Guida alle WTA Finals 2018 - Pagina 2 di 3

Al femminile

Guida alle WTA Finals 2018

Al via a Singapore un torneo con cinque nomi diversi rispetto allo scorso anno, tre esordienti assolute e soprattutto grande equilibrio. Vincerà un nome nuovo?

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1. Angelique Kerber
Precedenti partecipazioni al Masters: 4 (2012, 2013, 2015, 2016)
Miglior risultato: Finale 2016
Punti totali Race to Singapore: 5375
Punti dagli US Open in poi: 255 (130 agli US Open + 125 tornei successivi)

Scontri diretti
8-7 vs Wozniacki (5-6 sul cemento, 0-2 nel 2018)
3-1 vs Osaka (2-1 sul cemento, 1-0 nel 2018)
6-6 vs Kvitova (3-3 sul cemento 1-1 nel 2018)
1-4 vs Stephens (1-3 sul cemento, 0-1 nel 2018)
5-8 vs Svitolina (5-6 sul cemento, 0-2 nel 2018)
7-4 vs Pliskova (6-2 sul cemento, 1-1 nel 2018)
2-1 vs Bertens (1-0 sul cemento, 1-0 nel 2018)

Kerber non ha raccolto molto nell’ultimo periodo. Dopo la vittoria a Wimbledon ha complessivamente vinto 6 match e ne ha persi 5. Forse anche questo ha contribuito alla separazione dal coach assunto per il 2018, Wim Fissette; e se i divorzi a fine stagione sono frequenti e fisiologici, più raro è che accadano a stagione in corso, quando manca un solo impegno per concluderla.
Anche se le premesse non sembrano quelle ideali, Angelique ha dimostrato nel 2016 di saper giocare bene a Singapore, (arrivò in finale imbattuta, e venne sconfitta a sorpresa da Cibulkova), quindi per lei la vera difficoltà sarà ritrovare la condizione giusta, fisica ma forse ancor più mentale. Come detto, il sorteggio l’ha posta in una situazione piuttosto curiosa, visto che si troverà a gareggiare contro tre avversarie tutte esordienti al Masters.

3. Naomi Osaka
Precedenti partecipazioni al Masters: esordiente
Miglior risultato:
Punti totali Race to Singapore: 5375
Punti dagli US Open in poi: 2695 (2000 agli US Open + 695 tornei successivi)

Scontri diretti
1-3 vs Kerber (1-2 sul cemento, 0-1 nel 2018)
0-2 vs Wozniacki (0-1 sul cemento, 0-0 nel 2018)
0-0 vs Kvitova
0-1 vs Stephens (0-1 sul cemento, 0-0 nel 2018)
2-3 vs Svitolina (2-3 sul cemento, 0-2 nel 2018)
1-2 vs Pliskova (1-2 sul cemento, 1-1 nel 2018)
1-0 vs Bertens (1-0 sul cemento, 0-0 nel 2018)

Esordiente eppure prima favorita per le agenzie di scommesse, Naomi Osaka si presenta a Singapore dopo gli eccezionali risultati degli ultimi mesi, con quasi 2700 punti raccolti. Ha giocato benissimo e vinto agli US Open, e poi ha continuato su livelli molti alti anche a Tokyo. La delusione è arrivata nel giorno della finale: la tensione e il desiderio di affermarsi davanti al pubblico giapponese l’hanno bloccata, tanto che contro Pliskova ha perso dando quasi l’impressione di volersi liberare il prima possibile del peso del match.
Dopo il forfait precauzionale a Wuhan, si è fermata in semifinale a Pechino contro Sevastova. Vedremo come riuscirà a gestire la pressione alle Finals, visto che è la prima volta che si presenta in un torneo tanto importante con il ruolo di giocatrice più attesa.

5. Sloane Stephens
Precedenti partecipazioni al Masters: esordiente
Miglior risultato:
Punti totali Race to Singapore: 3943
Punti dagli US Open in poi: 553 (430 agli US Open + 123 tornei successivi)

Scontri diretti
4-1 vs Kerber (3-1 sul cemento, 1-0 nel 2018)
1-6 vs Wozniacki (1-5 sul cemento, 0-0 nel 2018)
1-0 vs Osaka (1-0 sul cemento, 0-0 nel 2018)
2-0 vs Kvitova (2-0 sul cemento, 0-0 nel 2018)
2-1 vs Svitolina (2-0 sul cemento, 1-0 nel 2018)
2-1 vs Pliskova (1-0 sul cemento, 0-1 nel 2018)
1-0 vs Bertens (0-0 sul cemento, 0-0 nel 2018)

Dopo i quarti di finale a New York (sconfitta da Sevastova), Stephens non ha giocato granché bene negli impegni asiatici: due vittorie e quattro sconfitte complessive. I pochi punti raccolti in Asia l’hanno obbligata a chiedere agli organizzatori di Mosca una wild card, che però di fatto si è rivelata superflua, vista la combinazione di risultati delle concorrenti (Svitolina, Pliskova e Bertens).
A Singapore forse l’aspetto più positivo per Sloane arriva dal dato degli scontri diretti: se si esclude la “kryptonite” Wozniacki contro cui ha un H2H molto negativo (e che ha sconfitto solo una volta, nel 2016 ad Auckland), risulta in vantaggio nei confronti di tutte le altre avversarie. È vero che sono appena tre gli incontri del 2018, ma comunque sono numeri da non trascurare. Vedremo se saprà confermarli.

8. Kiki Bertens
Precedenti partecipazioni al Masters: esordiente
Miglior risultato:
Punti totali Race to Singapore: 3710
Punti dagli US Open in poi: 621 (130 agli US Open + 491 tornei successivi)

Scontri diretti
1-2 vs Kerber (0-1 sul cemento, 0-1 nel 2018)
2-3 vs Wozniacki (1-3 sul cemento, 1-2 nel 2018)
0-1 vs Osaka (0-1 sul cemento, 0-0 nel 2018)
2-2 vs Kvitova (2-0 sul cemento 2-1 nel 2018)
0-1 vs Stephens (0-0 sul cemento, 0-0 nel 2018)
1-1 vs Svitolina (2-1 sul cemento, 1-0 nel 2018)
3-2 vs Pliskova (1-1 sul cemento, 2-1 nel 2018)

Fino alla notizia del forfait di Simona Halep, Bertens era l’ultima esclusa dalla corsa alle magnifiche otto. Invece il problema alla schiena di Simona l’ha fatta rientrare in extremis, promuovendola dal ruolo di prima riserva a quella di titolare a tutti gli effetti.
Il 2018 è stato di gran lunga l’anno migliore della sua carriera, con tre titoli vinti fra aprile e agosto. C’è un dato interessante che la riguarda: un po’ perché è spesso arrivata in fondo ai tornei, un po’ perché lo ha deciso la sorte, fatto sta che Bertens è la tennista che più spesso si è misurata contro le giocatrici di vertice. Ben 15 match in stagione contro le Top 10 dovrebbero averla rodata a questo tipo di impegni; di questi 15 incontri, Kiki ha perso i primi quattro, ma ha vinto dieci degli ultimi undici; e quando ha conquistato Cincinnati ha battuto quattro Top 10 di fila. A Singapore dovrà dimostrare di saper superare l’emozione dell’esordio, ma anche lo scetticismo dei bookmaker, che la quotano ultima. Avrà nel serbatoio sufficienti energie fisiche e mentali dopo un anno per lei esaltante ma anche faticoso?

a pagina 3: Le giocatrici del gruppo bianco

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