Fognini: "Ho un'infiammazione al ginocchio. Nadal? È un suo problema se ha giocato male"

Interviste

Fognini: “Ho un’infiammazione al ginocchio. Nadal? È un suo problema se ha giocato male”

Fabio in conferenza stampa dopo il ritiro da Barcellona: “Ancora non sappiamo quale sia l’entità dell’infortunio. Estoril? Vediamo come sto”. ATP Finals a Torino: “Sono contento, così il tennis può crescere”

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Fabio Fognini - Montecarlo 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Barcellona, il nostro inviato Federico Bertelli

È purtroppo notizia di oggi che Fabio Fognini non potrà partecipare al torneo di Barcellona. Una infiammazione al ginocchio destro ha infatti costretto il campione di Montecarlo ad alzare bandiera bianca dopo il riscaldamento di questa mattina sui campi del Real Club de Tenis. Alle 14 locali Fabio si è però presentato in conferenza stampa, cortese e comunque pimpante, per spiegare i motivi del forfait, aggiornare sul suo stato fisico ed emotivo, raccontare le emozioni della cavalcata monegasca e commentare l’assegnazione a Torino delle ATP Finals dal 2021 al 2025.

L’INFORTUNIO“Riguarda il tendine del ginocchio destro. Come avete potuto vedere domenica, dopo aver sentito una ‘puntura’ ho dovuto applicare un compression tape per stabilizzare il ginocchio e poter finire la partita. Lunedì mi faceva male: abbiamo fatto una risonanza, ma non si vedeva bene. C’è un po’ di liquido che è uscito dalla membrana semitendinosa e si vede un’infiammazione. Non siamo ancora in grado di dire quale sia l’entità dell’infortunio, adesso sto facendo la terapia che mi è stato consigliata e vedremo come procede”.

LA PROGRAMMAZIONE – Rispetto alle prospettive di giocare i prossimi tornei Fabio non si è sbilanciato, lasciando però intendere che le priorità saranno Madrid e Roma: “Stamattina sono entrato nel campo di allenamento per fare una prova, ma ho sentito subito dolore e mi sono fermato. A fine settimana proverò di nuovo ad allenarmi se le cose procederanno bene. Per quanto riguarda i prossimi tornei, sono iscritto ad Estoril la prossima settimana: se starò bene, e potrò giocare senza rischiare, magari approfittando di un bye al primo turno, mi presenterò, altrimenti cercherò di farmi trovare pronto per Madrid e Roma che sono i due obiettivi principali. Ovviamente mi dispiace non poter competere qua a Barcellona, dove fra l’altro mi alleno (Fabio è socio del Real Tennis Club Barcelona, dove si svolge il torneo, ndr), e con questo sono tre anni che non riesco a presentarmi qua. Un anno ero infortunato, un altro anno mi sono dimenticato di iscrivermi, e quest’anno devo di nuovo saltare per problemi fisici”.

UNA SETTIMANA DA SOGNO “Ovviamente la scorsa settimana è stata incredibile, era impensabile a inizio settimana prevedere che sarebbe finita così, specie alla luce del fatto che venivo da un periodo difficile. Non mi sentivo bene in campo, e quando si presentavano situazioni difficili non riuscivo ad uscirne. A Montecarlo all’inizio sono stato fortunato, poi però ho cominciato a giocare benissimo. Rispetto alla partita contro Rafa, ho saputo che lui ha detto di aver giocato malissimo. Mi spiace per lui, ma in fin dei conti è un problema suo. Ovviamente è una leggenda dello sport e ha vinto milioni di partite sulla terra rossa, ma quel giorno io ho giocato meglio e lui peggio, per cui ho meritato di vincere. Rispetto alle mie aspettative nei prossimi tornei staremo a vedere. Mi fanno sempre domande sulle mia testa e sono un po’ stufo (ridendo, ndr), è una cosa che mi porto dietro da tutta la vita. Ovviamente è un aspetto su cui devo migliorare molto. Riguardo il Roland Garros, ci sono giocatori come Nadal e Djokovic che giocheranno per entrare nella leggenda dello sport. Io però so quello che posso fare quando sto bene in campo come a Montecarlo”.

TORINO-FINALS“Naturalmente per il tennis italiano è un buon momento, visto che io ho appena vinto Montecarlo e Torino ha conquistato le Finals, il torneo ATP più importante. A Londra si stava bene, ma da italiano sono contento, è una possibilità di crescita per il nostro sport. Il tennis non è popolare come il calcio. Sarebbe un sogno se un italiano raggiungesse le Finals. Berrettini è un giocatore molto buono, è giovane, ha potenziale. Abbiamo ottimi ragazzi fra i 16 e i 20. Credo che dopo la nostra generazione ci sarà ricambio.

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