I migliori colpi in WTA: il rovescio a due mani - Pagina 3 di 3

Al femminile

I migliori colpi in WTA: il rovescio a due mani

Quarta puntata della serie dedicata alle giocatrici migliori nel singolo colpo. Da Svitolina ad Halep, da Williams a Muguruza: chi possiede il rovescio a due mani più efficace del circuito?

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Garbine Muguruza - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

5. Petra Kvitova
Il rovescio di Petra Kvitova forse non raggiunge i picchi del dritto quando è nelle giornate in cui tutto funziona, ma in compenso non scende quasi mai sotto un certo livello, nemmeno nei match di scarsa ispirazione. In sostanza il rovescio di Kvitova è un colpo che difficilmente è la causa delle sue sconfitte, mentre spesso può essere determinante in senso favorevole. La solidità del colpo le permette, da mancina, di fronteggiare sulla diagonale destra anche dritti molto potenti senza sofferenze, grazie anche alla facilità con cui riesce a indirizzare sia incrociato sia lungolinea.

In più, a mio avviso, al contrario che con il dritto, quando colpisce di rovescio Kvitova tende ad affidarsi meno al braccio e più al movimento completo del corpo, lavorando con cura con le gambe per sviluppare il gesto nel modo più corretto possibile. E questa attenzione esecutiva ha effetti positivi sia in termini di solidità generale, sia in situazioni specifiche, per esempio in uscita dal servizio.

Ma la caratteristica che rende il suo rovescio particolarmente efficace è l’abilità nell’utilizzo della mano destra, che le permette di trovare angoli strettissimi di grande efficacia. Capita infatti che molte giocatrici quando fronteggiano Kvitova si accontentino di stare nel palleggio, senza cercare particolari variazioni: una scelta compiuta sperando in un errore avversario, o anche solo per mettere alla prova la resistenza fisica di Petra. In questi casi di apparente impasse sulla diagonale destra, Kvitova è però capace di stringere drasticamente l’angolo della sua traiettoria trovando vincenti improvvisi, ricavati quasi “dal nulla”. In questa dote specifica, probabilmente solo Serena Williams riesce a fare altrettanto.

4. Sofia Kenin
La scalata ai vertici delle classifiche mondiali di Sofia Kenin non è stata forse sottolineata quanto meritava. Kenin già nel 2019 aveva dato prova di notevole consistenza, mentre nel 2020 ha compiuto un ulteriore progresso: ha vinto due tornei (Australian Open e International di Lione), è diventata numero 1 degli USA, e numero 4 del mondo.

Forse la causa di questa parziale sottovalutazione dipende dal fatto che Sofia non propone un gioco esuberante, di quelli che conquistano al primo sguardo; però più la si studia, più ci si rende conto di quanto il suo tennis sia solido e producente. Il rovescio è sicuramente il colpo di riferimento, e sintetizza al meglio le sue caratteristiche: quasi infallibile durante lo scambio, efficace nelle fasi di contenimento e incisivo quanto basta per produrre un discreto numero di vincenti.

Sembra poco? Se contiamo solo i vincenti, forse sì. Ma se verifichiamo il bilancio tra vincenti ed errori non forzati le cose cambiano, perché nella colonna negativa, quella dei non forzati, i numeri sono sempre molto esigui. E proprio il saldo finale ci restituisce l’autentica forza di un colpo.

Infine un ultimo pregio, meno rintracciabile nelle statistiche generali. Ed è la capacità di Kenin di affrontare i punti importanti senza paura: in questi frangenti con il rovescio ha spesso dimostrato di saper indirizzare sia incrociato che lungolinea. E siccome nel tennis non tutti i punti pesano allo stesso modo, disporre di un colpo estremamente affidabile nelle situazioni cruciali può davvero fare la differenza.

3. Serena Williams
Il rovescio è il colpo al rimbalzo storicamente più forte di Serena Williams, tanto completo quanto potente. Ma, come è accaduto anche per il dritto, nelle ultime stagioni l’efficacia del colpo è stata in parte depotenziata dal calo della mobilità. Che a mio avviso ha inciso in due modi: il primo, ovvio, è la minore capacità di coprire il campo per raggiungere palle distanti.

Il secondo modo è meno evidente: deriva dalla tendenza a rinunciare ai baby step, cioè i passettini di aggiustamento verso la palla che si compiono per trovare la distanza ideale dell’esecuzione. Rinunciando ai baby step, Serena si affida alla capacità di adattamento della parte superiore del corpo. In altre parole significa confidare nel proprio talento; che nel suo caso è davvero speciale, ma che con queste premesse è quasi inevitabile le procuri qualche errore in più.

Malgrado tutto, però, stiamo ancora parlando di un colpo assolutamente completo sul piano esecutivo: potenza, precisione, parabole tese, parabole più cariche di spin, lungolinea, incrociati strettissimi. Tutte soluzioni sempre a disposizione del “braccio” superiore di Serena, che ancora oggi le permettono non solo di attaccare, ma anche di contenere con una efficacia ben superiore alla media.

A proposito degli incrociati strettissimi. Per Williams ripeto il discorso fatto per Kvitova. Saper eseguire incrociati strettissimi può significare aggiudicarsi punti trovando vincenti “dal nulla”. Vale a dire: senza dover effettuare cambi di diagonale, ma semplicemente riuscendo a indirizzare la palla su una traiettoria così stretta da risultare comunque imprendibile per l’avversaria.

Ultima nota: saper eseguire angoli molto chiusi non significa che Williams non sia capace di uscire dal confronto sulla diagonale anche nel modo più classico, cioè attraverso l’uso del lungolinea.

Il video che segue ha 12 anni, ma non per questo è obsoleto o poco interessante:

2. Garbiñe Muguruza
Anche nei momenti di crisi attraversati nelle scorse stagioni, anche quando tutto il resto del suo gioco sembrava essere andato in pezzi, anche quando il servizio aveva perso di sicurezza e il dritto si era trasformato in una macchina fabbrica-gratuiti, a tenere in qualche modo a galla Garbiñe Muguruza è sempre stato il rovescio.

Ora che ha saputo recuperare un rendimento complessivo migliore, il suo colpo più forte è tornato quello scintillante e quasi inarrivabile che le ha permesso di raggiungere quattro finali Slam (su tre superfici differenti) vincendone due. Potente, preciso, con grande facilità nel cambiare da incrociato a lungolinea. Su un colpo del genere ci si può costruire una carriera, e Muguruza lo ha dimostrato.

A questo punto dovrei descrivere la sua qualità nelle diverse fasi, offensive e difensive. Posto che nel suo caso sono efficaci entrambe, secondo me il ragionamento va impostato in modo diverso, Quello che fa del rovescio di Muguruza qualcosa di superiore è una dote rarissima: la capacità di andare in spinta su palle che invece per le altre giocatrici risultano così difficili da obbligarle a soluzioni difensive.

Purtroppo la TV non aiuta a rendersi conto di questa dote così speciale. Questo perché il punto di vista della camera principale non permette di valutare al meglio la velocità della palla. Il mio suggerimento è questo: andate a seguire Muguruza dal vivo, scegliendo un posto laterale. E prima che la palla la raggiunga, fate una classificazione istantanea: immaginate cioè se quella palla sarà semplice, e quindi attaccabile; oppure molto insidiosa, e quindi richiederà un atteggiamento difensivo. Sono sicuro che capiteranno traiettorie per le quali penserete: “Su questa parabola Garbiñe sarà costretta a un colpo di contenimento”; e invece lei non solo riuscirà ad aggredirla, ma lo farà senza perdere campo.

In questo credo sia davvero la numero 1. Come riesce a farlo? È il risultato di un movimento esecutivo particolarmente compatto, reso possibile da un mix straordinario di grande forza e superiore capacità di coordinazione.

1. Simona Halep
Oggi quello di Simona Halep è probabilmente il rovescio più equilibrato del circuito, senza punti deboli. Un colpo che funziona molto bene in ogni frangente di gioco: offensivo, interlocutorio, difensivo. La qualità di Simona che va innanzitutto sottolineata è l’assoluta disinvoltura con cui può permettersi di cambiare direzione: incrociato, lungolinea, ma anche inside-out; con il rovescio non ha la minima difficoltà a variare geometrie, senza limite alcuno.

Sono anche convinto che potrebbe utilizzare il rovescio in modo più incisivo, con vincenti più frequenti, ma la sua condizione fisica (quasi sempre superiore a quella della concorrenza) le suggerisce di impostare scambi medio-lunghi, senza prendere troppi rischi. Perché questo finisce per logorare le avversarie, diventando un vantaggio nei finali di match.

Vicinissima alla perfezione nella copertura del campo, Halep è anche capace di colpire benissimo in corsa, specie sui movimenti orizzontali. Ma oltre a tutte queste soluzioni, che stanno nella “normalità” del repertorio delle grandi giocatrici, Simona dispone di un colpo forse unico, che solo lei possiede come esecuzione stabile, non estemporanea. Mi riferisco a questo rovescio:

Consiglio di rallentare il video per apprezzarne i dettagli. In sostanza si tratta di una difesa estrema, in cui per agganciare una palla altrimenti irraggiungibile, con rapidità unica Halep spezza il passo, e poi si butta in semispaccata colpendo di controbalzo, con tutto il peso su una sola gamba. Ma non è finita: una volta colpita la palla, lo swing è immediatamente bloccato, in modo da indirizzare perfettamente lungolinea, con la palla che fila via radente e imprendibile sopra la rete.

Una soluzione che Simona ha perfezionato nel tempo, tanto che la esegue ormai con una certa regolarità, e che in un istante trasforma un colpo difensivo in un vincente. Dovessi dire quale è il suo autentico signature-shot non ho il minimo dubbio: è proprio questo incredibile rovescio in allungo, che si potrebbe a buon diritto definire “Rovescio Halep”. Cliccate QUI per valutarlo in una situazione meno estrema, mentre di seguito lo si può apprezzare in una versione conclusa in modo incredibilmente incisivo:

Una combinazione impressionante di atletismo e timing, una prodezza quasi circense. Come si dice in questi casi: “Non provatelo a casa”, specie sul cemento, perché il rischio è quello di lasciarci un paio di legamenti in parti assortite del corpo.

Le puntate precedenti:
1. I migliori colpi in WTA: il servizio
2. I migliori colpi in WTA: la risposta
3. I migliori colpi in WTA: il dritto

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