Pagelle: Karen spacca tutto, Nole si consola

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Pagelle: Karen spacca tutto, Nole si consola

Khachanov fa saltare il banco a Bercy, dove Djokovic e Federer hanno dato spettacolo. I tormenti dell’esaurito Shapovalov e il tennis di Zhuhai

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Con quella faccia un po’ così, con quel diritto un po’ così Karen Khachanov (10) ha spaccato tutto, rovinando la settimana a Nole e anche al nostro Fabio Fognini che ha visto evaporare sul più bello il best ranking e la possibilità di approdare alle Finals come riserva. Certo, Bercy resta un torneo anomalo e sarà meglio che il russo non si accorga della fine che ha fatto il campione uscente Jack Sock (3 al tracollo), talmente uscente che è uscito in un solo anno dai top-100.

Ma insomma il buon Karen sembra avere spalle e testa assai solide e da anni si aspettava la sua esplosione, peraltro annunciata in questa stagione da una crescita costante. Khachanov si fece notare giovanissimo proprio in Italia, al torneo di Firenze e in un anno la vita è completamente cambiata: dalle NextGen Finals (dove vinse un solo match) al trionfo in un 1000 mettendo in fila quattro top-10 con la ciliegiona finale contro il neo numero 1.

Non se ne avrà a male Novak Djokovic (9) arrivato esausto in finale dopo l’epica semifinale e disposto a consolarsi con la vetta ritrovata. Come è cambiata la vita da Parigi a Parigi, da Cecchinato che lo spediva all’inferno al numero 1 del mondo e pensare che non voleva neppure andare a Wimbledon… E non si adombri Nole, se il pubblico parigino (e non solo quello) parteggia sempre per quell’altro, è il destino che tocca ai dominatori. Cosa dici Nole? Anche l’altro è stato a lungo un dominatore? E vabbè caro Nole, dovrai fartene una ragione, al popolo piacciono di più le magie in controbalzo e i tocchi vellutati, ma la storia ti renderà merito.

Bisogna però dire due paroline su quel signore che ha perso la semifinale dopo tre ore di battaglia, risorgendo per l’ennesima volta dalle sue ceneri. Roger Federer (8,5) è incredibile, anche quando perde, ne esce vincitore facendo quasi passare in secondo piano il suo avversario, ancorché fenomeno anch’esso. Eppure il buon vecchio Roger doveva ritirarsi già  nel 2008, poi nel 2013 e via via ogni due tre mesi giunge l’ora nella quale pare cosa buona e giusta appendere la racchetta al chiodo. Fatevene una ragione, Roger ci sta prendendo in giro, quello che vedete in campo da almeno 2 anni non è lui ma un clone fatto in laboratorio da scienziati nucleari che su un corpo giapponese hanno applicato la dieta mediterranea a base di pasta.

Per un Khachanov che esplode c’è uno Shapovalov (4) che si arena e anzi si esaurisce al punto da saltare anche l’appuntamento milanese. Nella sua sconfitta contro Gasquet c’è un inquietante sensazione nostalgica che aleggia. Shapo è giovanissimo e si farà, ma basta un attimo e ti ritrovi a trenta anni con una carriera alla Gasquet. Che non è niente male, sia chiaro, ma non è quella che ci si aspettava da quelli annunciati come i nuovi Messia.

Mentre il derelitto Juan Martin del Potro ha dato appuntamento al 2019, a Londra si sono invano attese buone notizie da Rafa Nadal che intanto si è divertito ad evitare che Roger e Nole si incontrassero in finale: si sa, l’adduttore è traditore e colpisce sempre all’ultimo minuto…

Si è poi giocato uno straordinario torneo in quel di Zhuhai dove alla fine di una settimana di tennis stellare che ha sublimato lo strepitoso momento del circuito femminile ha trionfato Ashleigh Barty.. .no vabbè, Zhuhai è troppo anche per riderci su.

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