Petra Martic Smile: "Dopo quello che ho passato, mi godo ogni momento"

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Petra Martic Smile: “Dopo quello che ho passato, mi godo ogni momento”

Due anni fa sembrava finita per il tennis (“In molti credevano non sarei più potuta tornare”). Ora Petra Martic sogna un posto nelle top 20: “Ma vivo il momento presente. Quello che ci riserva il futuro lo scopriremo”

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Petra Martic - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

dal nostro inviato a Parigi

Sorride Petra. Sorride sedendosi nella sala delle conferenza stampa dopo la vittoria al cardiopalmo contro Kaia Kanepi, che le è valsa i primi quarti di finale Slam in carriera: “Mentalmente è stata dura per me oggi, specialmente perché avevo perso per quattro volte al quarto turno. Mi sentivo veramente – credo lo capiate – in dubbio se sarei mai riuscita a superare questo quarto turno”. Sorride alla domanda di una giornalista che le chiede se stia replicando la tradizione di due anni fa, quando dopo ogni vittoria (arrivò negli ottavi, ndr) si concedeva un bicchiere di vino rosso: “No, non posso permettermelo adesso. Troppo disidratante per me. In questo momento io devo concentrami sull’idratarmi e sul recupero. Ma dopo il torneo ne berrò un paio, lo prometto”.

Ma il sorriso della 28enne tennista di Spalato non nasce in questi giorni. Non nasce da queste quattro vittorie di fila sulla terra parigina, né dal primo torneo WTA vinto ad aprile ad Istanbul. Nasce da lontano. Nasce e cresce a partire da quella primavera del 2017 in cui riuscì a tornare in campo dopo un gravissimo infortunio alla schiena, vincendo un torneo ITF a Santa Margherita di Pula e capendo che sì, sarebbe potuta tornare ad essere una giocatrice di tennis. E quando rimaniamo da soli, insieme solo ad una giornalista croata, le ricordiamo quello che disse tempo fa in una intervista: che durante il lungo periodo di stop per l’infortunio alla schiena pregò per avere una seconda possibilità.

Le chiediamo se ora si può dire che le sue preghiere sono state esaudite: “Sì, è la verità. Quando ero infortunata in tanti pensavano non sarei potuta tornare a giocare ad alto livello. Ma c’era una parte di me che credeva ci fosse ancora tanto tennis dentro di me, che non avevo ottenuto quello che volevo, quello che potevo raggiungere… E questa fede mi ha sostenuto per tutto il tempo. Ed essere qui oggi, essere per la prima volta ai quarti di uno Slam, nuovo best ranking, sono tutte cose che tutta la riabilitazione, tutti gli allenamenti, tutte le lacrime, tutto il sudore… Tutto valeva la pena per questo!”.

Sorride ancora Petra, nel dirlo. Ed è un sorriso di gioia e di serenità, che contiene il ricordo di quel percorso e di dove l’ha portata. Le chiediamo allora di un’altra sua frase che ci ha colpito un paio di giorni fa, dopo la vittoria contro la n. 2 del mondo Pliskova, quando tutti già le chiedevano se sapeva contro chi avrebbe giocato (Non guardo al match successivi, vivo giorno per giorno).

Le domandiamo se è questo il suo approccio alla vita, alla tennis. E da quando. “Sì. L’inizio della stagione è stato di nuovo problematico dal punto di vista della salute (ancora problemi con la schiena, ndr). Sono stata tanto tempo senza toccare la racchetta. Quindi non sapevo cosa aspettarmi, la stagione sarebbe potuta essere una catastrofe, non mi ero praticamente allenata. Questo è il motivo per cui sono stata costretta ad andare avanti di giorno in giorno. Non sapevo cosa sarei riuscita a fare, se avrei avuto altri dolori… In queste situazioni puoi solo rimanere nel momento presente, sennò sei finita. Ed è così che sono riuscita a focalizzarmi sempre sul presente, senza pensare troppo in avanti o a quello che sarebbe potuto essere o a cosa avrei potuto fare diversamente. Ma soprattutto senza pensare al futuro, puntando solo a dare il meglio di me, ad andare avanti finché il fisico tiene. Ed ora questa è diventata un’abitudine, ed è stato un grande passo in avanti per me e per la mia carriera. Credo che mi stia aiutando molto. E mi aiuterà anche in futuro”.

Petra Martic – Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Ma del futuro qualcosa dobbiamo chiederle, dato che ci sono state tante prime volte per lei quest’anno: il primo torneo WTA vinto a Istanbul, ora i primi quarti Slam… Stavolta Petra ride addirittura, prima di lasciarci finire la domanda, perché sa già dove vogliamo andare a parare. C’è quella top 20 che adesso è così vicina. In teoria, un match soltanto: quello che disputerà qui contro Marketa Vondrusova, da lei sconfitta proprio nella finale di Istanbul. “È un obiettivo. È naturale, ho i miei obiettivi. Ma come ho detto prima, non ci penso. È un desiderio che si può avverare se giocherò come si deve, se rimarrò concentrata su quello che devo fare. Tutto il resto non dipende da me. Ma se continuo a giocare così e rimango in salute, credo che la top 20 sia un obiettivo reale di questa stagione. È un mio desiderio. Ma quello che ci aspetta da domani lo scopriremo”.

Sorride ancora Petra, nel salutarci. L’augurio è che il suo sorriso continui a splendere qui a Parigi: con tutto quello che ha passato, se lo merita. Sorridi ancora, Petra.

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