US Open: Nadal resiste a Khachanov, avanti Thiem. Anderson la spunta al quinto - Pagina 2 di 2

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US Open: Nadal resiste a Khachanov, avanti Thiem. Anderson la spunta al quinto

NEW YORK – Rafa vince in quattro set un incontro durissimo. Thiem rimonta Fritz, il finalista dello scorso anno batte Shapovalov al set decisivo

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[5] K. Anderson b. [28] D. Shapovalov 4-6 6-3 6-4 4-6 6-4 (da New York, Ferruccio Roberti)

Per chi ama questo sport, non c’è nulla di più bello che vedere la quasi totalità del pubblico dedicare ai protagonisti una standing ovation, come accaduto varie volte durante questo splendido terzo turno. Una partita davvero bella va dunque agli archivi tra un top 5 e un altro che appare sempre più predestinato a diventarlo. Anderson ha confermato – con un’ammirevole freddezza da killer nel riuscire a dare il meglio nei momenti più difficili del match e con un servizio come sempre straordinario – come sia uno dei più quotati outsider per la vittoria del torneo. Shapovalov, a tratti letteralmente entusiasmante, in altri snervante per come dissipava quel che di buono creava, deve sperare che la prolungata ovazione riservatagli dal pubblico all’uscita dal campo serva a stimolarlo nel continuare la crescita che il suo grandissimo e nitido talento impone. La temperatura a New York è scesa in meno di ventiquattro ore di dieci gradi e anche nel primo pomeriggio si può, a vantaggio dello spettacolo, giocare a tennis in condizioni ideali. Non si sono mai affrontati Anderson e Shapovalov, entrambi costretti ad una partita di cinque set (rispettivamente contro Harryson al primo e Seppi al secondo) per conquistare l’accesso al terzo turno.

Il primo set viene deciso da un break nel terzo gioco: nell’unica palla break del parziale, Anderson manda lungo il rovescio. Il canadese, molto amato dal pubblico della Grande Mela (abbiamo sentito analoghi incitamenti solo per i top player e i connazionali più forti) ha il Louis Armtrong dalla sua parte. Riesce a non far mai arrivare ai vantaggi il suo avversario nel primo parziale, portato a casa col punteggio di 6-4 dopo trentotto minuti di gioco. Un risultato meritato, considerati gli spettacolari angoli raggiunti col rovescio, i colpi di tocco e gli attacchi in controtempo, tutte giocate capaci di far divertire il pubblico. Tuttavia Anderson non è arrivato per caso alla finale di due degli ultimi quattro Slam: dal secondo parziale in poi, quando è alla battuta, migliora le percentuali e riesce a entrare meglio nel servizio di Shapovalov: nel primo gioco del secondo set arriva per la prima volta ai vantaggi. Sono le prove generali del break che arriva nel terzo game: Denis sulla seconda palla break concessa nel game, a campo aperto, col dritto spara malamente fuori e lancia sul 4-2 Anderson. Immediatamente dopo questo allungo nel punteggio da parte del sudafricano, la pioggia costringe l’organizzazione a inaugurare per la prima volta, durante una partita ufficiale, la chiusura del tetto. La parte restante dell’incontro viene giocata in condizioni indoor, sebbene un po’ particolari (il vento, che entra facilmente nei corridoi dell’Armstrong, è un fattore che si conferma presente nel prosieguo del match). Il set finisce in pratica lì: il numero 5 del mondo in tutto il secondo parziale concede appena cinque punti complessivi nei propri turni di battuta.

Nel terzo set entrambi i tennisti mantengono facilmente i servizi, sino al settimo gioco, che secondo la celebre legge non scritta del tennis, modifica gli equilibri di punteggio: si arriva per la prima volta ai vantaggi e, sulla palla break, come nel precedente parziale, un errore col dritto risulta esiziale per il canadese. Non cambia la musica rispetto al secondo set: Anderson, che concederà solo sei punti totali sul suo servizio, non farà mai arrivare ai vantaggi Shapovalov, portandosi in vantaggio nel computo dei parziali dopo due ore e sei minuti dall’inizio del match. Il quarto procede senza sussulti sino al decimo game: il canadese conquista due set point grazie a un punto spettacolare trasformato da fase difensiva a offensiva e concluso con palla corta: standing ovation e due set point per lui, annullati entrambi da due servizi vincenti. Denis è però in un gran momento e arriva al terzo, convertito grazie a un dritto sparato lungo da Anderson.

Il canadese a inizio del quinto paga lo sforzo mentale compiuto per allungare il match e si distrae il necessario per essere punito dall’esperto sudafricano. Nel terzo game concede una palla break: ancora, come accaduto negli analoghi situazioni di punteggio nel secondo e terzo, sbaglia col dritto. Shapovalov però vende cara la pelle, entusiasmando con i suoi colpi e la sua foga il pubblico: ha due palle break nel quarto gioco (annullate da servizi vincenti). L’appuntamento con il tentativo di rimonta torna per il canadese appena due giochi dopo: ha tre ulteriori palle per riequilibrare il punteggio. Su una di queste, non lo aiuta il giudice di linea che chiama out una sua palla finita dentro, quando Anderson ormai aveva ben poche chance di salvarsi. Il pubblico fischia, il caos diventa grande nel Louis Armstrong: atmosfere da vecchia (ahinoi) Coppa Davis. Si rigioca e un nuovo servizio vincente salva il sudafricano. Denis sembra ormai alle corde: sul 3-5 sotto annulla però quattro match point (di cui tre consecutivi), facendo spellare le mani agli spettatori. Nel gioco successivo, Anderson quando va al servire per il match non trema e chiude i conti con il servizio: Shapovalov non tocca nemmeno palla e cosi il 5 del mondo, dopo tre ore e quarantatré minuti di splendida battaglia, guadagna l’accesso agli ottavi di finale, dove incontrerà Dominic Thiem, che ha sconfitto in cinque delle ultime sei occasioni.

[9] D. Thiem b. T. Fritz 3-6 6-3 7-6(5) 6-4 (Manuel Dicorato)

Dominic Thiem e Taylor Fritz si ritrovano dodici mesi per la seconda sfida della loro carriera. L’anno scorso a Flushing Meadows vinse l’austriaco in quattro set, e la sfida odierna non è altro che un gustoso bis per il finalista del Roland Garros. La partita è apparsa sin dalle prime battute gradevole, i due tennisti non si sono lasciati influenzare dalle pochissime gocce che scendevano dal cielo per dare subito spettacolo. A salire per primo in cattedra è il padrone di casa che, sospinto dal caloroso ma corretto pubblico del Grandstand, trova il break grazie al suo poderoso dritto. Il 6-3 che chiude la prima frazione da alla partita i toni dell’equilibrio e della battaglia, come capita sempre quando è il tennista meno forte a portare a casa il primo set. L’inizio del secondo set presenta un Thiem con le idee più chiare e, manovrando gli scambi con numerosi back di rovescio, è in grande di attirare l’americano nella sua rete. Il 6-3 che pareggia i conti è merito della grande sapienza tattica dell’austriaco. Il terzo set è un’altalena pazza, un montagna russa di break e contro break, di punti straordinari (da segnalare due drop shot di dritto di Fritz spettacolari) ed errori incredibili. La pallina impazzita del terzo set si ferma sul tiebreak, dove torna a regnare l’ordine dei servizi finché Thiem, puntellando il suo back sul rovescio di Fritz, non trova il mini break necessario per chiudere l’emozionante terzo parziale.

Il quarto set presenta un’occasione d’oro per Fritz: nel primo game del set arriva a palla break ma non è in grado di trovare l’acuto per strappare il servizio e, tre game dopo, nel più classico dei goal sbagliato-goal subito, Thiem trova il break. Sul 5-3, il match viene sospeso per pioggia per circa quindici minuti, quanto basta alla testa di serie numero 9 per perdere il ritmo: sul 30-30, due doppi falli di fila rimettono Fritz in partita. Sul 5-4 tornando al servizio, l’americano fa harakiri col dritto è cede di nuovo il servizio per il 6-4 finale dopo 3 ore e 19 minuti di gioco. Si batte i pugni sul cuore Thiem e ne ha ben donde, ha saputo soffrire ancora una volta e tenacemente l’ha spuntata. Per Fritz il rammarico di una sconfitta dura in un match che poteva vincere ma anche la consapevolezza che il tennis mostrato oggi non è casuale ma figlio di una crescita che tutto il tennis a stelle e strisce spera sia il più lunga possibile.

Risultati:

[1] R. Nadal b. [27] K. Khachanov 5-7 7-5 7-6(7) 7-6(3)
N. Basilashvili b. G. Pella 6-3 6-4 1-6 7-6(4)

[9] D. Thiem b. T. Fritz 3-6 6-3 7-6(5) 6-4
[5] K. Anderson b. [28] D. Shapovalov 4-6 6-3 6-4 4-6 6-4

[3] J.M. del Potro b. [21] F. Verdasco 7-5 7-6(6) 6-3
[20] B. Coric b. D. Medvedev 6-3 7-5 6-2

[11] J. Isner b. D. Lajovic 7-6(8) 6-7(6) 6-3 7-5
[25] M. Raonic b. [WC] S. Wawrinka 7-6(6) 6-4 6-3

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