La programmazione di Berrettini per l'inizio del 2020: Australia e Sudamerica

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La programmazione di Berrettini per l’inizio del 2020: Australia e Sudamerica

Dopo il doppio appuntamento in Australia con la prima ATP Cup e il primo Slam dell’anno. Poi a sorpresa la terra battuta di Buenos Aires e Rio. Dubbio Coppa Davis

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Matteo Berrettini alle Davis Cup Finals 2019 a Madrid (foto Kosmos Tennis)
 

È periodo di vacanze per i tennisti, ma ciò non significa che non abbiano già un occhio al calendario della prossima stagione. Ecco allora la programmazione di Matteo Berrettini per i primi due mesi del 2020 svelata da un tweet di Luca Fiorino e confermataci da coach Santopadre. Partenza in Australia, precisamente a Perth per l’ATP Cup: il 3 gennaio sarà in campo insieme a Fabio Fognini per la prima giornata del Gruppo D contro la Russia, verosimilmente opposto a Daniil Medvedev. Una volta terminato l’impegno a squadre (la finale è prevista per domenica 12), sarà la volta dell’Australian Open che inizierà il 20 gennaio. Dopo il primo appuntamento Slam, invece di proseguire sulle superfici dure, Matteo ha scelto la terra battuta del Sud America dove parteciperà all’ATP 250 di Buenos Aires (dal 10 febbraio) e al “500” di Rio de Janeiro. Subito dopo – terzo torneo consecutivo – volerà in Messico per l’ATP 500 di Acapulco, naturalmente sul duro all’aperto. Possiamo anche intuire dove giocherà in marzo, mese occupato quasi esclusivamente dai Masters 1000 obbligatori di Indian Wells e Miami; prima del Sunshine Double, c’è però il turno preliminare di Coppa Davis, con l’Italia che ospiterà la Corea del Sud (sul rosso?) per una sfida che vale un posto alla Caja Mágica di Madrid.

Risulta piuttosto sorprendente la decisione di giocare due tornei sulla terra battuta, preferendoli agli appuntamenti sul duro: nella stessa settimana di Baires, per esempio, si svolgono i tornei di Rotterdam (ATP 500) e di New York. A parte le ottime prestazioni fornite sull’erba che certo non possono essere messe in ombra dalla netta sconfitta di Wimbledon contro Federer, è vero che la miglior percentuale di vittorie e il secondo titolo in carriera sono arrivati sul mattone tritato, trampolino di lancio del 2019 di Matteo, entrato in top 30 proprio il lunedì successivo al Roland Garros. Ciononostante, il duro resta non solo la superficie preferita per sua stessa ammissione, ma anche quella dove ha raccolto i risultati più prestigiosi – le semifinali allo US Open e al Masters 1000 di Shanghai che hanno fatto avverare la favola della partecipazione alle Finals di Londra. Non si può però non riconoscere come sia Berrettini sia i suoi coach Vincenzo Santopadre e Umberto Rianna abbiano dimostrato di avere le idee ben chiare su programmazione e obiettivi, quindi non rimane che attendere il numero uno azzurro alla prova della suo terzo anno nel circuito maggiore. Prova che, per quanto riguarda la prima parte, Matteo potrà affrontare con la serenità di chi ha pochissimi punti da difendere. Fino a tutto febbraio, infatti, sono in uscita soltanto i 90 punti della semifinale di Sofia, mentre in marzo scadranno i 125 del titolo Challenger di Phoenix.

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