa formidabile credibilità – ha concluso – ma è innegabile che da noi il tema è preso molto seriamente, molti Paesi ci guardano come modello: nessuno può dire che l’Italia non è in primissima linea nella lotta al doping“.

BINAGHI: SENTENZA INIQUA – Se Malagò si è seduto a bordo campo, è entrato decisamente nel vivo del gioco Angelo Binaghi. La FIT è chiaramente dalla parte della sua tesserata. “ll fatto che il TAS abbia emesso questa sentenza iniqua sei mesi dopo la data che lo stesso organo giudicante aveva annunciato (dicembre scorso, ndr) rappresenta una grave violazione dei diritti dell’atleta che si è vista privata della serenità necessaria a svolgere la sua professione di tennista ormai da un anno a mezzo”. Il messaggio, diffuso sul sito della Federtennis, sottolinea come “lo stesso TAS abbia valutato come involontaria l’assunzione della sostanza”. Binaghi conclude: “Sono convinto che Sara supererà questo momento difficile, la aspettiamo in campo.

LO SPIRAGLIO – Un auspicio, quello di rivedere all’opera la tennista faentina, privo in questo momento di riferimenti temporali certi. C’è però da registrare il cambio di rotta da parte di Errani nelle ultime ore: il recentissimo “spero di tornare prima possibile in campo diffuso su Twitter è ben diverso dal malinconico “non so se avrò la forza e la voglia di tornare a giocare” di 48 ore fa.

Un piglio decisamente più propositivo, che potrebbe trovare appiglio nella giurisprudenza recente riassunta da Tennisitaliano. Se gli otto mesi di squalifica fossero subito esecutivi, Errani dovrebbe fermarsi fino al prossimo febbraio con conseguenze chiaramente deleterie sul prosieguo della carriera. Ma lo scontato ricorso al TFS (Tribunale federale svizzero, quindi giustizia ordinaria) contro la sentenza del TAS allungherebbe i tempi in vista della pronuncia definitiva, attesa a quel punto in un periodo che va dai tre ai cinque mesi. Nell’attesa, non è da escludere una sospensiva che consenta alla tennista azzurra di tornare subito in campo. Per l’autorizzazione della sospensiva non dovrebbero passare più di due settimane, se fa testo in tal senso il fresco caso dell’attaccante peruviano Paolo Guerrero che ha chiesto e ottenuto – in attesa del giudizio ultimo – lo stand-by di una squalifica per assunzione di cocaina aumentata dal TAS da sei a 14 mesi. Con questo espediente sarà in campo ai Mondiali. Tra gli elementi che possono aver restituito un accenno di sorriso a Errani, anche l’ipotesi di una retrodatazione della pena. A supportarla un comma del Tennis Antidoping Program secondo cui ritardi nella pubblicazione della sentenza non attribuibili all’atleta possono anticipare l’inizio della sanzione.

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