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Al femminile

Due Slam e il numero 1 del mondo

Da Chris Evert a Naomi Osaka venti giocatrici sono riuscite a raggiungere il primato nel ranking e vincere almeno due Major. Ma solo cinque vantano un record ancora più difficile

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Serena Williams, Chris Evert, Naomi Osaka - US Open 2018
 

Venus Williams
Nuovo millennio, nuovo tipo di tennis, e nuovi nomi ai vertici del movimento femminile. Il ”power tennis” prende il sopravvento, e Venus Williams diventa numero uno del mondo nel febbraio 2002. Venus però, che è nata il 17 giugno 1980, nel frattempo ha già vinto più di uno Slam. Dopo la finale raggiunta agli US Open 1997 da diciassettenne (e persa contro Hingis), alla seconda occasione arriva la vittoria, a Wimbledon 2000 contro Lindsay Davenport (6-3, 7-6(3). Stessa avversaria e stesso esito un paio di mesi dopo agli US Open 2000: 6-4, 7-5 di nuovo a Davenport.

Quindi Venus è capace, come Evert, Goolagong e Capriati, di vincere consecutivamente i primi due Slam della carriera. In quel momento in molti pensavano che Venus avrebbe tenuto a lungo la leadership del movimento femminile; ma non sapevano quanto sarebbe potuta diventare forte la sorella minore…

Serena Williams
Prima che Serena staccasse nel palmarès Venus, c’è stato un periodo in cui le sorelle Williams si sono inseguite nei traguardi, superandosi reciprocamente. E se Venus è stata la prima a diventare numero 1 del mondo, Serena ha conquistato, a sorpresa, il primo Slam della famiglia. US Open 1999, alla prima finale Slam affrontata: 6-3, 7-6(4) alla numero 1 Martina Hingis, dopo aver sconfitto in semifinale la testa di serie numero 2 Davenport e nei quarti la numero 4 Seles. Il giorno della finale, il 30 agosto 1999, Serena è ancora diciassettenne, visto che compirà i 18 anni il 26 settembre.

Prima che Serena torni a vincere uno Slam (alla terza finale, visto che perderà la seconda ancora a New York nel 2001 contro Venus) occorrerà attendere tre anni. Il secondo Slam arriva al Roland Garros 2002: 7-4, 6-3 a Venus, nella prima di quattro finali Slam vinte consecutivamente sempre contro la sorella maggiore; in quello che sarebbe diventato il primo dei due “Serena Slam” (poi ripetuto a cavallo tra 2014 e 2015).

Kim Clijsters
Oggi noi consideriamo Kim Clisjters come una delle migliori tenniste dell’inizio di secolo, grazie ai quattro Slam vinti in totale; ma nei primi anni di carriera Kim era accusata di essere una tennista perdente nei grandi appuntamenti. Tanto che quando sale al vertice del ranking nell’agosto 2003, riceve la classica critica definizione di “regina senza corona”, cioè numero 1 senza Major all’attivo. È la conseguenza di una carriera anomala: otto finali Slam disputate, le prime quattro perse, le seconde quattro vinte.

Clijsters riesce finalmente a rompere il ghiaccio agli US Open 2005, quando supera in finale 6-3, 6-1 Mary Pierce. In quel momento Kim ha 22 anni, dato che è nata l’8 giugno 1983. Detto per inciso: l’8 giugno è un giorno speciale per il tennis femminile, visto che compiono gli anni Davenport, Petrova, Clijsters, Bacsinszky e Ostapenko.

Poi Clijsters decide di ritirarsi per maternità nel 2007. Rientrerà nell’estate del 2009 in modo straordinario: al terzo torneo disputato vince il secondo Slam, gli US Open 2009, superando Venus e Serena nei turni precedenti alla finale, conquistata contro una giovane Caroline Wozniacki (7-5, 6-3). Kim è tornata a giocare da così poco tempo da non avere ancora una classifica WTA: se prende parte al torneo newyorkese è solo grazie a una wild card.

Justine Henin
Justine Henin e Kim Clijsters sono due giocatrici provenienti da una nazione come il Belgio che non aveva mai offerto tenniste del loro valore, due giocatrici che per lunghi tratti vivono una carriera in parallelo, spingendosi reciprocamente a migliorare. Henin è di un anno più anziana, visto che è nata l’1 giugno 1982, ma la prima a diventare numero 1 del mondo è Clijsters, nell’estate 2003. Chi la detronizza, nell’ottobre dello stesso anno è però proprio Justine, che nei mesi precedenti ha già vinto due Slam. Il primo lo conquista, a 21 anni, al Roland Garros 2003 contro Clijsters in finale: 6-0, 6-4. Un successo arrivato alla seconda finale Slam disputata in carriera, dopo quella persa a Wimbledon contro Venus nel 2001.

Dopo Parigi 2003, Henin non riesce a vincere il titolo a Wimbledon (che rimarrà l’unico Slam non raggiunto in carriera), ma arriva alla seconda vittoria nell’occasione successiva: vince gli US Open 2003 di nuovo contro Kim Clijsters (7-5, 6-1). È il secondo derby belga che assegna uno Slam e non sarà nemmeno l’ultimo, visto che le due connazionali si affronteranno nuovamente qualche mese dopo a Melbourne 2004, a conferma di una supremazia tecnica quasi irripetibile per una nazione piccola quanto il Belgio.

Amélie Mauresmo
Fra tutte le giocatrici che compaiono in questa schiera di “elette”, solo Angelique Kerber ha raggiunto gli obiettivi in età più avanzata di Mauresmo. Con i suoi 26 anni compiuti all’epoca del primo Slam, Amélie rappresenta comunque un caso di giocatrice che ha raccolto i propri migliori risultati piuttosto tardi. Eppure Mauresmo, che è nata il 5 luglio 1979, vanta una prima finale Slam raggiunta ad appena 18 anni, agli Australian Open 1999 (persa da Hingis).

Passeranno però ben sette anni perché riesca di nuovo a raggiungere una finale, e finalmente anche a vincerla: Australian Open 2006 contro Justine Henin (6-1, 2-0 rit.). In quella che si rivela come la miglior stagione della carriera, Amélie torna a vincere uno Slam qualche mese dopo, sull’erba di Wimbledon 2006 ancora in finale contro Henin, in un match giocato questa volta sino in fondo e vinto per 2-6, 6-3, 6-4. Quella partita di Wimbledon rimane a oggi l’ultima finale Slam disputata tra due tenniste con il rovescio a una mano.

a pagina 4: Da Maria Sharapova a Naomi Osaka

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