US Open: Nadal resiste a Khachanov, avanti Thiem. Anderson la spunta al quinto

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US Open: Nadal resiste a Khachanov, avanti Thiem. Anderson la spunta al quinto

NEW YORK – Rafa vince in quattro set un incontro durissimo. Thiem rimonta Fritz, il finalista dello scorso anno batte Shapovalov al set decisivo

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[1] R. Nadal b. [27] K. Khachanov 5-7 7-5 7-6(7) 7-6(3) (da New York, Luca Baldissera)

Sotto il tetto aperto dell’Arthur Ashe, ma c’è rischio pioggia oggi, parte il nuovo tentativo del moscovita Karen Khachanov di vincere almeno un set contro Rafael Nadal, per ora siamo a un parziale di 9-0 in 4 confronti diretti precedenti, l’ultimo giocato in semifinale a Toronto meno di tre settimane fa. L’inizio non sembra dei migliori per Karen, che annulla due palle break nel secondo game, ma poi arriva l’inaspettato aiuto di un Rafa non centratissimo, che sbaglia due rovesci, subisce qualche manata di dritto dell’avversario, e cede lui la battuta, andando sotto 3-1. Khachanov ovviamente non fa altro che sparare a tutto braccio, non è che possa fare molto di diverso, una goffissima volée affondata in rete in una delle poche sortite in avanti a giocare al volo ne è la dimostrazione. Però, per tirare, tira davvero forte, una decina di vincenti in pochi minuti, contro Nadal è tanta roba. Rafa non riesce ancora a sviluppare la sua tremenda pressione da fondo, ma in ogni caso arriva e palla del contro-break nel sesto game, annullata dal servizio del russo, per poi finalmente esplodere il dritto a sventaglio del pareggio nell’ottavo, siamo 4-4.

Solito fist-pump di Rafa a celebrare il vincente, ma ancora non ci siamo, la partita la sta facendo Karen nel bene e nel male e si vede. Sul 5-5, una brutta volée di Nadal gli costa un altro break, ed è Khachanov ad andare a servire per il set. Palla break annullata, set point sprecato, poi ancora set point con ingenuità in attacco del russo, e difesa clamorosa di Rafa. Terzo set point, e qui è Nadal ad attaccare bene e chiudere in avanti, il tabù per Karen sembra insormontabile. Ma alla fine, alla quarta opportunità, con un ace esterno a 208 kmh, la “maledizione Rafa” viene sfatata, e il primo set della partita, e della sua carriera contro lo spagnolo se lo prende Khachanov. Meritatamente, visti i 23 vincenti a fronte di 15 errori, contro i soli 8 vincenti (5 errori) dello spagnolo. Sono numeri che mostrano chiaramente chi è stato a spingere per tutto il set. Al cambio campo Rafa si fa fasciare sotto il ginocchio destro, a vederlo dalla tribuna pare muoversi bene, speriamo sia solo un accorgimento precauzionale.

In avvio di secondo parziale, sull’1-1 ancora Nadal in difficoltà alla battuta: gran pressione del russo, errori dello spagnolo, e alla fine un terrificante drittone diagonale consegna a Karen il break a zero, 2-1 per lui. Il match è ancora lungo, ma ora si può dire che Nadal sia nei guai. Khachanov picchia come un fabbro, anche se siamo in uno stadio enorme i suoi colpi echeggiano come petardi, certi dritti fanno onestamente impressione. Rafa, da campione, sta lì con umiltà, difende l’impossibile, arriva a palla del contro break con un passante di dritto uncinato d’annata, ma le bastonate con il servizio del russo sono implacabili. Tra l’altro, Karen sta giocando bene anche di rovescio, che è un colpo meno esplosivo ma anche meno macchinoso del drittone, gran prestazione finora la sua, poco da dire. A furia di missili piazzati negli angoli del campo, con Rafa che lotta ma soffre e non riesce a essere incisivo quasi mai, Khachanov sale 4-2, i vincenti per lui sono 31 in questo momento, un’enormità in un set e mezzo. Nell’ottavo game, tre attacchi consecutivi con direzione sbagliata da Karen, puniti da altrettanti ottimi passanti di Nadal, costano il contro-break al moscovita, bravo Rafa a non mollare, che campione. Siamo 4-4, il livello è molto alto ora, il pubblico si diverte, ci sono scambi spettacolari in serie. Karen riprende a giocare alla grande, e va subito 0-40, tre palle break che lo manderebbero al servizio per salire 2 set a zero. Pressa bene Nadal sulle prime due, ma sulla terza il dritto gli vola largo, break e 6-5 Khachanov. Combatte come un leone Rafa nel 12esimo game, va due volte a palla break, e un errore di rovescio del russo nella seconda occasione gli dà il 5-5.

Inizia a piovigginare appena appena, viene chiuso il tetto, si ricomincia dopo pochi minuti, e Nadal tiene a zero salendo 6-5. Durante le pausa lo spagnolo si è fatto rifare la fasciatura al ginocchio destro. Due doppi falli inguaiano Karen, che da 40-15 si fa trascinare ai vantaggi, un gran lungolinea di dritto di Rafa significa set-point: e la volée sbagliata dal russo conclude il parziale, 7-5 Nadal, ma che rischi per lo spagnolo. Sono passate due ore e 13 minuti di sparatoria da fondo a ritmi altissimi, vediamo adesso chi ne ha di più. Intanto, nel secondo set, 17 vincenti a 16 per Nadal, rispetto al primo le cose sono cambiate. Pronti, via nel terzo set, e subito 0-40 con tre palle break Khachanov. Rafa le annulla alla grande, piazzando anche due “banana shot” lungolinea dei suoi, e sale 1-0. Il dritto uncinato sta funzionando bene ora, e spesso fa la differenza. Senza altri sussulti si arriva al 3-2, quando una volée di rovescio facilissima viene sbagliata in modo orribile da Karen, che paga l’errore con una palla break da affrontare. Tre botte gli risolvono il problema, ma che mano di legno al volo. Poi di nuovo si procede lisci per chi è al servizio (lisci, oddio, legnate spaventose da fondo da parte di tutti e due, bella rissa tennistica davvero), fino ad approdare al tie-break. Nadal va 3-1 piazzando anche una bellissima demi-volée smorzata, ma Khachanov si riprende il mini-break con un gran rovescio. Il sesto doppio fallo della partita subito dopo, però, è grave da commettere proprio nel tie-break per il russo, e gli costa giustamente caro. Un paio di bei punti per Rafa di rovescio, e sono tre set point consecutivi per lui: ma due errori, e un gran dritto di Karen, li cancellano, siamo 6-6. Altro set point Rafa, ma brutto dritto lungo, 7-7, poi tremendo il settimo doppio fallo di Khachanov, e alla fine uno scambio assurdo da 39 colpi manda Nadal avanti due set a uno. Sono passate tre ore e 22 minuti, che lotta.

Il russo accusa il colpo psicologicamente, e nel terzo game del quarto set prende il break, commettendo altri due doppi falli (siamo a 9 in totale, che non sarebbero nemmeno un disastro in tre ore e mezza di partita, ma se li fai nei momenti chiave…). Rafa alluga 3-1, poi 4-2. L’impressione è che il conto alla rovescia sia già iniziato, Karen, ammirevole, tiene bene il campo e continua a spingere con tutte le sue forze, ma di là ormai Nadal è entrato in modalità “pilota automatico”, e continua a far male con il dritto lungolinea. Si arriva al 5-4, Rafa va a servire per chiuderla, si trova 0-30 (con un raro errore a rete, lui che di solito è precisissimo e concreto al volo), mette un brutto dritto in rete, ed ecco tre palle break consecutive per Khachanov: il passante di dritto su un’altra incertezza a rete di Rafa decreta il 5-5, non è ancora finita. Siamo a 4 ore e 5 minuti di rissa da fondocampo, la gente ormai grida e si alza in piedi a ogni punto. Si esalta il russo, e sale 6-5, ma vediamo che si tocca la gamba destra, speriamo che non sia un inizio di crampi. Ma è Nadal, nel game successivo, con un errore di dritto, a mettersi nei guai: set-point Khachanov, annullato però in pressione dallo spagnolo, che poco dopo chiude a rete uno scambio spettacolare, con tweener di Karen, ed è ancora tie-break. Tutti in piedi nell’Arthur Ashe, bellissima atmosfera. Ormai però Khachanov si muove male e si vede, Rafa martella col dritto, e chiude 7-3. Applausi per lui e per Karen, è stata una vera battaglia. 66 vincenti Khachanov, 49 Nadal, pochi tocchi di fino, ma ci siamo divertiti. Rafa incontrerà Basilashvili in ottavi, un solo precedente vinto dallo spagnolo a Parigi l’anno scorso, quando Nikoloz fece solo un game in tre set.

22-0 il conto degli ace per Khachanov, ma il dato non deve illudere: Nadal chiude con il 71% di punti con la prima, a testimonianza di un’efficacia non comune. La chiusura del tetto non ha influito, anche se io preferisco giocare fuori. Sono stato molto in difficoltà, ho incontrato un grande avversario. Quel punto da 39 scambi? Avevo bisogno di quel set, a momenti non ho giocato bene, specialmente quando dovevo chiudere. Dovrò migliorare in vista delle prossime partite”, dichiara Rafa a fine partita. Con Basilashvili partirà strafavorito, ma ha ragione, dai quarti in poi dovrà crescere.

A PAGINA 2 LE VITTORIE DI THIEM E ANDERSON

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