Pagelle: Borg doppiato, Roger avvisato

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Pagelle: Borg doppiato, Roger avvisato

Rafa Nadal centra il dodicesimo trionfo al Roland Garros e avvicina il primato di Federer. Barty regina tra le giovani rampanti. Fognini raggiunge l’agognata top 10, tonfo Cecchinato

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Rafa Nadal - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Dominic Thiem 9
In fondo il povero Domimic si sta avvicinando al mostro. Tre set a zero lo scorso anno, tre set a uno quest’anno, perderà al quinto nel 2020. Poi tra due anni si ritirerà. Ovviamente lui, mica Nadal… Fosse stato per gli organizzatori, lo avrebbero fatto giocare pure lunedì e martedì. Tanto Thiem è indistruttibile o quasi. Qualche rimpianto può averlo per aver dissipato qualche energia di troppo nella prima settimana. Ma è difficile pretendere di più da un essere umano.

Rafa Nadal e la reintroduzione del Challenge Round 10, 11, 12 fate voi
Forse sarebbe l’unica soluzione sensata, far disputare un torneo tra gli sfidanti e poi organizzare la partita contro Rafa. Magari con 2-3 giorni di riposo. Anche quest’anno qualche ingenuo lo aveva dato per morto, ferito o ammaccato dopo i primi tornei sul rosso. Più si avvicinava Parigi, più lo squalo sentiva l’odore del sangue. Neanche la sagoma spettrale di Soderling che si aggirava in tribuna, 10 anni dopo il colpo di stato, ha potuto nulla.

Meteorologi e organizzatori 1
Il prossimo anno ci sarà il tetto sullo Chatrier, poveretti. Cosa riusciranno ad inventarsi per far ridere il mondo? Sono riusciti nell’impresa più ardua, quella irraggiungibile, più di battere Nadal in finale a Parigi: fare peggio di Roma.

Serena Williams 4
È tornata sulla terra, in tutti i sensi. Peccato che Dominic Thiem sia uomo e lei donna, altrimenti lo “sfratto esecutivo” dalla sala conferenze principale sarebbe diventato uno strepitoso caso di sessismo da sbandierare ai quattro venti…

Ashleigh Barty 10
Provate a dire “datti al cricket” adesso. Tennis vario, che fosse “da corsa” lo avevamo capito a Miami, poi però ha imparato a tempo di record a giocare sulla terra e ha meritato questo trionfo. Difficile fare pronostici sul futuro nella totale anarchia della WTA, ma sembra avere il carattere ed il tennis per non perdersi.

Roger Federer 8
Semifinale al Roland Garros a quasi trentotto anni e dopo 4 anni di assenza, che altro pretendere? Che riuscisse nel miracolo che non gli è riuscito nemmeno da giovane? E pensare che i suoi tifosi avrebbero preferito che perdesse con Wawrinka per non prenderle da Nadal. “Sono tornato a giocare sulla terra per affrontare Rafa”. Dite che se ci fosse stato Soderling a fare quello che fece 10 anni fa, Roger se la sarebbe presa a male?

Novak Djokovic 7
“Dopotutto, domani è un altro giorno” e magari a Wimbledon rivedremo il vero Nole dopo aver superato lo shock del sogno del Grande Slam andato “Via col vento”. Furioso, avrebbe voluto giocarsi le sue carte in altre condizioni. “Francamente me ne infischio” pare abbiano detto organizzatori e Giove Pluvio.

Nick Kyrgios 1
Il Roland Garros gli fa schifo, a differenza di Wimbledon. Che ha già vinto 10 volte.

Fabio Fognini 8
Il sogno top 10 finalmente coronato meriterebbe appunto 10, ma il Fabio apprezzato in tutta questa stagione sulla terra poteva e forse doveva fare qualcosa di più contro Zverev e visto anche il nervosismo di Djokovic…
Ma insomma, è giusto anche accontentarsi dopo il trionfo di Montecarlo e confermare gli ottavi dello scorso anno non è cosa da poco. Ora il nuovo obiettivo è chiaramente il Masters, e comunque difendere il suo nuovo status in ogni maledetta settimana.

Marketa Vondrousova e Amanda Anisimova 9
Ragazzine terribili che hanno stracciato pronostici e velleità di presunte favorite. Sono arrivate ad un passo dal sogno, ma hanno tutto per riprovarci e riuscirci a breve.

Salvatore Caruso 8,5
“Te voglio bene assaje” ha cantato l’Italia ammirata dal tennis coraggioso e dallo sorriso contagioso di Salvo da Avola. Non è mai troppo tardi per arrivare in alto, ora deve credere di più nelle sue possibilità e piazzarsi stabilmente trai 100.

Marco Cecchinato 4
Il risveglio un anno dopo è stato drammatico, una rimonta da 0-2 al primo turno lo aveva lanciato verso il paradiso, una rimonta da 2-0 lo ha spedito all’inferno. Anche se diceva di non pensarci, aveva un macigno sulle spalle. Chissà che ora liberato da quella pressione non torni a giocare il suo tennis. Non può aver dimenticato le meraviglie di un anno fa: se lo ha fatto, faccia subito una telefonata a Nole.

Karen Kachanov (7,5) ha raggiunto il primo quarto di finale Slam e soprattutto ha agevolato la top 10 di Fabione nostro, quindi gli vogliamo bene, mentre l’altro Next Gen russo Medvedev (4) ha fatto flop. Stefanos Tsitsipas (6,5) si è arreso solo alla fine di un match epico al ritrovato Stan Wawrinka (7,5), finalmente tornato a livelli importanti. Simona Halep (4,5) aveva la strada spianata per il bis ma si è sciolta sotto le cannonate di Amanda. Elina Svitolina (4) sembra sempre più calata nel ruolo di nuova Radwanska: della serie nella WTA possono vincere uno Slam tutte le prime 100 tranne una. Zverev (6,5) merita la sufficienza per aver superato Fognini ma con un po’ di fiducia in più poteva fermare Nole.

Il voto a Del Potro (5,5) è sempre complicato perché non si conoscono mai le sue reali condizioni, quello a Marin Cilic (3) invece è automatico. Così come quello di Ostapenko (2) uguale a quello delle partite vinte negli ultimi tre anni. Un’altra che si è sciolta al momento del dunque dopo i bagliori delle scorse settimane è Kiki Bertens (4), mentre Konta (8) oramai è una terraiola doc. Kenin (7,5) si è vendicata di quell’allenamento negatole dalla sempre simpatica è disponibile Serena, la numero uno Osaka (4) non ha ancora capito come funziona la terra ma soprattutto dopo la rivoluzione post-Australia non ci sta capendo molto. Qualche rimpianto per Berrettini (5) pochi per Sonego (6), il primo a capire che Roger non era in vacanza.

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