Washington, Murray si ritira: "Sono esausto"

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Washington, Murray si ritira: “Sono esausto”

Dopo la battaglia di tre ore contro Copil, lo scozzese lascia via libera a De Minaur: “Il mio fisico ha bisogno di riposare”. Tsitsipas batte Goffin, Nishikori KO contro Sascha

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Lacrime di liberazione, ma anche, evidentemente, di sofferenza. Il pianto commovente dopo il successo con Copil resterà l’ultima cartolina di Andy Murray a Washington. Lo scozzese non è infatti sceso in campo per il quarto di finale che lo vedeva opposto ad Alex De Minaur, dopo aver annunciato anche il ritiro dal tabellone  di Toronto. “Sono esausto per le fatiche di questi giorni – le sue parole – tornando da un lungo infortunio devo anche saper ascoltare il mio fisico, non giocavo su questa superficie da 18 mesi (Indian Wells, marzo 2017)“. In effetti il Citi Open per lui, tutto sommato ancora convalescente, non è stato una passeggiata. Le tre ore di battaglia necessarie per avere la meglio sul rumeno erano state precedute da sforzi altrettanti intensi che l’attuale 832 del ranking aveva dovuto sostenere: un totale di cinque ore abbondanti di gioco per venire a capo di McDonald al primo turno, poi del derby britannico con Kyle Edmund. “Terminare le partite alle tre del mattino non fa bene a nessuno, vale per i giocatori, per i tifosi, per le tv – ha proseguito Murray con tono polemico -, è irragionevole pensare che poi si possa tornare in campo il giorno successivo. In ogni caso questa settimana mi ha regalato sensazioni positive, un po’ di riposo mi servirà per arrivare nel migliore dei modi a Cincinnati”. E’ il percorso di avvicinamento programmato da Murray verso gli US Open: grazie al ranking protetto, tornerà a giocare nei Major dove manca da Wimbledon 2017.  Il pass per la semifinale, di conseguenza, se lo mette al collo Alex De Minaur. Il Next Gen australiano attende chi uscirà dall’inedita sfida tra Denis Kudla e Andrey Rublev.

Già deciso invece l’incrocio della parte alta del tabellone, dove promette spettacolo la sfida (anche qui è una prima volta, ma quante promesse per il futuro!) tra Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas. Il greco, decimo del seeding, si è preso una decisa rivincita su David Goffin (11 ATP) che ad aprile l’aveva superato a Montecarlo. Schema di partita solido per il diciannovenne ateniese, alla quinta semifinale ATP della sua giovane carriera, seconda in un 500 dopo Barcellona: sfrutta un break nella prima parte di entrambi i set e arriva così al traguardo in meno di un’ora e venti minuti. Lui il servizio non lo perde mai: pur con soli tre ace, riesce a capitalizzare l’84 per cento delle prime.

Alexander Zverev – Washington 2018 (foto via Twitter, @CitiOpen)

Più laboriosa la questione Nishikori per Zverev, nel replay della semifinale di un anno fa. Da queste parti Sascha difende il titolo e lotta a distanza con del Potro (nel frattempo in finale a Los Cabos contro Fognini) in difesa del numero tre del ranking. Il primo set gli sfugge di mano facendosi rubare il servizio a zero nel sesto game (2-4). Poi la partita cambia radicalmente: nel secondo parziale il minore di casa Zverev cresce col servizio (sei ace) e diventa più aggressivo, proprio mentre la macchina giapponese inizia a incepparsi. Nishikori si farà breakkare quattro volte fino al termine del match e tanto basta a premiare anche la miglior brillantezza fisica del più giovane in campo.

Risultati:

[10] S. Tsitsipas b. [3] D. Goffin 6-3 6-4
[1] A. Zverev b. [7] K. Nishikori 3-6 6-1 6-4
A. De Minaur b. A. Murray W/O
D. Kudla vs [16] A. Rublev rinviata

Il tabellone completo

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