I migliori colpi in WTA: la smorzata - Pagina 3 di 3

Al femminile

I migliori colpi in WTA: la smorzata

Sesta puntata della serie dedicata alle giocatrici migliori nel singolo colpo. Da Kenin ad Andreescu, da Hsieh a Vondrousova: chi possiede il dropshot più efficace del circuito?

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Marketa Vondrousova - Roland Garros 2019
 

5. Anastasija Sevastova
Molte delle considerazioni fatte per Martic valgono per Anastasjia Sevastova: anche lei preferisce affidarsi alla smorzata di rovescio, e il fatto che utilizzi il rovescio slice aiuta a mascherare il colpo nella versione corta.

Quando la smorzata non è definitiva, rispetto a Martic forse Sevastova è meno abile nelle repliche di volo, ma in compenso è davvero temibile sui pallonetti. In più è il tipo di giocatrice che si trova del tutto a proprio agio quando la palla viaggia come uno yoyo sulla verticale del campo, assumendo di volta in volta profondità differenti (lunghe/corte). Come in questo scambio straordinario:

Nel caso di Sevastova va poi ricordata una qualità ulteriore: non solo sa eseguire drop shot “normali”, ma anche drop shot con una forte componente di sidespin. Una variante che li rende particolarmente cattivi perché ancora più difficili da controllare, visto che la palla, una volta toccata terra, scappa via lateralmente. E questo le riesce piuttosto bene anche con il dritto (vedi QUI).

4. Bianca Andreescu
Per Andreescu non è il rovescio il colpo di riferimento nella esecuzione dei drop-shot, ma il dritto. Questo non significa che Bianca rinunci in assoluto alla smorzata di rovescio; e saper accorciare le traiettorie da entrambi i lati la rende particolarmente completa. Resta il fatto che è soprattutto dalla parte del dritto che è in grado di esplorare qualsiasi zona di campo appena al di là della rete.

Siccome il suo dritto è anche un colpo potente, quando Andreescu sta per approfittare di una palla “tenera” è quasi inevitabile che le avversarie facciano un passo indietro per prepararsi a contenere una botta pesante; ma siccome Bianca è anche rapida nel leggere le situazioni di gioco, è proprio in questi casi che sfodera l’alternativa opposta: parabola corta e il drop-shot diventa definitivo.

In più Andreescu sa eseguire la smorzata su palle con rimbalzo alto, anche sopra la testa: probabilmente solo Hsieh Su-Wei è in grado di fare qualcosa di simile (ma con una tecnica differente); e già questo dà la misura della sensibilità di Bianca.

Ma secondo me il suo drop-shot d’autore rimane quello eseguito dall’angolo sinistro del campo, in posizione anomala, con la tipica direzione del dritto inside-out. Un colpo che lascia davvero l’impressione di un braccio con controllo totale della palla.

3. Karolina Muchova
Karolina Muchova è stata una delle più sorprendenti scoperte del 2019: senza avere alle spalle una carriera da junior significativa, si è fatta conoscere al mondo grazie a prestazioni eccezionali, che le hanno permesso di scalare decine di posizioni: in una sola stagione è passata dal numero 145 addirittura al numero 21 del ranking.

Il suo tennis non può lasciare indifferenti, visto che unisce una grande fluidità atletica al piacere per il colpo spettacolare e per la soluzione inattesa. Inevitabile che ami anche variare lo scambio da fondo attraverso l’uso della drop shot; in più rappresenta uno dei rari casi di giocatrice equilibrata, in grado di smorzare con efficacia sia con il dritto che con il rovescio.

Muchova a mio avviso ha il difetto della discontinuità, con giornate più o meno buone: resta il fatto che quando è ispirata è capace di sfornare smorzate vincenti a ripetizione. Dodici mesi fa di questi tempi era entrata in tabellone a Praga grazie a una wild card, e aveva ripagato gli organizzatori con una serie di partite di alto livello, in cui la smorzata era stata determinante. In quella occasione WTA aveva confezionato un breve video per celebrare la scoperta delle sue qualità:

2. Hsieh Su-Wei
Scrivevo nell’introduzione che la smorzata, quando non è definitiva, spesso determina l’ingresso della sfera dell’irrazionale. E al momento nessuna giocatrice si trova meglio di Hsieh Su-Wei in questo contesto di tennis, in cui l’istinto e l’improvvisazione regnano sovrani, e la capacità di adattarsi istantaneamente diventa decisiva.

Questo perché con Hsieh in campo, i punti non assumono questo carattere solo quando esegue la smorzata, ma molto spesso anche durante gli scambi da fondo campo. “Le mie avversarie fino all’ultimo non sanno dove tirerò? A volte non lo so nemmeno io” aveva dichiarato durante l’Autralian Open 2018, dopo aver sconfitto Muguruza e Radwanska.

A Su-Wei è sufficiente staccare la sinistra dalla impugnatura del suo anomalo dritto bimane per eseguire una via di mezzo tra uno slice e un chop (per la differenza vedi QUI), che si blocca appena al di là della rete. Oppure altre volte decide di “scucchiaiare” la palla imprimendole un forte sidespin. Ma se per caso la situazione si complica, perché l’avversaria riesce ad agganciare la palla, non ci sono problemi: trova comunque la via per cavarsela nello sviluppo dello scambio; è infatti difficile trovare un’altra giocatrice tanto sicura sia nei colpi di volo che nei pallonetti.

Non solo: anche se non al livello del dritto, Hsieh utilizza anche i drop shot di rovescio, e in più sa giocare anche lo smash smorzato: un colpo che esegue caricando di effetto slice la palla e limitando al massimo la componente di spinta in avanti; il tutto si risolve in una parabola che scivola via rimbalzando delicata oltre la rete.

1. Marketa Vondrousova
Confesso che per stilare la graduatoria di questa settimana sono stato particolarmente combattuto. Avrei voluto poter fare riferimento a dati numerici (per esempio il rapporto tra i drop shot tentati e quelli riusciti, o la frequenza di utilizzo, o la diversa rilevanza fra dritto e rovescio); ma non mi risulta esista qualcosa del genere disponibile per l’intero arco stagionale. Si possono ricavare numeri da alcuni match degli Slam (non tutti, solo quelli svolti sui campi principali), ma si tratta di poche partite, insufficienti a raggiungere attendibilità statistica.

Ho quindi dovuto affidarmi alle sensazioni (e queste sono particolarmente fallaci e opinabili) e anche a un altro tipo di ragionamento: alla importanza della smorzata nell’equilibrio di insieme del match. Perché un conto è se il drop shot è un “colpo di ingegno” raro, utilizzato in circostanze particolari; un conto se invece rientra in un quadro strategico consolidato, al punto da diventare una soluzione in grado di mettere strutturalmente in difficoltà le avversarie.

Marketa Vodrousova è sicuramente molto forte nell’esecuzione del drop-shot di rovescio, ma non utilizza quasi mai il colpo dalla parte del dritto. Ed è anche più una specialista dell’esecuzione di rovescio lungolinea che una giocatrice con l’intero repertorio. Allora perché è al primo posto? Ho deciso di premiare Vondruosova per tre ragioni. La prima è perché ha davvero un grande tocco, una sensibilità estrema e naturale, tanto che sono rare le giornate in cui la smorzata non le procura vantaggi nell’equilibrio del match.
La seconda ragione è che sa gestire con molta efficacia l’eventuale proseguo dello scambio, grazie alla precisione dei suoi pallonetti, ma anche alla accuratezza nei colpi di volo.

Ma la terza e decisiva ragione è perché, a mio avviso, si tratta della giocatrice che ha messo a punto la più efficace combinazione di colpi funzionali alla esecuzione della smorzata. Non è di certo l’unico, ma questo è il suo modo più frequente di utilizzare il drop shot:
– dritto incrociato mancino in topspin carico
– replica lungolinea un po’ tenera dell’avversaria
– smorzata di rovescio definitiva

In un certo senso Vondrousova è l’antitesi di Hsieh: tanto è estemporaneo e istintivo il colpo in Su-Wei, tanto è razionale e coerente l’uso del drop-shot in Marketa. In Vondrousova la smorzata è davvero strutturata con il resto del suo tennis.

Infatti grazie al dritto incrociato profondo e carico di topspin, spesso Vondrousova obbliga chi ha di fronte a perdere campo sulla diagonale sinistra (ricordo che Vondrousova è mancina). Capita allora che le avversarie cerchino di uscire dalla situazione con un rovescio lungolinea; ma se la loro replica risulta un po’ tenera, significa che sono cadute nella tela del ragno: Marketa mette i piedi in campo e si affida al drop shot per coglierle irreparabilmente troppo lontane dalla palla. Si tratta di una combinazione da manuale, che le ha permesso di mettere in difficoltà giocatrici di qualsiasi livello, incluse le prime del mondo. Una combinazione tanto semplice e logica quanto letale.

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P.S. Su Youtube è pubblicato un video con la scelta delle dieci giocatrici ritenute più forti nel drop shot. Inevitabilmente non coincide con la mia classifica, ma è in ogni caso una selezione molto interessante.
Cliccare QUI.

Le puntate precedenti:
1. I migliori colpi in WTA: il servizio
2. I migliori colpi in WTA: la risposta
3. I migliori colpi in WTA: il dritto
4. I migliori colpi in WTA: il rovescio a due mani
5. I migliori colpi in WTA: i rovesci a una mano

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