US Open: Halep o Serena? - Pagina 2 di 3

Al femminile

US Open: Halep o Serena?

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9. Julia Goerges
US Open 2017: 4T
Miglior risultato: 4T (2017)
Goerges ha atteso i 29 anni per togliersi nuove e importanti soddisfazioni, come l’ingresso in Top 10 o l’approdo per la prima volta in una semifinale Slam, nello scorso Wimbledon. In questo periodo Julia sta giocando parecchio: dopo Wimbledon ha affrontato la terra rossa di Mosca e poi si è spostata in nord America. A Montreal ha perso da Sevastova, mentre a Cincinnati si è ritirata contro Mladenovic per un problema al polpaccio. Ma se è in gara a New Haven (dove ha già sconfitto al primo turno Cibulkova), significa che le cose si sono sistemate. Ho il dubbio che il suo calendario sia un po’ troppo pieno; ma chissà che a Flushing Meadows non riesca nuovamente a dare prova dei suoi progressi, soprattutto mentali, nei grandi appuntamenti.

10. Jelena Ostapenko
US Open 2017: 3T
Miglior risultato: 3T (2017)
Momento no per Ostapenko: dopo i quarti a Wimbledon è stata negativa nelle US Open Series: zero vittorie e due sconfitte, battuta da Konta in Canada e da Cornet a Cincinnati. Queste le scarne informazioni che possiamo ricavare dai campi nordamericani. Difficile avere le idee chiare, anche se in ogni caso penso che Jelena possa quanto meno puntare a ritoccare il suo record newyorkese, visto che si tratta di un semplice terzo turno (lo scorso anno).

11. Daria Kasatkina
US Open 2017: 4T
Miglior risultato: 4T (2017)
Dopo il positivo Wimbledon di luglio (quarti di finale) Kasatkina ha scelto di giocare il nuovo torneo “di casa” sulla terra di Mosca, prima di trasferirsi in Nord America. In Canada ha deluso, raccogliendo appena due game contro Sharapova, mentre a Cincinnati ha perso all’esordio contro Martic. Quindi dalle US Open Series non sono arrivate buone indicazioni: per questo a New York per replicare il quarto turno dello scorso anno (sconfitta da Kaia Kanepi) avrà bisogno di recuperare condizione.

12. Garbiñe Muguruza
US Open 2017: 4T
Miglior risultato: 4T (2017)
È un momento difficile per Muguruza: sconfitta a Wimbledon da Van Uytvanck al secondo turno, ha dato forfait a Montreal per un problema al braccio. Poi a Cincinnati ha perso subito da Lesia Tsurenko. I guai fisici e i cattivi risultati dell’ultimo periodo le sono costati la posizione in Top 10: oggi ne è uscita, dopo che appena undici mesi fa era anche diventata numero 1 del mondo (settembre 2017).

Dei quattro Slam, quello newyorchese è quello che in carriera le ha dato meno soddisfazioni: due li ha vinti (Parigi e Londra), a Melbourne ha raggiunto almeno i quarti di finale; negli USA invece non è mai andata oltre il quarto turno: accadde lo scorso anno quando perse contro Kvitova dando la sensazione che avrebbe potuto anche fare meglio. Per il Major in arrivo è difficile avere particolari aspettative, visto che non sappiamo nemmeno in che condizioni fisiche si presenterà.

13. Kiki Bertens
US Open 2017: 1T
Miglior risultato: 2T (2012, 2015)
Quarti di finale a Wimbledon, quarti a Montreal, e infine vittoria a Cincinnati dova ha sconfitto in sequenza Vandeweghe, Wozniacki, Kontaveit, Svitolina, Kvitova, Halep. Bertens è senza dubbio la tennista del momento, e con gli ultimi risultati ha dato prova di non essere più solo una specialista della terra battuta ma di essere in grado di giocarsela con le migliori anche su terreni più rapidi.

Con la vittoria di domenica scorsa sulla numero 1 del mondo Halep è arrivata a dieci successi stagionali contro le Top 10. Cosa dire di più? Che per lei il piccolo dubbio che si può avere è se riuscirà a prolungare questa straordinaria condizione di forma anche per le settimane dello Slam. In ogni caso è una ottima occasione per migliorare il record di carriera: a New York sinora non è mai andata oltre il secondo turno.

14. Madison Keys
US Open 2017: F
Miglior risultato: F (2017)
Dopo la delusione di Wimbledon (sconfitta dalla qualificata Rodina), Keys ha avuto problemi al rientro nella stagione sul cemento, con forfait a San Josè e Montreal per un fastidio al polso operato già due volte in passato. Per fortuna è stata in grado di scendere in campo a Cincinnati dove ha giocato discretamente: ha sconfitto Kerber prima di perdere contro una Sabalenka ispiratissima. Tutto sommato un torneo positivo, viste le preoccupanti notizie sul suo fisico delle settimane precedenti.

Se escludiamo Wimbledon, negli ultimi Slam è stata costante ad alti livelli, con i quarti a Melbourne e la semifinale a Parigi. Ora agli US Open ha punti pesanti da difendere: l’anno scorso era stata finalista, dopo aver messo in mostra ottimo tennis, in particolare nella semifinale contro CoCo Vandeweghe. In sostanza Madison si presenta con qualche incognita ma anche con la consapevolezza che nel Major di casa può fare bene.

15. Elise Mertens
US Open 2017: 1T
Miglior risultato: 1T (2016, 2017)
Mertens si è affacciata da pochi mesi ad alti livelli nel circuito WTA: nel gennaio 2017 era ancora fuori dalle prime 100, poi sono arrivati progressi rapidi e importanti. Oggi la ventiduenne Elise si presenta con una serie di solidi risultati nelle US Open Series: semifinale a San Josè (sconfitta dalla futura vincitrice Buzarnescu), quarti a Montreal (battuta da Svitolina) e quarti a Cincinnati (fermata da Kvitova). Visto che nell’ultimo Slam disputato sul cemento (Australian Open 2018) è stata capace di arrivare sino in semifinale, è quasi certo che a meno di controprestazioni riuscirà finalmente a vincere il suo primo match a Flushing Meadows. E visto che uno dei suoi punti di forza stagionali è stata la costanza di rendimento, se trova un sorteggio non troppo difficile secondo me può sperare di arrivare alla seconda settimana.

16. Venus Williams
US Open 2017: SF
Miglior risultato: Vittoria (2000, 2001)
È un periodo difficile per Venus. Dopo le delusioni negli Slam 2018 (sconfitta al primo turno in Australia e Francia, al terzo a Wimbledon), si presenta a New York avendo dovuto dare forfait a Cincinnati per un problema al ginocchio destro. A questo punto anche gli impegni di San Josè (sconfitta da Sakkari) e Montreal (battuta da Halep) assumono una importanza relativa, al di là del fatto che non sono stati esaltanti: prima di tutto conteranno le condizioni fisiche.

L’anno scorso Venus arrivò davvero a un passo dalla vittoria a New York: perse in volata (6-1 0-6, 7-5) dalla futura campionessa Stephens, ma se avesse raggiunto la finale avrebbe avuto ottime possibilità di conquistare il terzo successo agli US Open, visto la controprestazione offerta da Keys. Oggi però, a dodici mesi di distanza, tutto sembra cambiato e appare molto improbabile che Williams riesca a ripetersi su quei livelli.

a pagina 3: le altre teste di serie, Serena Williams e le indicazioni dei bookmaker

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