Federer va di corsa a Basilea, 52 minuti per finire

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Federer va di corsa a Basilea, 52 minuti per finire

Il match numero 1500 della carriera è un assolo in cui Peter Gojowczyk fa da semplice sparring-partner. Roger chiude più velocemente della cerimonia di inaugurazione

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Roger Federer - Laver Cup 2019 (via Twitter, @ATP_Tour)
 

Dopo la sconfitta contro Alexander Zverev a Shanghai e relativo, “storico” punto di penalità, Roger Federer torna in campo nella sua Basilea a caccia del decimo titolo e comincia con il piede giusto, superando in 52 minuti il qualificato tedesco Peter Gojowczyk. Assente nel 2016, l’ultima sconfitta di Roger in questo torneo risale alla finale del 2013 contro Juan Martin del Potro, mentre la caratura dell’avversario di questo primo turno promette – e mantiene – un ingresso nel torneo decisamente tranquillo, un po’ com’era successo qualche mese fa a Indian Wells. Perché è una stagione da dimenticare per Peter Gojowczyk: dalla top 40 raggiunta all’inizio dell’estate 2018 al n. 112 ATP e una striscia aperta di nove sconfitte consecutive, che ora diventano dieci, a partire dall’unica fiammata, la semifinale raggiunta a Washington battendo avversari tutti più quotati di lui.

Il match, dicevamo, vola via veloce. Peter sceglie di rispondere nella speranza di sorprendere un avversario non ancora caldo, un’idea che gli permette almeno di arrivare a “40” sul servizio svizzero, l’unica volta nel prima parziale. Al quarto game, il trentenne bavarese prova il dritto inside-in per testare la corsa verso destra di Federer che risponde con un vincente in cross, ne aggiunge uno di rovescio ed è già break. Gojowczyk tenta la reazione immediata, ma c’è anche la fortuna ad assistere Federer sotto forma di colpo scentrato che diventa un lob imprendibile; non che ne abbia particolarmente bisogno, visto il servizio che funziona decisamente bene, 12 su 14 con la prima, e un avversario dai colpi che filano piuttosto puliti a un ritmo che difficilmente può impensierire il fenomeno di Basilea. Altro servizio strappato ed è 6-2 in ventitré minuti.

In apertura di secondo set, “Gojo” fa finalmente vedere uno dei suoi colpi preferiti, il rovescio lungolinea, ma non basta, ci vorrebbe la complicità di Roger che, invece, continua a servire come un treno e sale 2-0. A questo punto, il match può chiudersi in un attimo oppure complicarsi tra distrazione dell’uno e disperato tentativo di alzare il livello dell’altro. Il venti volte campione Slam prova la seconda opzione e, con poche prime in campo, restituisce la battuta appena strappata; si riprende però il vantaggio già al game successivo grazie anche a un’altra stecca di dritto che scavalca uno sconsolato Peter. Il calo di concentrazione è già finito, i colpi ricominciano a schioccare (13 i vincenti di dritto, valgono anche i 2 involontari) e c’è pochissimo tempo per esibire smorzate e volée perché il 6-1 finale arriva rapido. È stato l’incontro che Federer sperava, con la prima di servizio che ha funzionato molto bene (12 ace) e i piedi reattivi. Martedì scoprirà il nome del prossimo avversario, colui che uscirà dalla sfida inedita tra Radu Albot e Dusan Lajovic.

IL PROGRAMMA DI DOMANI – Non prima delle 15, Fabio Fognini affronterà un qualificato, il ventenne australiano Alexei Popyrin. Non prima delle 17, Sascha Zverev cercherà la terza vittoria in altrettante sfide contro Taylor Fritz, mentre Stefanos Tsitsipas se la vedrà con Albert Ramos-Viñolas. Chiuderà il programma del centrale Marius Copil, finalista dello scorso anno, che cercherà di superare Roberto Bautista Agut, che tallona Matteo Berrettini nella corsa alle ATP Finals a 40 punti di distanza.

Risultati:

[1] R. Federer b. [Q] P. Gojowczyk 6-2 6-1
[WC] H. Laaksonen b. [8] B. Paire 6-3 7-5
J.L. Struff b. M. Kecmanovic 6-4 6-2
[WC] A. de Minaur b. [Q] H. Dellien 6-1 7-5

Il tabellone completo

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