Chris Kermode a Ubitennis: "Abbiamo cercato di unire ATP Cup e Davis ma..."

Interviste

Chris Kermode a Ubitennis: “Abbiamo cercato di unire ATP Cup e Davis ma…”

MILANO – Il presidente uscente, a cui succederà Gaudenzi, fa un bilancio dei suoi sei anni al comando dell’ATP: Next Gen Finals e ATP Cup motivi di grandi orgoglio, ma non solo

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da Milano, il nostro inviato

Lo avevamo incontrato quasi tre anni fa a Palazzo Marino in occasione della presentazione del suo ambizioso progetto per le Next Gen Finals, la cui terza edizione inizierà tra poche ore all’Allianz Cloud, il rinnovato Palalido di Milano. Tre anni dopo Chris Kermode è sul punto di chiudere il suo mandato di 6 anni come Chairman & CEO dell’ATP, iniziato il 1° gennaio 2014.

Il nostro Andrea Gaudenzi è infatti pronto a proseguire il suo lavoro con l’inizio dell’anno nuovo, e per conoscerlo meglio tra poche ore pubblicheremo anche una sua intervista, rilasciata qualche mese fa, per completare un pomeriggio dedicato al passato, al presente e al futuro dell’organo di governance del tennis maschile.

Per quest’ultima edizione dell torneo dedicato ai migliori under 21 del mondo sarà però ancora Kermode il volto e l’ambasciatore di questa manifestazione che ha fortemente voluto e che era stata accolta con scetticismo al momento della sua presentazione al board. Lascerà in eredità un’altra grande e nuova competizione stavolta a squadre, l’ATP Cup, che nella prima settimana del 2020 debutterà in tre città australiane offrendo il warm-up ideale per il primo Slam della stagione.

Dopo la conclusione della presentazione della terza edizione, il presidente uscente dell’ATP che proprio a gennaio compirà 55 anni, è stato così disponibile da fermarsi ai microfoni di Ubitennis, proprio come nel 2016.

Tre anni fa eravamo al Comune di Milano alla presentazione di questa manifestazione, che cosa ne pensa oggi il Presidente Chris Kermode: è stata all’altezza delle aspettative dell’ATP?
Sì, certamente ha sorpassato tutte le aspettative, considerando che è sempre rischioso creare un nuovo evento come questo, perché ci vuole un po’ di tempo prima che la gente ci creda. Nella prima edizione la qualità del field fu straordinaria, metà dei partecipanti erano già star globali nel tour principale e questi ragazzi, nonostante fossero alla fine di una lunga stagione, giocarono al 110% dando tutto quello che avevano con passione, con il piede sull’acceleratore. Questo ha posto l’asticella a un’altezza molto alta. Questo è il motivo per cui questo evento ha avuto così tanto successo.

Il suo mandato scade alla fine dell’anno. C’è qualcosa che avrebbe voluto fare senza riuscirci e le ha fatto dire: “Se solo avessi avuto più tempo…”
Abbiamo raggiunto tantissimo risultati negli ultimi sei anni con la partenza delle Next-Gen Finals e dell’ATP Cup. Ma abbiamo fatto anche tante altre cose più “interne”, come ad esempio creare una formula per il montepremi degli ATP 500 per la prima volta nella storia dell’ATP. Oltre a un aumento considerevole dei soldi ai giocatori, abbiamo revisionato la distribuzione dei premi per i giocatori con classifica più bassa nei primi turni. Abbiamo fatto tanto, siamo molto orgogliosi di questi sei anni e auguro all’ATP tutto il meglio per il futuro.

Tra i motivi di orgoglio ha citato l’ATP Cup e quindi glielo devo chiedere: tra un paio di settimane ci sarà la Coppa Davis a Madrid. Secondo lei è possibile che i due eventi si congiungano attraverso un accordo tra le parti?
Non si può mai prevedere cosa accadrà in futuro. C’era l’intenzione e la volontà di creare un evento unico, non abbiamo trovato un accordo e quindi vedremo nei prossimi due anni quale dei due eventi farà meglio. Noi dal canto nostro siamo super super convinti che la prima settimana sia la migliore: è l’inizio dell’anno, i giocatori sono riposati e in forma. Aggiungere un altro evento alla fine dell’anno ho sempre pensato che fosse un grosso errore.

Quindi da gennaio potrà tornare ad essere un semplice appassionato di tennis. Sarà meno stressante immagino…
Beh sì, la parte più difficile di questo lavoro è che guardando le partite, non posso far vedere che faccio il tifo per qualche giocatore ai danni di qualcun altro, guardare lo sport senza poter mostrare emozioni è veramente molto difficile, quindi il prossimo anno sarò lì a urlare e a gridare per alcuni giocatori.

Allora adesso può dirci chi è il suo giocatore preferito…
[Ride] Ve lo dirò di sicuro il prossimo anno…

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