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Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2011

Seconda puntata degli articoli dedicati agli anni ’10 in WTA e alle sue protagoniste: da Li Na a Petra Kvitova, da Caroline Wozniacki a Samantha Stosur

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Petra Kvitova e Caroline Wozniacki
 

Stoccarda 2011
Forse sbaglio, perché queste percezioni sono molto soggettive, ma se dovessi identificare il primo torneo simbolo del nuovo decennio, sceglierei Stoccarda 2011. Lo scelgo perché lo spettacolo è davvero di alto livello, eppure le protagoniste sono tutte, o quasi, giovani leve. Giocatrici che nel decennio precedente non avevano ancora l’età per essere al centro degli eventi, e che invece faranno parlare di sé nelle stagioni successive.

In Germania vince a sorpresa Julia Goerges (22 anni) in finale su Caroline Wozniacki (20 anni), con Agnieszka Radwanska (22 anni) in semifinale insieme a Samantha Stosur (27). Stosur all’apparenza sembra fuori età, ma in realtà Samantha è stata una giocatrice che si è affermata tardi in singolare, dopo avere fatto leva soprattutto sul doppio nei primi anni di professionismo. Samantha vince nell’ottobre 2009 il primo torneo della carriera e i migliori risultati li ottiene fra i 26 e i 30 anni.

Per quanto riguarda Goerges, invece, dopo questo successo nel torneo di casa dovrà attendere diverse stagioni, e superare non poche difficoltà, prima di tornare ai suoi migliori livelli.

La rivoluzione cinese
Se oggi il Masters WTA si disputa non più a Istanbul ma a Zhenzhen, o se il “Masterino” si è spostato da Sofia a Zhuhai, molto lo si deve a quanto è accaduto dal Roland Garros 2011 in poi. Per la prima volta nella storia, infatti, in uno Slam si impone una tennista cinese, Li Na, e quel successo influisce come non mai sul futuro del tennis femminile.

La vittoria parigina capita nel momento perfetto: la crescita della popolarità di Li Na in patria si trasforma in un formidabile motore di diffusione del tennis in Cina; e tutto questo accade in anni di grande espansione economica della nazione. La combinazione di questi fattori contribuisce in maniera determinante a spostare la geografia dei grandi tornei femminili verso oriente.

Sarebbe però profondamente ingiusto sintetizzare la figura di Li Na concentrandosi solo sugli aspetti geo-economici. Li Na infatti è sia una grande giocatrice che un grande personaggio, capace di diventare protagonista nel circuito femminile dentro e fuori campo.

Da giovane dimostra di possedere una forza di carattere e un desiderio di indipendenza eccezionali: pur di poter gestire in autonomia la sua carriera ingaggia un braccio di ferro con la federazione cinese, arrivando per questo a fermarsi per due stagioni. Tornerà a competere solo dopo che ha ottenuto le condizioni desiderate, nelle scelte tecniche e nella gestione dei guadagni.

Ma Li Na è anche una persona brillante: racconta nelle interviste a bordo campo i piccoli inghippi della sua vita matrimoniale, divertendo il pubblico dei tornei. In sostanza Li Na comunica al mondo una figura di tennista forte, sincera, diretta e con sense of humor. Questo le varrà le copertine di Time, e la segnalazione come una delle 100 persone più influenti dell’anno 2013.

Ma soprattutto c’è il tennis, ci sono le avversarie e le partite da giocare. Sotto questo aspetto è quasi paradossale che la vittoria che trasforma la vita di Li Na arrivi in un torneo su terra, che non è certo la superficie preferita; tanto è vero che l’impresa parigina rimarrà l’unica vittoria sul rosso di tutta la sua carriera..

Resta il fatto che il cammino del 2011 è di grande qualità: supera nell’ordine Strycova, Soler Espinosa, Cirstea, Kvitova, Azarenka, Sharapova e in finale la campionessa in carica Schiavone. Tutte vittorie in due set a eccezione dei due match contro le ceche: in particolare contro Kvitova, Li Na rimonta da 0-3 nel terzo set, vincendo sei game di fila.

A carriera conclusa, possiamo dire che sul piano tecnico i primi due Slam giocati nel 2011 (finale a Melbourne, vittoria a Parigi), rappresentano l’apice della “prima Li Na”, a differenza della “seconda Li Na”, che evolverà verso un tipo di tennis un po’ differente grazie alla collaborazione con il nuovo coach Carlos Rodriguez, iniziata nel luglio 2012.

La giocatrice del 2011 (prima versione) pratica un tennis ad altissimo ritmo con colpi piatti e con la linea di fondo come costante riferimento; un riferimento da non abbandonare quasi mai né per attaccare in avanti, né per fare passi indietro; cedere campo in difesa è l’assoluta ultima ratio in questo tipo di tennis che ha affinità con il ping pong.

Li Na comunque per vincere Parigi impara a scivolare prima di colpire e anche a soffrire in scambi difensivi, se non ci sono alternative. Mentre quando ha in mano l’iniziativa incide con i suoi colpi da fondo, in particolare con un rovescio dalla esecuzione tanto efficace quanto esteticamente superiore. A mio giudizio forse il più bel rovescio “del decennio” per come unisce efficacia a eleganza del gesto.

a pagina 3: Wimbledon 2011, l’affermazione di una nuova generazione

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