US Open: Ferrer, l'addio Slam è amaro. Si ritira contro Nadal

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US Open: Ferrer, l’addio Slam è amaro. Si ritira contro Nadal

Epilogo malinconico per David, costretto al ritiro nel secondo set per un problema al polpaccio sinistro. L’addio vero e proprio avverrà in primavera. Delpo vince sul velluto

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dai nostri inviati a New York

L’ULTIMA SLAM DI DAVID – Dura poco più di un’ora e 20 l’esordio agli US Open 2018 del campione uscente Rafael Nadal. Il suo avversario David Ferrer, suo ex-compagno di Davis e suo grande amico, si è infatti dovuto ritirare a metà del secondo set, dopo aver richiesto l’intervento del medico per un risentimento al polpaccio sinistro. “Temo di essermi stirato il polpaccio e di essermi fatto male seriamente” ha detto Ferrer alla fine dell’incontro ai microfoni della ESPN. Si chiude così, mestamente, l’ultimo Slam della sua straordinaria carriera. Al momento dei saluti finali, nei suoi occhi si intravede la rabbia di non essere riuscito a portare a termine il match oltre a tanta, comprensibile, commozione. Il popolo dell’Artur Ashe Stadium risponde calorosamente a quel “grazie a tutti”, detto con voce rotta, mentre David raccoglie le sue cose e svolta l’angolo verso gli spogliatoi. Il ritiro vero e proprio è previsto per la prossima primavera e ci sarà dunque ancora un po’ di tempo per ringraziare un giocatore che a questo sport ha dato tanto, forse tutto. Muchas graçias Ferru y buena vida.

Giunto davanti ai microfoni, David si è dichiarato comunque contento di come ha concluso la sua avventura negli Slam. “È stato speciale giocare l’ultima partita contro Nadal sul centrale, per me è un grande amico. Mi spiace non aver concluso il match ma poco importa: sono un uomo fortunato. Se la mia carriera sarebbe stata diversa senza Roger, Rafa e Novak? Non lo so e non ci ho mai pensato. Forse perché ho avuto l’opportunità di misurarmi con loro e migliorare il mio gioco. La mia missione era diventare un giocatore migliore e per me è stato un piacere affrontare i due-tre giocatori migliori del mondo“. La classe di Ferru, fino all’ultima intervista.

A dargli un ulteriore tributo è stato anche Rafa in conferenza: “Sono dispiaciuto per come è finita oggi ma sono sicuro che per lui ci sarà una conclusione migliore nel torneo che sceglierà per chiudere la sua carriera. È un grande amico e una splendida persona. Penso sia uno di quei tennisti che mancheranno al tour perché tutti gli vogliono bene“. In un’intervista in spagnolo, Nadal ha poi aggiunto che se avesse potuto scegliere tra la carriera di Ferrer e quella di un altro giocatore capace magari di vincere uno Slam, senza però la stessa continuità, avrebbe senz’altro scelto la prima.

Non si possono trarre molte informazioni da questa prova di Nadal: ci sono stati alti e bassi, soprattutto nel secondo set, quando il maiorchino ha subito un break in apertura, per altro subito recuperato, ma è poi anche andato sotto per 2-4 prima che il suo avversario fosse costretto al ritiro. Solita ruggine dell’incontro inaugurale, reso certamente più brigoso da condizioni ambientali più tipiche di Dubai che non di New York: umidità incredibile, quasi da sauna, che hanno fatto zampillare i due protagonisti quasi come se fossero impegnati in una gara di nuoto piuttosto che in un incontro di tennis. Una prestazione da “senza voto” in pagella quindi per il numero uno del mondo, che dovrà attendere il secondo turno contro il canadese Vasek Pospisil per avere un test più probante della sua condizione.

ha collaborato Lorenzo Colle

DELPO VA LISCIO – Debutto tranquillo per il n.3 mondiale e del seeding Juan Martin del Potro, che per inaugurare la sua undicesima partecipazione allo US Open si è visto assegnare come avversario lo statunitense nato a Chicago Donald Young, entrato in tabellone vincendo i tre match delle qualificazioni. La partenza di Delpo è secca e decisa, Young racimola la miseria di 10 punti complessivi nel 6-0 con il quale si conclude il primo set in 23 minuti. L’argentino gioca il consueto tennis imperniato su servizio e diritto, il suo avversario deve innalzare così tanto il suo livello che l’errore è inevitabile. Nel secondo set finalmente Young riesce a cancellare lo zero nella casella giochi fatti strappando addirittura il servizio all’argentino e tenendo il proprio turno, subendo però ritorno di Del Potro che infila una serie di 5 giochi che portano la frazione al 6-3 finale in poco più di mezz’ora. Nel terzo set si vede in avvio break e contro break con un successivo relativo equilibrio, rotto dal break decisivo a favore di Del Potro al non game che lo manda a servire e chiudere il set sul 6-4 e mandare tutti sotto la doccia. Prossimo avversario per Juan Martin l’americano Dennis Kudla, giustiziere del nostro Matteo Berrettini.

Andrea Franchino

TSITSIPAS CON QUALCHE ESITAZIONE – Quando un giovane sulla rampa di lancio per la top ten affronta un veterano che ha giocato una sola altra partita nel circuito maggiore nel 2018, corre un grave rischio di distrazione. Dopo un primo parziale affrontato con la consapevolezza della propria superiorità ma quasi fosse un allenamento agonistico, Tsitsipas si smarrisce contro Robredo nel secondo set. Più potente e vario e aggressivo, il suo tennis soffre via via di progressivi black out, che solo in parte sono causati dalla maggior spinta di Robredo, perché questi – poverino – può attaccare quando i colpi del greco gli arrivano inspiegabilmente vuoti. Il vistoso calo di concentrazione o di energie procacciano errori su errori, anche di metri. Lo spagnolo si vede così addirittura offrire due setpoint da una trimurti di nefandezze quasi imperdonabili. Quasi, perché la clemenza delle divinità permette a Stefanos di salvarsi, rifugiarsi nel tiebreak e abbattere il povero Tommy. Nel terzo set si assiste finalmente ad un signor spettacolo, con giocate magistrali di Tsitsipas alternate ad attacchi e sbracciate coraggiosi di Robredo. Dopo uno scambio di break ad inizio set, e dopo aver richiesto l’intervento del fisioterapista culminato in una pastiglia, con un decimo gioco di autorità il 20enne greco chiude una partita troppo sofferta. Giustamente, si stende infine esausto a baciare il campo 11, quasi a ringraziare le divinità ctonie. Al prossimo turno dovrà affrontare Medvedev: dopo il loro ultimo scontro, cosa ci riserveranno? Lo Tsitsipas di oggi potrebbe non bastare.

Michele Pascolini

Risultati:

[27] K. Khachanov b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-2 6-3
G. Pella b. [Q] C. Ruud 6-3 6-4 6-1
[LL] L. Sonego b. G. Muller 7-6(2) 6-7(9) 5-7 7-6(6) 6-2
[18] J. Sock b. G. Andreozzi 6-0 7-6(4) 6-2
G. Simon b. [Q] L. Harris 6-3 6-2 6-3
P. Lorenzi b. [16] K. Edmund 4-6 6-4 7-5 6-1
[25] M. Raonic b. [Q] C. Berlocq 7-6(4) 6-4 1-6 6-3
[WC] S. Wawrinka b. [8] G. Dimitrov 6-3 6-2 7-5
[PR] A. Murray b. [PR] J. Duckworth 6-7(5) 6-3 7-5 6-3
[Q] U. Humbert b. [Q] C. Altamirano 6-3 7-6(4) 6-3
[31] F. Verdasco b. F. Lopez 6-2 7-5 6-4
[WC] J. Kubler b. [19] R. Bautista Agut 6-3 6-3 6-4
[11] J. Isner b. [WC] B. Klahn 7-6(3) 6-3 6-4
T. Fritz b. M. Zverev 4-6 2-6 6-4 7-6(2) 6-2
N. Jarry b. P. Gojowczyk 7-6(4) 4-6 6-1 7-5
N. Basilashvili b. A. Bedene 6-2 4-6 6-2 2-6 6-4
D. Lajovic b. [24] D. Dzumhur 3-6 6-1 6-3 6-4
[20] B. Coric b. F. Mayer 6-2 6-2 5-7 6-4
C. Norrie b. J. Thompson 7-5 4-6 6-4 6-3
J. Chardy b. A. Rublev 6-2 4-6 6-4 6-1
R. Carballes Baena b. [Q] M. Krueger 3-6 6-2 6-4 7-6(3)
A. Seppi b. S. Querrey 6-7(6) 6-4 6-2 2-1 rit.
D. Medvedev b. E. Donskoy 7-5 6-4 6-2
D. Kudla b. M. Berrettini 6-4 7-5 6-2
[9] D. Thiem b. M. Basic 6-3 6-1 6-4
[5] K. Anderson b. R. Harrison 7-6(4) 5-7 4-6 6-3 6-4
[15] S. Tsitsipas b. [Q] T. Robredo 6-3 7-6(1) 6-4
V. Pospisil b. L. Lacko 7-5 6-3 6-2
D. Istomin b. S. Johnson 6-3 7-6(6) 6-3
[28] D. Shapovalov b. [Q] F. Auger-Aliassime 7-5 5-7 4-1 rit.
[3] J.M. del Potro b. [Q] D. Young 6-0 6-3 6-4
[1] R. Nadal vs D. Ferrer 6-3 3-4 rit.

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