Al femminile
US Open: Halep o Serena?

Le altre teste di serie e Serena Williams
Sta per cominciare l‘ultimo Slam con 32 teste di serie: dal 2019 le giocatrici “protette” in fase di sorteggio saranno solo 16. Eppure forse mai come in questo momento tra la posizione 17 e la 32 si ritrovano nomi importanti o comunque da seguire. Basta solo elencare le prime: Barty 17, Sevastova 18, Osaka 19, Sharapova 20 (visto il certo forfait di Buzarnescu). E poi Vandeweghe 22 (semifinalista agli US Open lo scorso anno), Sabalenka 24 (per la prima volta testa di serie), fino alla 25, Serena Williams.
Su Serena, vincitrice sei volte a Flushing Meadows, penso occorra un minimo di approfondimento. Lasciando da parte la sconfitta canadese per 6-1, 6-0 da Konta (troppo brutta per essere attendibile) ragionerei piuttosto su Cincinnati. Dopo avere battuto Gavrilova all’esordio, Williams ha perso in tre set da Kvitova (6-3, 2-6, 6-3). Su questo match ho letto giudizi che mi sono sembrati fuori misura, forse condizionati dal grande coinvolgimento del pubblico. Secondo me la partita ha sì offerto pathos ed emozioni, ma livello tecnico non altissimo. Ed è rimasta lontana per qualità di gioco rispetto a quasi tutti i precedenti confronti diretti: penso alle vittorie di Serena a Wimbledon (due volte) e Doha (che coincise con il ritorno di Williams al numero 1 del mondo) ma anche al successo di Kvitova a Madrid.
A mio avviso la scorsa settimana a Cincinnati si sono esibite due protagoniste in condizioni ampiamente migliorabili. Serena soprattutto ha risposto davvero male, facendo apparire il servizio di Petra per lunghi tratti come un’arma quasi incontenibile. Eppure in Ohio avversarie più in palla come Mertens o Bertens sono riuscite a gestire la battuta di Kvitova senza particolari problemi, entrando con regolarità nello scambio.
In sintesi: penso che Serena abbia fatto un passo indietro rispetto alla condizione di Wimbledon, quando aveva controllato con buona sicurezza una avversaria non semplice come Julia Goerges, servizio incluso (e Julia è nettamente in testa alla classifica degli ace stagionali). Secondo me se Williams si presentasse a New York con i fondamentali di inizio gioco (battuta e risposta) mostrati nell’ultimo match avrebbe poche possibilità di fare strada. Ma tra la partita di Cincinnati e lo Slam ci sono due settimane, e Serena ha dato prova di saper crescere, e molto, negli appuntamenti più importanti.
Dietro alla numero 25 Williams chiudono la lista delle teste di serie altri nomi interessanti come Kontaveit, Sakkari e Cibulkova. Dominika è dunque riuscita a rientrare fra le 32 “elette” dopo lo sfratto in extremis di Wimbledon.
Fuori dalle teste di serie
Anche se forse senza una concreta speranza di vincere il torneo, penso che quasi tutte le giocatrici tra le prime 50 del ranking abbiamo quanto meno la possibilità di arrivare alla seconda settimana. Occorre che trovino il momento di forma e la combinazione di avversarie adatte alle proprie caratteristiche. Tra loro c’è anche Camila Giorgi, questa settimana numero 45 del ranking. L’anno scorso Camila perse al primo turno da Rybarikova; se le capitasse un buon sorteggio potrebbe approfittarne per migliorare la classifica, cercando di avvicinarsi al best ranking (numero 30): ricordo che Camila nella Race è numero 27, e quindi mantenendo lo standard dei mesi passati ha concrete possibilità di riuscirci.
Nelle posizioni ancora più arretrate segnalerei Safarova, Azarenka oltre a due wild card agli opposti: la veterana Kuznetsova e la giovanissima Anisimova, che ha dimostrato di avere recuperato dalla frattura al piede subita a Miami.
Le quote alla vigilia
Infine le quote alla vigilia del torneo. Quelle che presento sono state rilevate lunedì 20 agosto. Segnalo però che in questa occasione la maggior parte delle agenzie concorda solo sui nomi e sull’ordine delle prime tre, mentre sulle giocatrici che seguono si trovano valutazioni anche piuttosto lontane, più del solito (per esempio Wozniacki a 13,00 invece che a 23,00). Dunque i bookmaker danno molta fiducia a Serena Williams (a 6,50), anteposta alla coppia Angelique Kerber/ Simona Halep (a 8,00); poi Sloane Stephens (a 11,00), mentre le altre sono più staccate.
P.S. Come in occasione dei precedenti Slam, questa rubrica si ferma durante i quindici giorni degli US Open. Ritornerà fra tre settimane, al termine di Flushing Meadows.
Buon torneo a tutti.
Al femminile
Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane
Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.
Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.
Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.
Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.
Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.
Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.
Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.
In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.
Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.
Il febbraio delle principali tenniste italiane.
6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni
13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha
Al femminile
United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik
Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.
Grecia – Bulgaria 4-1
Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1
Sakkari – Tomova 6-3, 6-2
Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4
La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.
USA – Repubblica Ceca 4-1
Kvitova – Pegula 7-6, 6-4
Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac
Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7
Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.
Francia – Argentina 4-0
Garcia – Podoska 6-2, 6-0
Mannarino – Coria 6-1, 6-0
La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.
Australia Gran Bretagna 1-3
Dart – Inglis 6-4, 6-4
Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)
Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.
Svizzera – Kazakhistan 4-0
Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2
Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)
Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.
Al femminile
Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka
Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.
Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.
Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.
Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.