ROVESCI E SCARPE – Dopo l’uscita del campione… uscente Peter Gojowczyk, il secondo turno si rivela fatale anche per Benoit Paire, finalista lo scorso anno, che cede alla distanza a Yannick Maden, ventottenne di Stoccarda ripescato dopo il ritiro di Kohlschreiber. Yannick mette in mostra un rovescio bimane che ha poco da invidiare a quello avversario e che gli consente di incamerare il primo parziale. Nel secondo set il francese si fa più aggressivo, dispensa gioielli sotto forma di drop-shot e riesce ad allungare al terzo dove, tuttavia, il tedesco infila una mossa a sorpresa: sostituisce una scarpa grigia con una di diverso modello nera (i calzini restano rigorosamente bianchi) e tre giochi dopo ottiene il break decisivo che lo porta nel quarto meno nobile ma che potrebbe valergli l’agognato ingresso in top 100. Si giocherà le sue chance contro il qualificato Matthias Bachinger – dal dritto curiosamente identico a quello del concittadino Gojowczyk – che ha sconfitto agevolmente il lucky loser Gregoire Barrere. Il francese, che ha così fallito la settima opportunità di vincere il suo primo incontro ATP, aveva preso il posto di Lucas Pouille, il cui forfait è dovuto a un problema fisico che avverte da qualche giorno.
FUORI TSITSI – L’avversario sarebbe quello giusto per fare una bella figura, ma il feeling con la palla non è dei migliori: e allora Ricardas Berankis sorprende il numero 2 del seeding Stefanos Tsitsipas a cui annulla un match point nel secondo tie-break per poi partire a razzo nel set decisivo chiudendolo 6-3. A Berankis sono servite complessivamente quasi cinque ore di gioco, ma il lituano vince così due incontri consecutivi in un torneo del circuito maggiore, evento che non gli accadeva da undici mesi, quando raggiunse la finale a Mosca poi persa con Dzumhur. Troverà Radu Albot, che ha inaspettatamente lasciato cinque giochi a Marton Fucsovics.
GILOU E BASIL IN RIMONTA – Non scendono certo in campo a frantumare incolpevoli palline Gilles Simon e Filip Krajinovic, ma a proporre un tennis piacevole e ragionato. Dopo quasi due ore e mezza, rimontando un set e un break di svantaggio, è Gilou a guadagnarsi il turno successivo dove affronterà Gasquet, contro cui ha un preoccupante 0-8 nelle precedenti sfide del World Tour, ma ha vinto l’unica a livello Challenger. E, ai quarti del Moselle Open, i giocatori fuori dai primi cento abbondano… L’incontro che decide l’avversario di Kei Nishikori è vinto da Nikoloz Basilashvili che soffre non poco per avere ragione della wild card Ugo Humbert, mancino ventenne proprio di Metz (come fa intuire il tifo particolarmente caloroso). Dopo aver impegnato Wawrinka al secondo turno dello US Open, Ugo arriva a due punti dalla sua terza vittoria nel circuito principale, ma cede al terzo contro la pressione costante del tenace georgiano che, visto il successo ad Amburgo e la buona prova a Flushing Meadows, forse pensava di avere vita più facile nei “250”.
Michelangelo Sottili
Risultati:
R. Berankis b. [2] S. Tsitsipas 6-7(5) 7-6(6) 6-3
R. Albot b. M. Fucsovics 6-3 6-2
[LL] Y. Maden b. B. Paire 6-4 3-6 6-3
G. Simon b. [7] F. Krajinovic 4-6 7-5 7-5
[Q] M. Bachinger b. [LL] G. Barrere 6-0 6-3
[5] N. Basilashvili b. [WC] U. Humbert 6-7(2) 7-6(4) 6-3