I migliori colpi in WTA: il rovescio a due mani - Pagina 2 di 3

Al femminile

I migliori colpi in WTA: il rovescio a due mani

Quarta puntata della serie dedicata alle giocatrici migliori nel singolo colpo. Da Svitolina ad Halep, da Williams a Muguruza: chi possiede il rovescio a due mani più efficace del circuito?

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Garbine Muguruza - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

10. Aryna Sabalenka
Per un soffio Aryna Sabalenka non è entrata nella classifica dei migliori dritti, a conferma di una sostanziale simmetria tecnica (vale a dire equivalenza fra dritto e rovescio). A mio avviso, però, il suo rovescio è forse un colpo leggermente più stabile, meno soggetto ad alti e bassi.

Quando si pensa al tennis di Sabalenka la prime sensazioni che si percepiscono sono legate alla potenza e all’energia; caratteri sottolineati dal grunting marcato e dal linguaggio del corpo. Ma al di là di questi aspetti più esteriori, credo che una delle migliori doti di Aryna sia la capacità di muoversi bene all’interno del campo, grazie alla facilità con cui sa colpire anche in corsa in ogni direzione.

Queste doti si riverberano su due differenti fasi: nelle situazioni di contenimento e soprattutto quando si tratta di aggredire le parabole in chiave offensiva. Aryna non è quel genere di giocatrice che rimane ancorata alla linea di fondo, e si sposta solo in orizzontale; no, grazie anche alla sua sicurezza esecutiva del rovescio, è invece capace di sfruttare le diverse profondità di palla per articolare i propri schemi, attraverso spostamenti in diagonale e verticale. Una qualità non tanto frequente nel tennis contemporaneo.

9. Elena Rybakina
Potenza senza sforzo. Con queste tre parole si potrebbero sintetizzare le doti di Elena Rybakina, che nell’ultimo periodo si è fatta apprezzare sempre di più, in un crescendo che ha avuto il picco nelle poche settimane di tennis giocato del 2020. Per questo è stata una delle più penalizzate dello stop dovuto al Coronavirus.

Pur essendo un colpo del tutto ortodosso, il rovescio di Rybakina ha degli aspetti molto personali, perché il suo è un caso quasi unico di giocatrice alta attorno al metro e 85 che non appare mai goffa, ma al contrario sempre armonica e in controllo. E questo merita di essere sottolineato in particolare per il rovescio, visto che la meccanica bimane a volte ostacola la fluidità nelle fasi di avvicinamento alla palla e di preparazione dello swing.

Quando colpisce, Rybakina offre sempre esecuzioni di una eleganza minimalista: senza fronzoli o compiacimenti, ma anche senza mai trasmettere la minima idea di affanno o difficoltà. La vedi, sai che è alta 1,85, ma ti rimane l’impressione di essere di fronte a un’atleta alta dieci-quindici centimetri di meno, che riesce a far viaggiare la palla con una facilità quasi senza precedenti.

Confesso che è stato difficile decidere il giusto posto in questa classifica; alla fine l’ho collocata in una posizione molto prudenziale, in attesa di scoprire nel tempo come evolveranno le sue qualità.

8. Naomi Osaka
Le prime volte che ho seguito Naomi Osaka da giovanissima, nella esecuzione del suo rovescio ho avuto la sensazione di rivedere qualcosa di Serena Williams. A mio avviso Osaka le si avvicina in particolare per due aspetti: per come trasferisce sulla palla il peso di tutto il corpo, e per la facilità con cui sa colpire inside-out.

A differenza di Serena però, Naomi non ha la stessa varietà tecnica nella modulazione degli spin. Questo limite si riflette nella gestione delle situazioni difensive, di livello inferiore rispetto alla miglior Williams. Aggiungerei che Osaka va incontro ad alti e bassi nel rendimento del lungolinea: ci sono match in cui è quasi ingiocabile, ma altri in cui invece fatica a trovare il timing ideale.

Ma naturalmente non ci sono solo elementi negativi. A mio avviso Naomi dispone di due doti sorprendenti per una giocatrice con la sua struttura fisica. Innanzitutto la capacità di scendere bassa di gambe, qualità che le permette di spingere anche su palle molto tese e filanti, che richiedono un surplus di flessione. E poi, esattamente come per il dritto, Osaka possiede una sorprendente reattività in uscita dal servizio: fra le giocatrici attorno al metro e 80, penso sia la migliore in questa caratteristica. E questo la aiuta molto nel rendimento complessivo dei game di battuta.

7. Elina Svitolina
Svitolina non è la giocatrice più potente del circuito, e non è sui vincenti a ripetizione che costruisce i propri successi. Ma di sicuro il colpo più incisivo, con il quale può quasi rivaleggiare con le attaccanti, è il rovescio. Sarebbe però sbagliato concentrarsi sui vincenti: il rovescio di Elina è soprattutto un colpo di assoluta affidabilità in tutte le fasi che si potrebbero definire di “manovra”: incrociato o lungolinea, di rimessa o in spinta, quando può colpire con il rovescio bimane, Svitolina è sempre a proprio agio.

Elina Svitolina – WTA Finals Singapore 2018 (foto Philip Cho)

Dato che l’articolazione dello scambio è una caratteristica imprescindibile del suo tennis, il rovescio è il punto di partenza fondamentale di ogni suo match. Ed è anche il colpo che le permette di uscire da una certa monodimensionalità, visto che con il dritto non ha la stessa naturale efficacia, e quindi difficilmente potrebbe fare la differenza nei confronti con le più forti.

A queste doti, Elina aggiunge quella più ovvia per le sue caratteristiche fisiche, vale a dire una copertura del campo molto sopra la media; per sfondare contro di lei dalla parte del rovescio occorre essere sia potenti che precise, perché altrimenti si rischiano situazioni controproducenti, visto che Svitolina è anche molto abile ad appoggiarsi alla potenza altrui per alimentare il proprio gioco.

6. Belinda Bencic
Il rovescio è il punto di riferimento del tennis di Belinda Bencic: grazie alla efficacia di questo colpo, ha raggiunto la Top 10 e vinto tornei importanti. Le caratteristiche principali del suo rovescio? Pulizia esecutiva, grande controllo del gesto e straordinaria capacità di anticipare le parabole avversarie: senza essere strapotente, Bencic ha nel rovescio un’arma di livello superiore, caratterizzata dalla grande facilità con cui esegue swing da manuale.

Sul piano difensivo forse Bencic non è agilissima, ma riesce ugualmente a non andare in crisi grazie alla perfetta meccanica del gesto. Nel suo caso la tecnica impeccabile la aiuta a mascherare qualche piccolo deficit fisico, permettendole di ricavare il massimo possibile da ogni situazione.

Come dicevo, sul piano offensivo la sua dote migliore è saper leggere in anticipo le parabole altrui; questo le permette di entrare con i piedi in campo e colpire di controbalzo appena si presenta l’occasione. In queste situazioni diventa quasi irresistibile, perché l’anticipo con cui attacca la palla non lascia all’avversaria il tempo necessario per la replica. Se al tempismo superiore aggiungiamo il fatto che sa indirizzare senza problemi sia incrociato che lungolinea, abbiamo chiaro perché con questo colpo riesce davvero a fare la differenza.

a pagina 3: Le posizioni dalla 5 alla 1

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