Destini diversi per le campionesse: Halep passa, di Ostapenko restano macerie

Roland Garros

Destini diversi per le campionesse: Halep passa, di Ostapenko restano macerie

La campionessa dell’edizione 2017 subisce la sedicesima sconfitta di una stagione horror. Halep lascia un set, ma comincia bene la difesa del titolo

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Simona Halep - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Non era un primo turno da sottovalutare, se non altro numericamente: quando sei la terza testa di serie e peschi una top 50, peraltro in discrete condizioni di forma, puoi comunque dire di non essere stata fortunata. Simona Halep non ha però fatto un alibi delle difficoltà che le avrebbe proposto Ajla Tomljanovic, e anzi è stata brava a confinarle tutte nel secondo set, dominando invece il primo e quello decisivo. Da campionessa (in carica), da ex numero uno del mondo e da giocatrice che sicuramente punta al titolo con legittime ambizioni. Riguardando tutto l’incontro, più che un incidente di percorso, l’esito del secondo set è derivato da un parziale giocato alla grande dall’australiana: si è avvicinata al campo, ha spinto con raziocinio e Halep non ha saputo respingere l’offensiva. Ripreso in mano il gioco nel terzo set – i parziali dispari sono quelli in cui viene fuori il giocatore più forte, si dice in giro – Simona ha dominato scampoli di partita del tutti privi dell’impronta del servizio, conservato due volte da Halep e nessuna da Tomljanovic, costretta ad archiviare un pesante 6-1. La campionessa in carica, insomma, c’è. Adesso andrà a far visita a Linette.

CERCASI JELENA – Dall’ultima vittoria al Rolando di di Victoria, Azarenka s’intende, erano passati addirittura quattro anni, come vola il tempo quando ci si diverte. Non si era nel frattempo divertita moltissimo Vika, nonostante il giubilo per la nascita del piccolo Leo, tra cause legali per la custodia del primogenito e fatiche indicibili sopportate nel tentativo di tornare a somigliare alla miglior versione di sé. L’ex regina del tennis mondiale non sarà più quella di un tempo, ma qualche sprazzo della celeberrima spinta perduta comincia a intravedersi. Lucie Hradecka non rimarrà dunque l’ultima avversaria battuta da Azarenka sul rosso parigino, sostituita negli archivi dalla nolente Jelena Ostapenko, qui persino campionessa due anni fa, anche se sembrano passate due ere geologiche.

Primo turno glamour, forse il più interessante tra i primi turni, almeno sulla carta: ne è venuto fuori un match intriso di tremori diffusi, con un primo set deciso dalla giocatrice capace di mantenere un’unica volta il servizio: è successo nel nono game alla bielorussa, per spezzare l’equilibrio dei nove break andati a segno nella frazione. Nel secondo set, più ordinario, la lettone ha servito inutilmente per portare la contesa al terzo soccombendo mestamente nel tie-break, culmine di un terrificante percorso balistico da sessanta errori non forzati, dato che rende superflua ogni ulteriore considerazione. Per la sempre più interrogativa lettone sono quattordici sconfitte su ventuno incontri disputati nel 2019 (sedici su ventitré considerando il tie di Fed Cup in aprile contro la Germania): i santi a cui votarsi comincerebbero anche a scarseggiare. Le vittorie a Parigi, rimangono invece sette: quelle dell’incredibile e ormai sempre più lontano 2017, perché nelle altre quattro partecipazioni (in una ha assaggiato soltanto le qualificazioni) non è mai riuscita a vincere un incontro.

LA LINEA VERDE – Buone rimonte da segnalare, in giornata, per Bianca Andreescu e Karolina Muchova: la campionessa di Indian Wells ha tirato su il non banale match sospeso ieri per oscurità contro Marie Bouzkova, mentre ha impressionato la prestazione in abbagliante crescita della ceca, brava a ribaltare Kontaveit con il suo tennis di gran mano e un parzialone di cinque game consecutivi dal due a uno Estonia nel terzo. Per il resto, poche sorprese, poiché non sorprende la veloce sconfitta incassata da Genie Bouchard, al rientro dopo oltre due mesi di stop, contro Lesia Tsurenko, e non sorprendono i compiti in classe rapidissimamente consegnati da Madison Keys (tre giochi concessi a Rodina), Aryna Sabalenka (7-5 6-1 a Cibulkova) e Amanda Anisimova (nessun problema con la wild card di casa Harmony Tan). Saranno proprio Sabalenka e Anisimova a sfidarsi nel secondo turno di uno spicchio di tabellone che, privato dell’ingombrante presenza di Kvitova, si apre a multiple interpretazioni e opportunità. In palio sembra esserci un quarto di finale con Simona Halep.

Focus alternativo di giornata su Margarita Gasparyan, che da vedere è sempre una bellezza rara ma che è purtroppo stata incapace di difendere un vantaggio di quattro a zero nel terzo ed è stata eliminata da Anna Blinkova, quest’ultima in grado, durante la rimonta, di colpire un numero di righe abbondantemente oltre i confini della realtà.

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