II Grande Slam di Budge ha 80 anni (Grilli)

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II Grande Slam di Budge ha 80 anni (Grilli)

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Rassegna stampa a cura di Daniele Flavi

 

II Grande Slam di Budge ha 80 anni

 

Massimo Grilli, il corriere dello sport del 30.07.2018

 

Donald Budge amava il jazz, aveva un meraviglioso rovescio (a una mano, of course) e vinse la più bella partita di tennis mai giocata fu considerato dagli esperti del tempo (non esisteva ancora il computer del’ATP) numero 1 del mondo per cinque volte. Il 24 settembre del 1938, diventò il primo tennista a completare il Grande Slam, superando in quattro set sull’erba di Forest Hills il suo amico e compagno di doppio Mako. Il termine Grande Slam – vincere, cioè, nello stesso annoi quattro tornei più importanti del circuito – era stato utilizzato per la prima volta nel 1933, alla vigilia della finale di New York, quando i columnist Alison Danzig e John Kieran scrissero che se Jack Crawford già vincitore in Australia, a Parigi e a Wimbledon – fosse riuscito a battere in finale l’inglese Fred Pens avrebbe compiuto uri impresa simile a un Grande Slam, una presa complicata del bridge. Crawford perse poi quella finale -sembra per colpa anche di un bicchierino di whiskey di troppo bevuto durante [‘intervallo, menue era in vantaggio per due set a uno – l’impresa fu compiuta invece cinque anni dopo da questo californiano dai capelli rossi di 23 anni, figlio di uno scozzese che aveva anche giocato a calcio, con i Glasgow Rangers. Altri tempi, altro tennis. Slam su quattro si giocavano sull’erba, con dilettanti e professionisti divisi su circuiti diversi In quel magico 1938 Budge – che aveva chiuso il ’37 vincendo Wimbledon e Usa Championship, ed è l’unico a vantare sei vittorie di fila nei grandi tornei – era nettamente l’amateur più forte. I suoi tradizionali avversari, Perry e Vines erano le stelle del circuito professionistico, mentre il barone Von Cramm – che un anno prima aveva perso contro l’americano rincontro decisivo della semifinale di Coppa Davis tra Germania e Stati Uniti, tramandato come il match più bello della storia del tennis e immortalato nel libro “Incredibile splendore” – era stato accusato di omosessualità e rinchiuso in carcere dai nazisti. Quella di Budge fu un’autentica marcia trionfale: zero set persi in Australia, tre in Francia, zero a Wimbledon e uno a Forest Hills. A contrastarlo invano, ak uni accidenti extrasportivi. in Australia, dopo un viaggio in nave di 21 giorni, si trovò senza voce, fino alla finale; a Parigi fu angustiato dalla dissenteria mentre a Forest Hills il torneo fu tormentato da un uragano tao- picale, che fece sospendere le gare per sei giorni. A fine anno, ormai appagato, Budge comunicò il suo passaggio tra i professionisti Mori nel 2000, a 84 anni, per un incidente automobilistico. Aveva fatto in tempo ad applaudire i trionfi di un altro tennista dai capelli rossi, Rod Lave; che di Grandi Slam ne completò addirittura due, nel 1962 e 1969. Ile invece le imprese tra le donne: la Connolly ne11953, Margaret Court nel 70 e Steffi Graf nel 1988.

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