Djokovic su Instagram: "Stan, mi hai fatto arrabbiare! Roger? Il più grande di sempre"

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Djokovic su Instagram: “Stan, mi hai fatto arrabbiare! Roger? Il più grande di sempre”

Dagli shorts-pigiama di Stan alla frustrazione di Novak per le due finali Slam perse contro di lui. Djokovic e Wawrinka in diretta su Instagram tra risate e confessioni

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Novak Djokovic si ritira contro Stan Wawrinka allo US Open 2019 (foto via Twitter, @RolandGarros)
 

In piena pandemia di COVID-19 non ci sono tornei, niente match, niente allenamento (o quasi). E allora, anche se i giocatori non possono esprimersi sul campo, ci sono le chat live a movimentare le giornate dei nostri beniamini (e di conseguenza le nostre). Venerdì Murray e Djokovic – grandi amici sin dai tempi dei tornei junior – hanno avuto grande successo durante la loro diretta Instagram (udite udite, lo stesso Kyrgios, che ha dichiarato apertamente di non avere Novak esattamente a cuore a differenza di Andy, ha seguito e commentato la loro chat).

Il serbo sembra averci preso gusto e si è intrattenuto con Stan Wawrinka, uno dei grandi protagonisti social in questo isolamento forzato e “partner” dell’amico Benoît Paire in esilaranti dirette Instagram.

È stata una chat molto interessante quella tra Nole e Stan, iniziata evocando i celeberrimi pantaloncini a quadretti rossi – che Andy e Novak avevano decretato come il peggior outfit in assoluto – con cui Stan the Man ha vinto il Roland Garros nel 2015. Il suo avversario in quella storica finale fu proprio… Novak Djokovic.

Alla domanda di uno spettatore su quali siano state per lui le sconfitte più dolorose, il numero uno del mondo ha citato proprio le due finali Slam perse contro Wawrinka, a Parigi (2015) e allo US Open (2016): “Amico, in qualche modo tu riesci a farmi arrabbiare!” ha detto scherzosamente Nole a Stan. Il serbo ha poi spiegato le ragioni della sua frustrazione: “Ho avuto l’impressione che i due match si siano svolti allo stesso modo. In entrambe le partite avevo vinto il primo set. Poi però io ho mancato in qualcosa e tu hai saputo cogliere l’attimo giusto, hai alzato il livello, hai giocato meglio e sei stato il migliore in campo. Questo è un dato di fatto e lo accetto. Ma quello che non mi è piaciuto è che per due volte ho commesso gli stessi errori nella gestione della partita.

Potete riguardare qui la diretta per intero

Poi la questione del tifo ‘contro’, su cui è intervenuto anche il nostro direttore e che riguarda in qualche modo Roger Federer. “Come fai a gestire il tifo del pubblico per Roger quando giochi contro di lui?” gli chiede direttamente Stan. Nota dolente per Novak, quantomeno sulla carta se è vero che nelle diciannove finali in cui i due si sono sfidati, tredici volte ha vinto Djokovic (otto delle ultime dieci) – e Federer non ne vince una dal 2015, a Cincinnati.

Certo, non è facile quando in uno stadio hai la maggior parte del pubblico che tifa per l’avversario. Fin quando c’è rispetto, per me va bene. Lo capisco… non sono fiero di certe mie reazioni verso il pubblico, so che non devo reagire ma siamo esseri umani e abbiamo le nostre emozioni. Specialmente quando siamo da soli in campo. All’inizio della carriera, contro Roger e Rafa questo aspetto era più difficile per me, lo trovavo ingiusto, pensavo di meritare maggiore supporto da parte del pubblico, spendevo tante energie in campo; ma con l’evoluzione della carriera, ho cominciato ad accettarlo e a mantenere maggiore energia“.

Ma perché pensi sia ancora così?” insiste Stan. “È difficile da dire. Forse perché Federer è il più grande di sempre, è amato ovunque, in ogni parte del mondo la gente accorre per vedere Roger, ma per me va bene, e succede quasi lo stesso per Rafa. Credo sia per la loro grandezza, non solo per essere grandi giocatori, ma soprattutto perché sono grandi persone, hanno segnato il nostro sport. Tu cosa ne pensi?”, chiede a sua volta Novak. 

Penso che da giovane fossi un po’ diverso” ammette lo svizzero. “Quando si è giovani si aspira ad essere migliori rispetto agli altri, come in un film, non ci possono essere tre grandi protagonisti e quando eravate tutti e tre più giovani era il vostro obiettivo“. “Sono assolutamente d’accordo“, conferma il serbo, “agli inizi ero un giovane giocatore in fiducia, che diceva, ‘sì, rispetto Roger e Rafa ma posso vincere con loro, voglio diventare n. 1. Mi sembrava di essere solo contro tutti, e ora non ho più la stessa sensazione“.

Come tutti i grandissimi di questo sport, Djokovic ha fatto passi da gigante in tutti i sensi, anche nella gestione delle emozioni e della frustrazione in campo. Dopo aver annullato a Federer i due indimenticabili match point nella finale di Wimbledon 2019, Nole dichiarò alla fine del match che, durante il gioco, per darsi forza, aveva immaginato che il tifo rivolto a Roger (tutto il Centre Court si è schierato al fianco dello svizzero fin dal primo punto), fosse in realtà tutto per lui. Questo la dice lunga, lunghissima, sull’essere fuoriclasse di Djokovic.

Novak Djokovic – Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
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