ATP Challenger Padova: un esordio, una sfida vinta. Che continua

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ATP Challenger Padova: un esordio, una sfida vinta. Che continua

Lo spostamento da Cortina a Padova, il maltempo. Nonostante le sfide organizzative, il Challenger veneto si conclude con un enorme successo di pubblico e un grande sogno

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La finale di singolare vinta dallo spagnolo Sergio Gutierrez Ferrol in tre set su Federico Gaio ha rappresentato l’atto conclusivo dell’ATP Country 2001 Team, il torneo Challenger che dopo quattro edizioni a Cortina si è spostato a Padova. 6-2 3-6 6-1 il punteggio finale a favore del 29enne iberico, entrato nel tabellone principale grazie allo Special Exempt ottenuto in seguito alla finale raggiunta la settimana precedente al Challenger di San Benedetto. Prima di sconfiggere l’ultimo tennista italiano rimasto in gara, Gutierrez aveva battuto anche due dei nomi di maggior richiamo presenti in tabellone: al primo turno Daniel Gimeno-Traver, ex n. 63 ATP, ed in semifinale l’ex n. 5 del mondo Tommy Robredo. Quest’ultimo diventato nel corso della settimana un autentico beniamino del pubblico: vuoi per il suo glorioso passato, vuoi per la gestualità classica del suo tennis, vuoi per l’umiltà e la voglia di lottare che il 36enne spagnolo ha sempre messo in campo. Indubbiamente meritata la vittoria del solidissimo Gutierrez, degno rappresentante della tradizione terraiola spagnola, che con questo risultato si è regalato il best ranking: da lunedì è infatti n. 158 ATP, lui che in precedenza era arrivato al massimo in 173esima posizione nel 2012, prima addirittura di abbandonare l’attività agonistica per qualche anno.

Detto che la finale di doppio è stata appannaggio della coppia croato-bosniaca composta da Ante Pavic e Tomislav Brkic, che ha sconfitto quella tutta italiana formata da Andrea Vavassori e Walter Trusendi, il torneo patavino va in archivio con grande soddisfazione degli organizzatori. La folta rappresentanza azzurra (dodici nel main draw), capeggiata dal recente semifinalista di Bastad Simone Bolelli, e la presenza di nomi noti agli appassionati (oltre ai citati Robredo e Gimeno-Traver, anche un ex top 30 e vincitore di quattro tornei ATP come Thomaz Bellucci) sono stati sicuramente uno dei motivi degli ottimi risultati in termini di riscontro di pubblico.

Nella conferenza stampa di fine torneo, il Comitato Organizzatore ha infatti evidenziato le oltre 13.000 presenze complessive registrare nel corso della settimana, un dato veramente notevole e superiore alle aspettative. Ancor di più considerando come nel weekend delle qualificazioni e all’inizio della settimana lo svolgimento del torneo fosse stato reso veramente complicato dal maltempo che aveva colpito la città veneta in maniera così violenta da richiedere l’attivazione dello stato di crisi. “Vi assicuro che tanti impianti cittadini sono in gravi difficoltà, invece qui è stato fatto un lavoro incredibile che ha permesso di portare alla conclusione nel migliore dei modi il torneo” ha dichiarato al riguardo l’assessore allo sport del Comune di Padova, Diego Bonavina.

Il fatto che questo notevole sforzo sia stato riconosciuto dallo stesso supervisor dell’ATP, Stephan Cretois, rende fiduciosi gli organizzatori in prospettiva 2019, quando l’organizzazione della sesta edizione del torneo presenterà anche l’ulteriore variabile rappresentata dall’introduzione a partire dal prossimo anno delle nuove regole del Circuito Challenger. “Un main draw da 48 giocatori invece di 32, altre regole sull’ospitalità. Indubbiamente questo cambiamento in termini organizzativi rappresenta un’ulteriore sfida. Possiamo dire che noi ci prepariamo ad affrontarla” la risposta del Direttore del Torneo Andrea Mantegazza al riguardo, che anche in una chiacchierata al termine della conferenza stampa non ha nascosto come il nuovo format previsto dall’ATP comporti ulteriori sforzi (e costi) organizzativi. Anche solo pensando al 50% in più di giocatori nel tabellone principale e di conseguenza delle partite (diventeranno 47 rispetto alle attuali 31) che si dovranno programmare a partire dal lunedì. Ad esempio, una delle idee per il 2019 è quella di predisporre un secondo campo per gli match serali, in modo da poter raddoppiare il numero di incontri programmabili dalle 19 in poi quando – considerato anche il periodo estivo – c’è il maggior afflusso di pubblico.

Ma è anche vero che stavolta avremo anche un anno di tempo per preparare il torneo. Considerando che quest’anno ce l’abbiamo fatta in qualche mese, dopo che è stata confermata la possibilità di spostare la sede da Cortina a Padova, ciò ci rende molto ottimisti e fiduciosi” ha aggiunto Paola Bergamo, presidente del Contry Club Cortina, ricordando che solo ad aprile era stato definito l’accordo di collaborazione con la “Team 2001” la società che gestisce il Centro Sportivo 2000, uno dei più grandi impianti sportivi del Veneto, diventato la nuova sede del torneo.

Ottimismo e fiducia che permettono di continuare a coltivare quel piccolo (grande) sogno nel cassetto di cui si parlava già dopo l’ultima edizione svoltasi a Cortina, e che ora negli ampi spazi del Centro Sportivo 2000 potrebbe sicuramente trovare una cornice dimensionalmente e logisticamente adeguata. Un leggero sorriso è infatti apparso sul volto dei membri del Comitato quando in una delle domande è stato fatto riferimento al circuito ATP 250. Pur non mancando di sottolineare subito dopo che già ci sarà molto da fare per la organizzare adeguatamente la prossima edizione a livello Challenger, a partire da una collaborazione ancora più stretta con il Comune di Padova. L’assessore Bonavina ha confermato la disponibilità del suo assessorato in tal senso, soprattutto in termini di coinvolgimento delle realtà locali, in primis imprenditoriali, al fine di supportare il torneo nella ricerca di ulteriori di sponsor e nella pubblicizzazione dell’evento, con l’obiettivo di farlo diventare uno degli appuntamenti più rilevanti in ambito sportivo per la città. Insomma, quel sorriso ha fatto capire che – per tutti – il sogno continua.

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