Uno Slam non si improvvisa: Giorgi subito fuori da Wimbledon

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Uno Slam non si improvvisa: Giorgi subito fuori da Wimbledon

LONDRA – La migliore giocatrice italiana cede in due set a Yastremska. Due soli turni di servizio tenuti. Uscirà quasi certamente dalla top 60

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Camila Giorgi - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Londra, il nostro inviato

È finita come la logica faceva immaginare: troppo alto per la Giorgi attuale l’ostacolo Yastremska. Non bisogna farsi ingannare dal fatto che Yastremska non fosse testa di serie: non è entrata fra le migliori 32 per pochissimi punti ed è una teenager (nata nel 2000) con la classifica in crescita. Ma soprattutto Dayana è una giocatrice che, malgrado la giovane età, conosce l’erba di Wimbledon e la sa interpretare, visto che nel 2016 è stata finalista del torneo junior.

Giorgi si è presentata a Wimbledon con alle spalle un solo match, perso la settimana scorsa a Eastbourne contro Hsieh; per il resto tanti mesi di forfait, da marzo in poi, causati dal problema al polso. La sua condizione non può certo essere paragonata a quella dello scorso anno, quando si era spinta sino ai quarti di finale, battuta in tre set da Serena Williams.

Si gioca sul Court 8, un campo secondario con pochi posti a livello terra. Il meteo aveva annunciato una giornata di classica estate inglese: variabile con 18-19 gradi. In realtà il cielo è sereno e gli spettatori cominciano a fare ricorso alle creme protettive, perché il sole si fa sentire.

È un match tra due giocatrici di attacco, che cercano di prendere l’iniziativa il prima possibile e non amano essere obbligate alle fasi difensive. In apertura l’equilibrio tattico si riflette nel punteggio, anche se non secondo i canoni del tennis da erba: entrambe rispondono meglio di quanto servano, e finiscono per subire due break a testa.

Ma nel settimo gioco Yastremska cambia marcia: comincia a incidere con il servizio (un ace più un ace “sporco”) e tiene la battuta. Al contrario Camila fatica su due colpi fondamentali: il servizio (soprattutto quello in kick) e il dritto. Due-tre errori veramente non forzati di dritto finiscono per fare la differenza. Set a favore di Yastremska per 6-3 in 33 minuti.

Ormai Dayana sembra avere preso le misure al servizio di Camila, che fatica a trovare la soluzione al problema del colpo di inizio gioco: se spinge la palla, difficilmente riesce a tenerla nel rettangolo di battuta, ma se prova una prima più prudente, l’avversaria la attacca senza timori.

A conti fatti il secondo set è il proseguimento del primo, anche per quanto riguarda i problemi al dritto: Giorgi spesso non trova il tempo sulla palla, non riesce a trasferire il peso del corpo come al solito e arrivano errori evitabili. Quando Camila subisce il secondo break del set (per l’1-4) lascia trasparire uno sguardo che assomiglia alla resa.
Yastremska prova a rianimarla, giocando un game infarcito di errori, forse presa dalla fretta di chiudere (2-4). Solo che senza una battuta efficace è difficile fare strada sull’erba; altri due break condannano Giorgi a uscire al primo turno: 6-3, 6-3 in 68 minuti.

Camila Giorgi e Dayana Yastremska – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Direi che il punteggio non può che rispecchiare la attuale condizione fisico-tecnica di Giorgi: uno Slam non si improvvisa, e se si riesce a tenere il servizio solo una volta per set (sempre nel primo turno del parziale), è dura resistere sull’erba.

Seguendola dal vivo è comunque apparso chiaro il grande sforzo operato da Camila per cercare di raddrizzare la giornata-no alla battuta: prima ha provato tutte lo opzioni possibili (potenza, slice e kick), poi ha anche tentato di modulare la velocità, rallentando le prime per evitare di dover servire troppe seconde. Ma in sostanza c’è stato poco da fare: non è sembrata nella condizione di forma necessaria per poter reggere il confronto con una giocatrice aggressiva come Yastremska.

Giorgi a Wimbledon aveva 430 punti da difendere, circa un terzo di tutto il suo bottino in classifica. La conseguenza sarà una discesa di una ventina di posizioni nel ranking, dall’attuale numero 42. Al momento la classifica virtuale la vede in 60esima posizione, ma sono tante le giocatrice che hanno la possibilità di superarla. A un anno esatto dal ritorno di Camila in top 50, a seguito proprio dei quarti di finale raggiunti a Wimbledon, il ranking femminile tornerà ad essere privo di giocatrici italiane in top 50.(

In conferenza stampa Giorgi ha preferito evitare di entrare nel dettaglio dei problemi tecnici della partita. Ha spiegato il perché in questo modo: “Sinceramente oggi non ha senso preoccuparsi per come ho servito o per altri problemi specifici. Semplicemente, a questi livelli non si può rientrare dopo tre mesi senza partite ed essere subito pronte. Tre mesi facendo solo allenamento fisico lasciano il segno. Non avevo il ritmo partita. Ma non mi aspettavo nulla, era difficile essere competitiva con quello che avevo alle spalle.

Ho avuto la tendinite al polso, ogni due settimane facevo una risonanza: il liquido presente diminuiva ma non spariva. Ogni volta speravo che fosse il momento giusto, per questo non mi cancellavo con troppo anticipo. A Eastbourne finalmente è andato tutto a posto. I mesi senza partite sono stati felici, ho una vita anche fuori dal tennis“.

Ma non eri dispiaciuta della pausa forzata? “Sì… ero dispiaciuta (ma sembra poco convinta). Sto provando una racchetta nuova, sempre Babolat, ma la novità non è legata ai problemi al polso. Ha solo il bilanciamento un po’ diverso. Dopo Wimbledon torno a casa e poi inizierà la tournèe americana, credo da Washington.

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