WTA, diario di un decennio: il 2012 - Pagina 4 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2012

Terza puntata degli articoli dedicati agli anni ’10 in WTA e alle sue protagoniste: da Victoria Azarenka a Serena Williams, da Maria Sharapova a Sara Errani

Pubblicato

il

Maria Sharapova, Serena Williams, Victoria Azarenka - Olimpiadi di Londra 2012
 

Wimbledon, l’avvento di Serena Williams

Paszek b. Wozniacki 5-7 7-6(4) 6-4, Wimbledon 1T
Prima di entrare nelle vicende dei grandi nomi, ho scelto di ricordare questo match fra Paszek e Wozniacki per almeno tre motivi. Primo, banale: perché si tratta di una grande partita, 3 ore e 11 minuti di bellissimo tennis, con Pazek che manca 4 set point nel primo set ma in compenso salva 2 match point nel secondo (con due vincenti impressionanti. Dal min. 13’53” del video: seguite gli highlights e non ve ne pentirete).

Secondo: perché quando penso al tetto chiuso per cattivo tempo a Wimbledon, mi viene subito in mente questo primo turno, con la pioggia a tratti così intensa da diventare la colonna sonora degli scambi.

Terzo: perché non credo sia giusto sintetizzare un decennio di tennis raccontando solo di Top 10 e super-vincitrici. In questo caso dedicare un po’ di spazio a Tamira Paszek per me significa sottolineare che non ci sono soltanto storie di successo assoluto, anche perché per raggiungere i massimi traguardi occorrono molti ingredienti. E uno di questi è la fortuna di rimanere sane.

Ricordo che Paszek è nata nel dicembre 1990, quindi è più giovane, per esempio, di Wozniacki, Kvitova o Azarenka. Eppure Tamira vinse il suo primo torneo a Portoroz nel settembre 2006 a 15 anni, quando aveva soltanto qualche settimana in più di Coco Gauff, oggi così celebrata. Grande talento di colpitrice, Paszek è andata incontro a ogni genere di infortuni e problemi di salute, che le hanno impedito di affermarsi ai livelli che meritava. E non erano livelli da poco: qualche giorno prima di questo match Paszek aveva vinto il Premier di Eastbourne sconfiggendo in finale Angelique Kerber.

Serena Williams ai Championships
Dopo tre Slam saltati per problemi fisici e altri quattro persi sul campo, Serena si presenta a Wimbledon 2012 per verificare come funzionerà la nuova collaborazione con Mouratoglou.

A Londra trova la forma strada facendo: soffre moltissimo al terzo turno contro Zheng Jie, un vero e proprio fenomeno di reattività, e ne esce vincitrice a fatica, per 6-7(5) 6-2 9-7, Altra grande lotta (6-1 2-6 7-5) nel match successivo contro Jaroslava Shvedova, che nei (rari) momenti in cui gioca in condizione e libera da infortuni può offrire picchi di tennis molto alti, come testimonia il golden set inflitto a Sara Errani al terzo turno.

Poi a Serena bastano due set per sconfiggere Kvitova nei quarti (6-3, 7-5), e Azarenka in semifinale (6-3, 7-6), superata grazie anche a una prestazione mostruosa al servizio: 24 ace, zero doppi falli; ribadisco: 24 ace in due set ad Azarenka, cioè una delle migliori, se non la migliore, “risponditrice” del circuito.

In finale Serena mostra di essere ancora mentalmente convalescente. La ferita degli Slam precedenti ha lasciato il segno, e non riesce a chiudere in due parziali contro Agnieszka Radwanska, malgrado si trovi a condurre per 6-1, 4-2. La blocca un attacco di braccino, del quale Aga è bravissima ad approfittare per vincere il secondo set. Ma la vittoria è solo rimandata al terzo: è troppo grande la superiorità di Williams per consentire a Radwanska di compiere l’impresa. La partita finisce 6-1, 5-7, 6-2.

Serena Olimpica, candidata GOAT
Passano quattro settimane e si torna a giocare sui campi di Wimbledon. Questa volta in palio c’è la medaglia d’oro olimpica, per i giochi della XXX Olimpiade, che si svolge a Londra.

E Serena non si limita a vincere, no: emerge dal torneo come una figura a sé stante. Batte 6-3 6-1 Jankovic, 6-2 6-3 Urszula Radwanska, 6-1 6-0 Zvonareva, 6-0 6-3 Wozniacki. Poi in semifinale e finale affronta le due giocatrici che hanno caratterizzato la prima parte di stagione. Questi i punteggi: 6-2 6-1 ad Azarenka e 6-0 6-1 a Sharapova.

Aggiungendo il titolo olimpico al proprio palmares, Serena conquista il cosiddetto Career Golden Slam. Commenta Mouratoglou: “Al servizio, alla forza mentale ha aggiunto quel che all’ultimo Wimbledon era ancora un po’ incerto: la qualità del footwork, l’aggressività e l’anticipo, la voglia di di colpire con più decisione e forza ogni palla fin dalla risposta“.

Ho sempre sostenuto che non credo alla possibilità di stabilire chi siano i GOAT del tennis (Greatest of all time), perché nel tempo sono troppo cambiate le condizioni tecniche, atletiche, economiche, sociali etc. per fare comparazioni credibili. E non ho cambiato idea. Ma a proposito del tema GOAT collegato a Williams, potrei dire questo: se fossi chiamato di fronte a una ipotetica giuria per sostenere la causa di Serena come la più grande di tutte, probabilmente sceglierei proprio queste partite delle Olimpiadi 2012 per illustrare quale livello è stata in grado di raggiungere. Una dimostrazione di tennis stra-dominante grazie a due colpi di inizio gioco (servizio e risposta) di una aggressività ed efficacia quasi incontenibili.

a pagina 5: Finale di stagione

Pagine: 1 2 3 4 5

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement