Pagelle: Halle fine è Roger sempreverde, Barty regina

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Pagelle: Halle fine è Roger sempreverde, Barty regina

Federer centra la doppia cifra nel giardino di casa, Ashleigh numero uno con merito. I deliri di Kyrgios, l’ascesa di Berrettini. La maledizione di Delpo, il doppio ritorno di Murray

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Roger Federer - Halle 2019 (foto NOVENTI OPEN_KET)
 

Ci hanno provato anche gli organizzatori a mettergli i bastoni tra le ruote. Hanno chiamato il torneo di Halle No-Venti Open, ma alla fine il signor Venti Slam se n’è infischiato e ha portato a casa il decimo trionfo.

L’erba di Roger Federer (9) è sempre rigogliosa e anche se la campagna di Wimbledon si intravede lastricata di nemici agguerriti, il nostro giovane virgulto ci arriva come meglio non poteva. Roger poi si è confermato amico della nostra cara Patria: dopo aver aiutato Fognini a sbarcare in top-10, ha agevolato l’ingresso di Matteo Berrettini (8) in top-20. Il nostro alfiere – arresosi fisiologicamente al redivivo David Goffin (8,5) ha poi ricevuto anche la benedizione di Zio Ruggero e forte delle otto vittorie di fila sui prati si candida a recitare un ruolo da protagonista dalle parti di Church Road.

Che l’erba faccia bene agli anziani poi lo si è capito anche in quel del Queen’s dove un altro ragazzaccio classe 1981, Feliciano Lopez (9) è diventato il primo giocatore-organizzatore a vincere un torneo, mentre se neanche l’atmosfera ricca di pace e tradizione del torneo londinese è riuscita a placare i bollenti spiriti del clown del circuito Nick Kyrgios (1), evidentemente oramai c’è ben poco da fare.

Se le condizioni di Zverev (5) paiono preoccupanti, quelle di Cilic (3) sembrano ormai irreversibili, mentre Felix Auger-Aliassime (7,5) pare aver giocato sull’erba da sempre, pur se l’ha appena scoperta. 

Ashleigh Barty (10) è la nuova numero uno del mondo, e non è un caso che lo diventi dopo aver vinto un torneo su erba, dopo il grande successo sul cemento di Miami e il trionfo sulla terra del Roland Garros: applausi a scena aperta. Il suo regno durerà? Difficile dirlo in un circuito femminile in cui allo stato attuale l’imprevedibilità è forse la nota più divertente (l’unica?). Belinda Bencic (6,5) è invece riuscita a perdere una finale vinta, ma Kenin (8,5) è davvero un osso duro.

Detto che non ci sono più parole per la malasorte di Juan Martín del Potro (10), la bella notizia della settimana è il ritorno in doppio di Andy Murray (10), addirittura vincente in coppia con Deliciano, il cocco di mamma Judy. Ora verso Wimbledon raddoppia, in quello maschile giocherà con Herbert, mentre è ancora alla ricerca della compagna per il misto.

Da Sharapova, a Flipkens a Billy Jean King non sono mancate le proposte. Un suggerimento: sai che spettacolo se Andy si presentasse in campo con la sua ex allenatrice e campionessa dei Championships Ameliè Mauresmo?

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