I migliori colpi in WTA: le demivolée - Pagina 3 di 3

Al femminile

I migliori colpi in WTA: le demivolée

Decima puntata della serie dedicata alle giocatrici migliori nel singolo colpo. Da Kasatkina a Flipkens, da Swiatek a Jabeur: chi possiede le demivolée più efficaci del circuito?

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Ons Jabeur
 

Petra Martic
Ho già avuto l’occasione di parlarne la scorsa settimana (a proposito della volée di rovescio): nei pressi della rete Petra Martic riesce a coprire al meglio le traiettorie avversarie grazie anche alla grande attenzione nei piccoli spostamenti in avanti/indietro e destra/sinistra; una accuratezza che può fare la differenza su palle complicate come quelle da risolvere con le demivolée.

Se a queste doti si aggiunge una superiore sensibilità nel tocco, che permette a Martic di gestire con efficacia le traiettorie più difficili, abbiamo un mix di qualità ideali per entrare fra le dieci di questa classifica.

Kristina Mladenovic
Sarò ripetitivo, visto che l’ho già scritto due settimane fa, ma sono convinto che quanto più Kiki Mladenovic si avvicina alla rete, tanto più aumentano le probabilità che possa esprimere il meglio di sé. A rete occorrono reattività e spirito di adattamento; a volte non c’è nemmeno il tempo di riflettere davvero sul colpo da fare: occorre reagire di istinto, senza filtrare attraverso la razionalità le scelte di gioco.

E siccome sono abbastanza convinto che nel tennis di Mladenovic la parte di istinto sia superiore a quella elaborata razionalmente, è più facile che i migliori colpi di Kiki capitino quando scende in avanti:

Karolina Muchova
Nel tennis di oggi, Karolina Muchova rappresenta un caso quasi unico per come affronta la rete e per come attacca la palla quando scende in avanti. In più Muchova non perde di eleganza esecutiva anche nelle situazioni più difficili; e in questo modo ci ricorda che chi è nata con doti speciali riesce a trovare le soluzioni giuste quasi in ogni evenienza.

L’aspetto curioso è che, pur nella sua ortodossia tecnica, Muchova ha un tratto in comune con l’eterodossa Hsieh: il coraggio di sviluppare lo scambio in modo tale da accettare il rischio di dover colpire da zone di campo inconsuete. In poche parole: colpi speciali per giocatrici speciali.

Karolina Pliskova
Il modo di eseguire le demivolée da parte di Karolina Pliskova è del tutto particolare, al punto che mi verrebbe da dire questo: la demivolée è forse il colpo più rivelatore del suo modo di intendere il tennis. Quando scende in campo, infatti, Pliskova non cerca mai di far sembrare le cose più complicate di quello che sono, ma piuttosto il contrario: riesce a far sembrare facili anche le cose difficili. In sostanza, Pliskova gioca in modo anti-divistico: rifugge il gusto per il virtuosismo, a favore della pulizia assoluta del gesto tecnico; un gesto tecnico che esegue con eleganza, ma senza fronzoli o concessioni teatrali alla platea.

Siamo abituati a considerare la demivolée come un colpo che richiede eccezionali riflessi e speciale inventiva? Karolina dimostra che può esistere un modo minimalista di interpretarla. La ricetta è semplice: basta avere subito ben chiaro cosa fare, nascere con molto talento, e si scopre che c’è il tempo per governare la palla senza perdere l’aplomb e il totale controllo del corpo:

Iga Swiatek
Magdalena Rybarikova, nata nel 1988, si è appena ritirata; Kirsten Flipkens continua a giocare, ma a 34 anni non potrà essere attiva ancora a lungo. Per il futuro la giocatrice forse in grado di riproporre certe doti di improvvisazione e controllo di palla potrebbe essere una connazionale di Aga Radwanska. Parlo della polacca Iga Swiatek: visto che è nata il 31 maggio 2001, significa che al momento ha ancora 18 anni e tutta una carriera davanti.

Ricordo la prima volta che l’ho seguita dal vivo, a Wimbledon junior 2018 (torneo che Swiatek vinse); prima di tutto, mi aveva colpito per quello che faceva fra un punto e l’altro, con doti da giocoliera circense: gestiva le palline tra mano, racchetta, piedi, con una disinvoltura impressionante. Nei match da professionista non le ho più visto fare questi “giochetti”, ma qualcosa della sua speciale destrezza finisce inevitabilmente per emergere comunque, anche durante gli scambi:

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