Olimpiadi verso il rinvio. Il premier Abe: "Potremmo non avere altre opzioni"

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Olimpiadi verso il rinvio. Il premier Abe: “Potremmo non avere altre opzioni”

Il primo ministro giapponese per la prima volta mette in dubbio lo svolgimento dei Giochi Olimpici di Tokyo quest’estate. Nel frattempo Canada e Australia hanno già annunciato che non parteciperanno

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Ora è sempre più chiaro: le Olimpiadi di Tokyo, in programma dal 24 luglio al 9 agosto, molto probabilmente verranno rimandate. Lo ha ammesso anche lo stesso Primo Ministro del Giappone Shinzo Abe. “In queste circostanze, potremmo non avere altre opzioni”. Fino a giusto una settimana fa lo stesso Abe aveva rassicurato tutti a riguardo. “Conterremo la diffusione del virus e ospiteremo i Giochi Olimpici”, affermava ostentando sicurezza.

C’è chi sostiene che addirittura il relativamente limitato numero di casi di Covid-19 in Giappone, poco meno di 1000 su un paese da oltre 100 milioni di abitanti, fosse dovuto alla precisa scelta politica di fare pochi test, per apparire come un paese più sicuro e poter ospitare le Olimpiadi. D’altronde in ballo ci sono tantissimi soldi, innumerevoli sponsor oltreché il lavoro di anni e anni per organizzare l’evento. Il Giappone peraltro vive un periodo difficile dal punto di vista economico, con le rischiose scelte di Abe che non sembrano aver sortito l’effetto sperato. Ma tutte queste considerazioni non sono bastate di fronte all’epidemia di Coronavirus che ormai colpisce tutto il mondo e che ha avuto in Italia purtroppo il suo focolare maggiore in Europa.

Aspettando l’ufficialità della notizia, che ormai sembra inevitabile, la domanda rimane: rimandati a quando? Come abbiamo già scritto, le ipotesi sono tre: ad ottobre 2020, all’estate del 2021, o addirittura a quella del 2022. Dal punto di vista climatico non sarebbe un problema rinviarle giusto di qualche settimana. L’ultima volta che i giochi si disputarono nella capitale giapponese, nel 1964, si tennero proprio in autunno. Ma al momento sembra assolutamente improbabile che l’emergenza Coronavirus possa dissolversi in un così breve periodo. Inoltre, per quanto riguarda il tennis, va messo in luce come il torneo olimpico si andrebbe ad aggiungere ad un calendario autunnale che potrebbe essere reso fittissimo dal tentativo disperato di recuperare una stagione quasi compromessa.

La seconda ipotesi, quella di posticipare i giochi di un anno sembra più realistica. Tuttavia si scontra con i mondiali di atletica e nuoto, i primi organizzati in casa dalla Nike e i secondi proprio in Giappone ma a Fukuoka. Quindi le Olimpiadi potrebbero slittare di addirittura due anni e tenersi nel 2022. Ma è ancora molto presto per dire cosa succederà.

Probabilmente, su questo cambio di rotta di Abe, hanno pesato anche le decisioni dei comitati olimpici di Canada e Australia di non mandare le loro delegazioni ai giochi di Tokyo, qualora si tengano quest’estate. Rompendo con la loro tradizionale diplomazia e moderazione, i canadesi sono stati perentori nell’annunciare il loro boicottaggio alle Olimpiadi. “Non si tratta solamente della salute degli atleti. In ballo c’è la salute pubblica”, ha scritto Team Canada in un comunicato. “A causa del Covid-19 e dei rischi associati ad esso, non è sicuro per i nostri atleti, per le loro famiglie e per l’intera comunità canadese, che i nostri membri continuino ad allenarsi per queste Olimpiadi. Infatti, va contro tutte le misure suggerite per tutelare la salute pubblica che noi incoraggiamo a seguire“. Insomma, il problema non sono solo le Olimpiadi in sé ma anche la preparazione in vista di esse che espone molte persone al rischio di essere contagiate.

Dello stesso avviso anche l’Australia. “Abbiamo alcuni atleti che si stanno allenando in altri paesi, altri in delle strutture in giro per il paese, ognuno con i suoi programmi. A causa delle restrizioni sui viaggi, la situazione sta diventando ingestibile“, ha sottolineato Matt Carrol, il direttore del Comitato Olimpico Australiano. L’Australia era arrivata decima nel medagliere delle ultime Olimpiadi di Rio, un solo posto dietro l’Italia.

Insomma si attendono nuovi sviluppi. Ma ormai appare assai poco probabile che a luglio vedremo i Giochi Olimpici svolgersi regolarmente a Tokyo. Anche la proverbiale rigidità e precisione giapponese si sia flettendo di fronte al Coronavirus.

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