Pagelle: l’estate di Medvedev, Kyrgios e la legge di Murphy

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Pagelle: l’estate di Medvedev, Kyrgios e la legge di Murphy

Medvedev corona un agosto stellare trionfando a Cincinnati. Il delirio di Kyrgios, le fatiche di Federer. Djokovic svagato, Kuznetsova ritrovata e Bautista top-10

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Ma cosa volete ancora da Nick Kyrgios (2)? Bravi voi, mentre siete sotto l’ombrellone, con una birra in mano, a godervi le vacanze e lui, poveretto, che due settimane fa ha fatto esattamente il suo dovere in quel di Washington, costretto a correre e giocare sotto al sole di Cincinnati per far felici quattro sfigati di spettatori.

E che avrà fatto di male poi stavolta? Ha sputato verso l’arbitro? Ma quando mai! È solo la legge di Murphy, lui aveva un insetto in bocca e ha cercato di liberarsi. Quella maledetta zanzara che lo ha inseguito persino nel corridoio mentre cercava di andare in bagno ed è stato costretto ad utilizzare due racchette per ammazzarlo.

E poi, vi pare giusto che quell’altro, solo perché ha vinto 40 volte quell’inutile torneo sulla terra rossa, possa impiegare tre ore per servire e lui non abbia nemmeno il tempo di cambiare il grip?

Complimenti alla Laver Cup (3) che un minuto dopo lo show di Nick ricordava via Twitter come l’australiano dia il meglio nella competizione più importante del circo-tennis.

Che poi tutto gli è concesso a Raffaello (4) pure di dare forfait all’ultimo momento, a tabellone complicato, tanto per dare fastidio a quegli altri 2. E cosa fanno gli altri due? Uno, Roger Federer (4) si ricorda improvvisamente il motivo per il quale si era rifugiato tra le mucche, le montagne, le baite e i prati…aaahahahahah i prati!!!!

E l’altro, Novak Djokovic (5,5) ha pensato bene di riabbracciare il Guru per ridare un po’ di pepe al circuito e di far credere al mondo che non sarà lui il favorito per i prossimi diciotto slam.

Ringraziate Dio che ci sia Nick insomma, altrimenti il tennis sarebbe una roba triste e per sfigati. Come Medvedev (10), un impiegato del catasto russo, spennacchiato, che tira comodini, fa la faccia da duro ma pure sua mamma si annoia a vederlo.

Poi vi ritrovate cucciolone Goffin (8,5) in finale di un 1000, uno che riesce pure a farsi male da solo con uno spazzolone o con una pallina da tennis.

O addirittura vi ritrovate in seminale Gasquet (8), che è tanto un caro ragazzo, ha un rovescio bellissimo, un tocco di palla soave, ma a 33 anni gioca ancora dai teloni.

Per fortuna ci sono le ragazze, con Svetlana Kuznetsova (9) che per una settimana ci ha ricordato – lei sì – cosa significhi la frase “essere il più forte di tutti quando ha voglia – Salvo rimembrare sul più bello il motivo per il quale Gianni Clerici la ribattezzò “la sciagurata”. Ringrazia Madison Keys (10) che si avvicina agli Us Open un po’ troppo da favorita per i suoi gusti.

Intanto Jannik Sinner ha compiuto i 18 anni nella settimana in cui Bautista Agut (8) ha raggiunto per la prima volta La top-10 a 31 anni suonati. Ecco, cerchiamo di non avere troppa fretta.

Ma insomma, stiamo ancora parlando di Bautista Agut e Carreno Busta? Per fortuna il tennis è Nick Kyrgios, il numero uno.

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