Dopo Indian Wells, lo sport non è più al sicuro

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Dopo Indian Wells, lo sport non è più al sicuro

Riproponiamo un articolo del New York Times sulla situazione dello sport americano nei giorni del Coronavirus

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Indian Wells (via Twitter, @BNPPARIBASOPEN)
 

Potete leggere l’articolo originale di Marc Stein, Christopher Clarey and Matthew Futterman qui

INDIAN WELLS, California – Il BNP Paribas Open nella California meridionale attira quasi mezzo milione di tifosi ogni anno, ed è uno dei cinque maggiori eventi della stagione tennistica. Perciò, quando gli organizzatori dell’evento hanno deciso di cancellare il torneo quindicinale (che sarebbe dovuto iniziare mercoledì), una nuova realtà si è materializzata per i mondi dello sport e dell’intrattenimento: ogni evento previsto per le prossime settimane, non importa quanto grande, potrebbe essere a rischio.

“La cancellazione di Indian Wells è un segno tangibile di quanto la situazione sia seria”, ha detto Donald Dell, promoter e agente sportivo di lungo corso. Il torneo californiano si è aggiunto a una lista crescente di eventi sportivi e commerciali cancellati per paura del Coronavirus, a cui sono attribuite quasi 4.000 vittime in tutto il mondo, e che ha infettato più di 100.000 persone da quando l’epidemia è scoppiata in Asia all’inizio dell’anno. Fra gli eventi cancellati negli ultimi giorni possiamo annoverare: South by Southwest, festival musicale e conferenza d’affari con sede ad Austin, in Texas; le ultime gare dei Mondiali di sci in Italia; e persino la conferenza TED2020, in programma a Vancouver, in Canada.

Gli esperti sono ancora divisi sui benefici portati dall’annullamento di eventi di massa in posti che non sono focolai per il virus, o su quanto le persone che avrebbero dovuto parteciparvi siano più al sicuro se continuano a condurre la solita vita, specialmente per coloro che vivono in grandi aree urbane. La cosa certa è che la cancellazione di Indian Wells, di proprietà del miliardario Larry Ellison, è uno sviluppo fondamentale della vicenda. “Credo che abbiano fatto il possibile, ma sfortunatamente la situazione è cambiata di colpo”, ha detto Kristi Ahn, membro del Player’s Council della WTA, riferendosi agli organizzatori. “Non possiamo prendercela con loro per quella che secondo me è in definitiva la decisione giusta”.

Per ora, altre leghe sportive hanno deciso di non cancellare le partite, ma lunedì notte le quattro che sono in svolgimento (NBA, NHL, MLB, ed MLS) hanno annunciato che avrebbero limitato l’accesso agli spogliatoi e alle sedi delle franchigie, consentendo l’ingresso “solo ai giocatori e agli impiegati irrinunciabili delle squadre fino a nuovo ordine”. La NBA ha programmato per lunedì sera una conference call con i responsabili sanitari delle squadre per parlare di una serie di nuove precauzioni, che includono una riduzione del numero di persone a cui è consentito interagire quotidianamente con i giocatori. Una nota confidenziale che è recentemente circolata fra le squadre della lega non menziona la cancellazione delle partite, ma settimana scorsa il commissioner Adam Silver ha detto di prepararsi a giocare a porte chiuse.

Russ Granik, ex vice-commissioner della NBA, ha detto che dopo l’11 settembre la lega si era trovata di fronte a problemi simili per la sicurezza dei tifosi. In quell’occasione, però, la NBA aveva avuto quasi due mesi per prepararsi prima dell’inizio della stagione, e l’approccio da assumere era stato abbastanza naturale – collaborare con il governo e con la polizia per rendere i palazzetti più sicuri attraverso controlli all’ingresso. Rendere un palazzetto dove i tifosi possono sentirsi al sicuro da un virus, invisibile e al momento senza cura, è una questione decisamente più spinosa.

“Il Covid-19 si sta diffondendo, e nessuno sa esattamente che impatto possa avere”, ha detto Granik. “In questo momento è un problema molto più complesso”.Per gli organizzatori di qualunque partita, torneo, o corsa di grande rilievo, l’espressione “la situazione è in divenire” è diventata il modo più comune per dire se l’evento si svolgerà o meno. Il calendario americano dello sport e dell’intrattenimento per le prossime settimane comprende: il torneo NCAA di basket (maschile e femminile), il festival di Coachella, a Indio in California, il Master di golf, e la maratona di Boston.

“Ogni evento dovrà essere valutato individualmente, a seconda di dove si svolgerà e di come sarà la situazione in quel momento specifico”, ha detto Michael Payne, ex-responsabile marketing del CIO e consulente di lungo corso per grandi organizzazioni sportive. Quattro settimane fa l’Italia non aveva questo problema. Fra otto settimane potrebbe non averlo più, ma ora lo ha”.

Mentre a New York iniziava il secondo giorno in stato di emergenza, i capi dell’associazione dei New York Road Runners discutevano con l’amministrazione comunale se sia il caso o meno di procedere con la mezza maratona in programma per questo weekend. La corsa, che passa per le strade della città e parte da Prospect Park a Brooklyn per finire a Central Park a Manhattan, ha 25.000 partecipanti ed è fra i più grandi eventi organizzati dall’associazione. “Faremo le nostre valutazioni a breve”, ha detto il sindaco Bill de Blasio. In questo momento non ho motivi per cancellare l’evento, ma la situazione potrebbe cambiare in ogni momento”.

Dopo l’annullamento di Indian Wells, gli organizzatori si sono mossi in fretta per assecondare le esigenze dei giocatori, molti dei quali – per esempio Venus Williams, Rafael Nadal, e il campione in carica Dominic Thiem – erano già arrivati in California. I giocatori iscritti al main draw o alle qualificazioni (sia in singolare che in doppio) hanno avuto a disposizione una camera d’albergo, nonché libero accesso ai campi d’allenamento, alle lavanderie, e ai servizi sanitari fino al 16 marzo. Ahn ha detto di essersi allenata lunedì pomeriggio con la taiwanese Hsieh Su-wei prima di recarsi a una riunione del consiglio WTA con lo scopo di dirimere la questione dei punti e del prize money in seguito all’annullamento del torneo.

Ahn ha detto di non aver potuto fare a meno di notare che l’atmosfera era davvero inusuale per un torneo “che tutti i giocatori non vedono l’ora di giocare”.C’è grande silenzio”, ha aggiunto. Il morale è piuttosto basso. Un sacco di persone erano shockate, e alcune erano infuriate. Jean-Christophe Faurel, coach di Coco Gauff, ha a sua volta descritto l’umore dei giocatori e degli allenatori come “shockato”. “Coco è salita in macchina e ha detto, ‘brutte notizie’”, ha detto Faurel in un’intervista telefonica. Siamo andati a cena con tutto il team, e per un po’ non ha parlato nessuno, ha continuato, e poi hanno iniziato a interrogarsi sulla questione più rilevante.

“Cosa succederà ai prossimi tornei?” ha detto Faurel. “Quando vedi che viene cancellato questo, ti viene da pensare che non si giocherà per i prossimi due mesi. Ci sono casi di Coronavirus ovunque”. Il Miami Open è in programma per la fine del mese, e da lì in poi il calendario primaverile sembra una lista di alcuni dei focolai più grandi d’Europa: tornei sulla terra a Madrid e Roma, seguiti dal Roland Garros parigino. Lunedì, un portavoce del torneo di Miami ha annunciato che il torneo si svolgerà come previsto.

L’ATP ha consigliato ai giocatori di rimanere negli Stati Uniti se hanno intenzione di giocare in Florida, così da evitare la quarantena che scatterebbe nel caso in cui dovessero lasciare il Paese per poi tornarvi. Se il Miami Open si terrà, ci si aspetta che vengano attuate misure simile a quelle che Indian Wells aveva inizialmente annunciato, come per esempio il divieto imposto ai raccattapalle di toccare gli asciugamani dei giocatori e la riduzione del contatto fisico fra giocatori e fan. “La sicurezza rimane la priorità”, ha detto il portavoce. Stiamo lavorando con l’ATP e la WTA su quali siano le migliori pratiche da adottare, e stiamo seguendo le direttive dei Centers for Disease Control and Prevention per garantire un ambiente sicuro ai tifosi, ai giocatori, e allo staff”.

Molti giocatori sono rimasti a Indian Wells nella giornata di lunedì, in cerca di risposte. Mitchell Krueger, N.194 ATP, ha giocato il Challenger della scorsa settimana, che ha luogo all’interno della stessa struttura, e si è guadagnato un posto nel tabellone principale del torneo: “È dura passare dall’ottenere una wild card per un Masters 1000 – cosa che non succede tutti i giorni a un giocatore con la mia classifica – a non giocare proprio. Non voglio dire che sia un fulmine a ciel sereno, perché tutti seguiamo ciò che sta succedendo nel mondo, ma sabato pomeriggio ero qui e non c’era la minima indicazione che l’annullamento stesse anche solo venendo preso in considerazione. Nel corso della giornata di lunedì, si è interrogato sul destino del suo prize money (un minimo di 18.155 dollari per aver raggiunto il tabellone principale), e su quando l’ATP Tour ripartirà.

Nella sua prima dichiarazione sull’annullamento del torneo, Andrea Gaudenzi, nuovo chairman dell’ATP, ha detto che ”il calendario del tour dopo Indian Wells rimane invariato”. Secondo Granik, non essendoci un decreto governativo che proibisce eventi di massa in America, sarà probabilmente il pubblico a decidere quali eventi avranno luogo: “Sospetto che tutto ruoterà attorno alle sensazioni dei tifosi. Se un alto numero di persone decideranno di stare lontane da una data manifestazione, allora sarà dura andare avanti per chi la organizza.

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