Un ottimo Rublev fa fuori Thiem ad Amburgo. Zverev si salva

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Un ottimo Rublev fa fuori Thiem ad Amburgo. Zverev si salva

Il russo torna in semifinale in un torneo ATP dopo un anno. Avanti 6-2 5-2, Krajinovic subisce la rimonta incredibile di Zverev. Basilashvili facile su Chardy

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Andrey Rublev - Amburgo 2019 Twitter @hamburgopen by Witters Sportfotografie |
 

RUBLEV È TORNATO? – Non è certo stata la miglior versione terraiola di Dominic Thiem nel venerdì di Amburgo, ma proprio quella gli sarebbe servita per battere un Andrey Rublev in grande spolvero a cominciare dalla risposta, il fondamentale che ha contribuito in misura importante a fare la differenza: in campo e aggressiva quella russa, imprecisa l’austriaca. Due tie-break – con Thiem che ha servito inutilmente per il primo set – e il moscovita raggiunge la prima semifinale dopo quella di Washington dodici mesi fa.

Rublev sfodera le solite manate, mentre Thiem lavora di più la palla in un vago tentativo di toglierla dalla strike zone russa. È Dominic il primo a operare lo strappo e lo fa per due volte di fila, ma in entrambi i casi Andrey si prende con merito il contro-break, compreso quando risponde sotto 3-5. La partita sale di livello con il russo che inizia a limitare gli errori, giocando con più attenzione e lasciando andare completamente il braccio quando la situazione lo suggerisce. Thiem cerca variazioni con il servizio poco opportune, abbandonando l’affidabile ed efficace kick sul rovescio per cercare il dritto dell’avversario nel tentativo di sorprenderlo: non una grande idea quando il punto pesa e, infatti, o l’austriaco non centra il giusto rettangolo o si prende delle sportellate di risposta in faccia. Ormai in completa fiducia, Rublev si accaparra con facilità il tie-break e prosegue tenendo senza rischiare i propri turni di battuta nel secondo parziale; Thiem, invece, pur offrendo una sola palla break (salvato proprio con un servizio alla T), pare di continuo in difficoltà.

Forse è per questa superiorità che non si traduce nel punteggio che Andrey pare un po’ nervoso e va sotto all’inizio del tie-break. Thiem non è fortunato quando il passante di dritto che avrebbe fatto la foto allo smash russo dandogli il 4-1 “pesante” esce di pochissimo; un punto che si rivela decisivo anche a livello mentale perché Dominic ne perde altri quattro consecutivi. Accorcia poi lo svantaggio con il servizio ma, sul terzo match point, arriva il simbolo della sua giornata: risposta sbagliata sulla seconda di Rublev, colpita appena prima del secondo rimbalzo – un po’ come si era messo a fare contro Schwartzman nella semifinale di febbraio gettata a Baires. Altra nota negativa, soprattutto per un top player, è l’aver perso con un saldo vincenti/gratuiti migliore dell’avversario. Restano comunque intatti i meriti di Rublev che, dopo un paio di infortuni, sembra aver ritrovato la strada che lo aveva portato a risosso della top 30.

SASCHA SI SALVA CON L’AIUTO – Se la prima testa serie non è stata particolarmente brillante ma ha contribuito a un incontro più che guardabile, il numero due tabellone offre per un set e mezzo una prestazione sconcertante anche all’interno di una stagione, come la sua, al di sotto delle aspettative: sul 2-6 2-5, a due punti dalla sconfitta, Alexander Zverev viene salvato come nemmeno il soldato Ryan dal suo avversario, il n. 58 ATP Filip Krajinovic, che fallisce nel momento decisivo davanti alla reazione, invero minima, del ventiduenne appena mollato da coach Lendl.

Il serbo non ha una palla particolarmente pesante, ma sa fare tutto piuttosto bene e, se non viene messo in difficoltà, usa efficacemente il campo e compie sempre le scelte corrette. Viceversa, sebbene si giochi nella sua città natale, Sascha sembra lì per caso e sbaglia tanto, troppo, e la prima partita vola via con un doppio fallo (è solo il primo, da un po’ pare limitarli). Il secondo parziale comincia con dodici punti consecutivi per il serbo che non perde un game dal 2 pari. Per far uscire Zverev dalla buca, ci vorrebbe l’aiuto di un Krajinovic colto da improvvisa paura di vincere. Il settimo gioco, aperto da due errori, sembra quello giusto, ma Filip rimedia alla grande piazzando due mezze volate che muoiono poco oltre la rete e lo stesso Sascha ci mette del suo per non approfittare della situazione. Lo scambio più duro e importante del match arriva due giochi dopo, quando sul 30 pari il ventisettenne di Sombor serve per la semifinale e sbaglia il tentativo di chiusura in lungolinea; salva la palla break ma ne offre altre due con altrettante brutte smorzate.

Sul punto di uscire malamente davanti al suo pubblico, il numero 5 del mondo dà tutto (che, oggi, significa non mancare continuamente il campo di metri) e recupera lo svantaggio alla terza occasione, con Krajinovic innervosito anche da un’interruzione di alcuni minuti per soccorrere uno spettatore che si è sentito male e da una chiamata errata che lo ha sfavorito. L’inerzia è totalmente invertita, Filip si ritrova sotto un treno alla cui guida magari non c’è Zverev ma, almeno, il peso del suo rankinge il 7-5 tedesco arriva sferragliando inevitabile. Quando il comprimario manca l’opportunità di far suo l’incontro contro il top player, logica ed esperienza suggeriscono che il terzo set sia una pura formalità, come conferma il 2-0 iniziale; il pareggio di Krajinovic è tanto inaspettato quanto effimero perché Sascha torna subito avanti con sprazzi da fenomeno, e fa suo l’incontro. Sabato se la vedrà con il campione in carica Nikoloz Basilashvili che nel primo match di giornata si è liberato agevolmente di Jeremy Chardy lasciandogli cinque giochi. Una vittoria che dà ossigeno al georgiano, all’inizio di questa settimana ancora fuori dai primi 50 della Race.

Risultati:

[4] N. Basilashvili b. J. Chardy 6-2 6-3
A. Rublev b. [1] D. Thiem 7-6(3) 7-6(5)
[2/WC] A. Zverev b. Filip Krajinovic 2-6 7-5 6-2
P. Carreño Busta b. [3] F. Fognini 3-6 6-2 7-6(4)

Il tabellone completo

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