Strycova punge Serena: "Agli arbitri non importa se sei uomo o donna"

Interviste

Strycova punge Serena: “Agli arbitri non importa se sei uomo o donna”

La tennista ceca attacca Williams: “Ha combattuto per i diritti delle donne? Non è affatto vero. Ha rovinato la vittoria a Osaka”. E si schiera dalla parte di Carlos Ramos

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A una settimana esatta dalla memorabile finale femminile degli US Open – che ha visto trionfare per la prima volta una tennista giapponese, Naomi Osakanon si placano le polemiche circa il comportamento dell’altra finalista, Serena Williams. Molti, tra giornalisti, fan ed ex-tennisti, hanno ritenuto le sue lamentele più che legittime, mentre altri hanno trovato il suo comportamento inaccettabile e in netto contrasto con le scelte severe ma giuste fatte dal giudice di sedia.

In una recente intervista rilasciata ad un sito ceco anche Barbora Strycova ha deciso di dire la sua, e se si ha un minimo di familiarità con il personaggio in questione si può prevedere come la numero 25 del mondo abbia parlato senza troppi peli sulla lingua, esponendo le sue perplessità sulla disparità di trattamento esternata dalla sua collega americana: Quando Serena giocherà il suo prossimo match, ci saranno delle nuove regole? Perché le cose dovrebbero cambiare quando un arbitro si comporta in maniera corretta? Trovo incomprensibile che Serena non sia riuscita a gestire la situazione mentre stava perdendo da una ragazza così giovane. Lei è una grandissima campionessa ma è davvero triste rovinare la vittoria alla tua avversaria perdendo in quello stile“. Strycova comunque ci tiene anche a sottolineare come i differenti regolamenti tra tornei dello Slam e WTA certamente non aiutino. “È strano che nei tornei WTA il coaching sia permesso una volta per set mentre nei Major no; dovresti lasciarlo in ogni evento oppure abolisci la regola. Nel tennis il giocatore deve stare solo in campo e se ha dei problemi deve essere in grado di combattere con se stesso, tuttavia se il coaching è permesso lo deve essere sempre“.

Tornando poi a parlare di Serena Williams, e delle motivazioni che quest’ultima ha dato per giustificare le sue azioni, Strycova è alquanto perplessa e lei, come molti altri, non riesce proprio a trovare il nesso tra i warning e il femminismo sbandierato dall’ex numero 1 del mondo: In che modo lei avrebbe combattuto per i diritti delle donne? Non è affatto vero, agli arbitri non importa se tu sei una donna o un uomo. Io sono una persona che riceve i warning molto spesso, quindi posso parlare secondo la mia esperienza. Durante questi US Open ho detto una sola parola volgare e anch’io ho ricevuto una multa“. Purtroppo, come spesso capita in situazioni di questa risonanza, a ricevere la maggior quantità di insulti sono gli arbitri e in questo caso a ricevere questo spiacevole trattamento è stato il portoghese Carlos Ramos, uno che negli anni si è conquistato la fama di essere particolarmente severo. La tennista ceca però non ha trovato nulla di sbagliato nel suo modo di agire“Ho sempre avuto una buona esperienza con lui, è sicuramente uno dei migliori giudici. In questo momento sono chiaramente dalla sua parte“. 

Mentre non si direbbe essere particolarmente aperta ad un’eventuale amicizia con le sorelle Williams. “Loro si fanno sempre gli affari loro. Hanno con loro un paio di ragazze con le quali scambiare quattro chiacchiere, ma niente di più. Si presentano sempre con i loro cani; io comunque non ci vedo nulla di sbagliato in questo. Il tennis è uno sport individuale e non c’è molto spazio per l’amicizia“. E se avete ancora qualche dubbio sulle parole di Strycova a proposito delle amicizie nel tour, chiedete conferma a Karolina Pliskova.

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