La stampa italiana celebra la finale Djokovic-Nadal e la finale juniores di Musetti (Crivelli, Semeraro, Piccardi, Azzolini)

Rassegna stampa

La stampa italiana celebra la finale Djokovic-Nadal e la finale juniores di Musetti (Crivelli, Semeraro, Piccardi, Azzolini)

La rassegna stampa di sabato 26 gennaio 2019

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Musetti già big (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Il ragazzo è tutto mare e roccia, anche ora che gira per il mondo e la sua Carrara – dove ci si tuffa fra le onde guardando i monti – è più lontana. ll tennis non è mai banale nei suoi percorsi formativi, e non rilascia facili promesse di un approdo per vie dirette. Tutto viene costruito, forgiato, ma se la materia prima è naturale, e la libertà di creare resta uno spazio libero nel quale scaricare ciò che ognuno porta dentro di sé, è possibile che le tessere del puzzle si incastrino più rapidamente. Il tennis di Lorenzo Musetti nasce in uno scantinato. […]Lo trova a La Spezia, si chiama Simone Tartarini e insegna nel circolo a una quarantina di chilometri da casa. La famiglia s’ingegna perché il ragazzo vi giunga accudito, il primo tratto è con mamma Sabrina, il secondo con una delle insegnanti del circolo. Oggi Lorenzo è ancora al CT Spezia, ma la preparazione invernale la svolge a Tirrenia, sotto gli occhi di Tartarini e di coach federali come Filippo Volandri e Umberto Rianna. Ma i conti comincia a farli con il futuro. «Simone è un punto di riferimento. Mi piacerebbe se restasse per sempre al mio fianco». Lorenzo è il ragazzo che ha giocato nella notte per la seconda volta consecutiva una finale dello Slam. Juniores, ci mancherebbe, ha appena 16 anni e 10 mesi e ne compirà 17 a marzo. Ma è il primo a firmare un’impresa così, è avanti di oltre un anno sulla sua categoria e molti dicono che ricordi Federer, forse per il rovescio a una sola mano, forse perché non teme di cercare soluzioni a tutto campo. Come si vede, siamo già nel mare dei raffronti alti, forse troppo alti, e lo diciamo a beneficio di chi possa essersi stupito del nostro scrivere di pazienza, determinazione e coraggio. Se Lorenzo ha imparato queste regole, può essere certo che gli serviranno. Forse già gli sono già servite nella finale contro un americano un po’ guascone, che ha un anno in più e un nome che la dice lunga sulle sue origini, Emilio Nava, n. 13 del seeding. Tira forte, qualche volta tira fuori. Musetti agli Us Open aveva perso con il brasiliano Seyboth Wild già 18enne. «Sta cambiando tutto in fretta intorno a me», dice Lorenzo, «non me ne rammarico, mi sono allenato duramente proprio per questo. Ma ora incontro gente che mi riconosce, mi saluta, e non sono abituato». Ecco, i pro già lo convocano per allenarsi. «Il sogno è tirare due colpi con Federer, spero possa capitare. Lui è l’essenza stessa del tennis». Intanto ha vinto il derby italiano in semifinale, contro Giulio Zeppieri, romano di Latina, anche lui con un maestro (Piero Melaranci) per amico. Match carico di emozioni, che hanno finito per gravare di più su Giulio, che 17 li ha compiuti a dicembre. Musetti è partito meglio, Zeppieri si è un po’ contratto e non è riuscito con il suo tennis mancino a tenere bordone.1l primo set è andato via liscio per Lorenzo, ma nel secondo Giulio ha forzato di più i colpi, mettendo in mostra una completezza nel gioco che forse a Musetti, più vario nei suoi schemi, ancora manca. Un break di Lorenzo è stato annullato sul 4-4, ma subito dopo Giulio ha ceduto ancora la battuta. I conti finali indicano che Musetti ha giocato bene a rete (12 punti su 13), che i servizi hanno segnato i 192 orari per entrambi, e il conto fra vincenti ed errori forzati è stato di 15/17 per Lorenzo e di 10/23 per Giulio. Di fatto, due tennisti propositivi, che non rinunciano a giocare anche quando il cuore batte forte. Il tennis azzurro, grazie a loro, continuerà a esserci. Abbiamo volutamente sottovalutato la semifinale fra Djokovic e Pouille, che non c’è stata, come non c’era stata fra Nadal e Tsitsipas. Nole ha mostrato i muscoli, il francese s’è sciolto subito. Ha un carattere di plastilina, Pouille, e su quello Amelie Mauresmo dovrà lavorare. Tra Nole e Nadal, n.1 contro n.2, è la 53a replica. ll conto è di 27 a 25 per il serbo, ma il favorito stavolta non c’è.


Bis di Musetti: l’Italtennis ha futuro (Marco Lombardo, il Giornale)

Lorenzo Musetti è una coincidenza. Almeno lo sarebbe secondo Agatha Christie, per la quale se il primo indizio è un caso e il terzo è una prova, il secondo appunto è Musetti. E invece. Lorenzo, 16 anni ancora per poco, è qualcosa di più: è in finale nel torneo junior di uno Slam per la seconda volta di fila, e la differenza è che a New York (dove poi ha perso) era davvero quasi una coincidenza ma non troppo, mentre a Melbourne – dove ha giocato stanotte il match decisivo contro l’americano di origine messicana Emilio Nava- si è presentato da numero uno del tabellone. Praticamente una prova. […] Di certo Simone – prima a La Spezia, poi a San Benedetto e con l’aiuto del guru Mouratoglu – ha saputo plasmare un tennista che ha tutti i colpi in repertorio e che sa giocare il rovescio a una mano come i grandi. In Australia poi sì è pure esibito durante il torneo in un colpo in mezzo alle gambe – un tweener – per fare un pallonetto vincente, e «fortuna? Un po’, ma era voluto». Lorenzo Musetti – ed è questa la buona notizia – non è solo, perché in semifinale ha battuto un altro italiano, Giulio Zeppieri, amico di doppio, di allenamento e di musica da ascoltare in camera: «Siamo sempre insieme, abbiamo gli stessi gusti, qui ci siamo divisi sempre una pizza». Avrebbero voluto dividersi anche la vittoria, ma questa volta Giulio non poteva farlo e Lorenzo alla fine non ha esultato neanche un po’. Lorenzo Musetti questa notte era in campo per la diciassettesima finale junior della storia d’Italia, sapendo che in passato solo Volandri e la Garrone da adulti si sono spinti fino ai quarti di uno Slam. Lui però ha colpi e testa, e in un giorno australiano si è trovato a giocare sullo stesso campo dedicato a Rod Laver in cui Djokovic ha travolto Pouille (6-0, 6-2, 6-2) per arrivare alla finalona contro Nadal. Davvero, una coincidenza?


A pagina due Djokovic-Nadal e un po’ di amarcord…

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