WTA: i casi più strani e curiosi del 2018 - Pagina 2 di 6

Al femminile

WTA: i casi più strani e curiosi del 2018

I fatti più sorprendenti, sconcertanti, imprevedibili accaduti nella stagione del tennis appena conclusa

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Magia nera
Non ho una statistica aggiornata, ma qualche anno fa era stata rilevata la percentuale di ritiri e forfait nel circuito WTA: oscillava a seconda delle stagioni e del tipo di tornei fra l’1,5% e il 4%. Ma ci sono sempre situazioni che si discostano da questi valori: di poco, di molto, a volte moltissimo.

In agosto Carla Suarez Navarro ha ottenuto cinque vittorie grazie ai problemi fisici delle avversarie, fra Montreal e New Haven. In Canada ha superato per ritiro il secondo turno delle qualificazioni contro Kateryna Bondarenko (6-0, rit.). Entrata nel tabellone principale, ha sconfitto al primo turno Naomi Osaka, e al secondo turno di nuovo è passata per il ritiro di Lesia Tsurenko (6-4, 3-2), prima di perdere da Sloane Stephens.
Si è poi trasferita a Cincinnati dove è stata battuta all’esordio da Vika Azarenka. Subito dopo ha disputato il torneo di New Haven; qui Carla ha sconfitto “regolarmente” Barbora Strycova al primo turno, prima di vincere tre match di fila in questo modo: per forfait contro Johanna Konta negli ottavi, per ritiro contro Petra Kvitova nei quarti sul 6-3, 0-0 e ancora per ritiro in semifinale contro Monica Puig sul 4-4.

A conti fatti, Suarez Navarro tra il match contro Bondarenko e quello contro Puig ha giocato 9 partite: 2 perse, 2 vinte concludendo il match, 1 vinta per forfait e 4 vinte per ritiro. Queste le cause che hanno fermato le avversarie di Carla:

Bondarenko, caviglia sinistra (ritiro)
Tsurenko, schiena (ritiro)
Konta, malattia virale (forfait)
Kvitova, spalla sinistra (ritiro)
Puig, muscoli addominali (ritiro)

A New Haven Suarez Navarro ha poi perso in finale 6-4, 6-1 contro Aryna Sabalenka, che non ha reso noto se prima di scendere in campo sia ricorsa a qualche protezione dagli incantesimi voodoo.

In extremis
Come detto, Suarez Navarro in Canada aveva sconfitto per ritiro due tenniste ucraine (Bondarenko, Tsurenko). All’inizio della stagione un’altra giocatrice ucraina era stata protagonista di un ritiro che ha fatto discutere. In febbraio, al torneo di Acapulco, la allora diciassettenne Dayana Yastremska si era ritirata contro Monica Puig in questa situazione di punteggio per Puig: 2-6, 6-4, 5-0, 40-0.
No, non è un errore, Yastremska ha detto basta proprio sul match point, mentre era in risposta, per un infortunio alla caviglia. Le sarebbe bastato aspettare il servizio dell’avversaria per chiudere regolarmente il match, al limite anche solo facendo passare la palla, senza eseguire alcun colpo. Ma ha preferito fare altrimenti.
QUI IL VIDEO

Questo esito ha sollevato opinioni differenti tra gli appassionati, che sostanzialmente hanno discusso su due temi: uno tutto legato ad aspetti pratici, l’altro morali. Il primo: le conseguenze per gli scommettitori, visto che molte agenzie non pagano la scommesse sulle partite concluse per ritiro. Questo significa una mancata vincita per chi aveva puntato su Puig, ma anche una perdita evitata per chi aveva scommesso su Yastremska, visto che tutto viene annullato e la cifra giocata restituita.
Secondo: è giusto o no ritirarsi in questa situazione di punteggio? C’è chi ha parlato di mancanza di rispetto per l’avversaria, e chi invece ha sostenuto che fingere di giocare senza poterlo fare non ha senso. C’è chi ha dato a Dayana della immatura, e chi invece ha sottolineato le sue lacrime e l’abbraccio con Puig. Come spesso succede, dopo animate discussioni, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni.

a pagina 3: Prima del match e durante il match

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