Cosa aspettarsi dal primo turno degli italiani allo US Open: buon percorso per Berrettini - Pagina 2 di 2

Italiani

Cosa aspettarsi dal primo turno degli italiani allo US Open: buon percorso per Berrettini

Facciamo il punto sugli azzurri in tabellone a New York alla luce dell’esito dei sorteggi. Da Sinner-Khachanov a Berrettini-Soeda. Giorgi debutta contro Van Uytvanck, poi Osaka? Sonego pesca Mannarino

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Jannik Sinner - US Open 2019
 

Tornando ai maschi, Lorenzo Sonego ha pescato l’ultimo seed Adrien Mannarino, promosso anche lui dal forfait di Nishikori. Il francese è un giocatore estremamente peculiare, e il mancinismo nel suo caso è la parte più ordinaria. Se le condizioni saranno un po’ più rapide che in passato, il tennis estremamente piatto del francese potrebbe creare più di un grattacapo a Sonego. Mannarino ama appoggiarsi ai colpi avversari e ha uno swing estremamente accorciato nonché ritardato (esegue lo unit turn quando la pallina ha già superato la rete), e questo lo rende difficile da leggere – la combinazione di questi due fattori potrebbe creare più di un grattacapo a Lorenzo, che ama sbracciare e prendersi quella frazione di secondo in più per colpire.

Detto questo, Sonego ha mostrato buona solidità contro Sandgren, soprattutto nel secondo set (che avrebbe potuto e forse dovuto vincere), e il fatto di giocare contro un contrattaccante puro significa che sì, potrebbe arrivare qualche stecca iniziale e qualche foto stile calcio balilla, ma allo stesso tempo la mancanza di un vero colpo da KO di Mannarino potrebbe prolungare gli scambi e dare a Sonego il numero di ripetizioni necessarie a rallentare la percezione del gioco, guadagnando in pulizia ed incisività dei colpi. Il pronostico è leggermente sfavorevole al momento, ma se il match si prolungasse gli equilibri potrebbero ribaltarsi. Al secondo turno lo attenderebbe il vincente di Cuevas-Sock (alto coefficiente di shot-making se sani) e al terzo Zverev, contrapposto però a Kevin Anderson all’esordio.

Sfide generazionali italo-americane per gli italiani d’America, Paolino Lorenzi (nello stesso sedicesimo di Sonego) e Andreas Seppi. Il senese incontrerà Brandon Nakashima, grandissimo talento (e amico di UbiTennis) che ha esattamente la metà degli anni dell’azzurro (38 contro 19) ed è il secondo 2001 al mondo dopo Sinner, mentre l’altoatesino giocherà contro Frances Tiafoe, che dal plateau di talento emergente è passato a quello di “ho bisogno di una wild card per giocare i 1000”.

Contro Andy Murray, il membro della scuderia di Jay-Z ha mostrato le pause mentali di sempre, e più in generale ha dato l’idea di non essere ancora riuscito a mettere ordine al suo tennis, perché i colpi sono di alto livello (seppur non bellissimi da vedere, soprattutto quel dritto da gioco dello schiaffo o scaldamani, dove supina e prona la mano in maniera parossistica), mentre Seppi è l’esatto contrario, sa sempre cosa fare e quando farlo, e sarà proprio con il raziocinio e con gli anticipi che tenterà di farlo penare in un torneo dove per la verità non è mai andato bene. Anche Lorenzi giocherà la sua partita di sempre, generoso come Ciccio Graziani a Spagna ’82, e vedremo se questo basterà a scalfire le certezze del virgulto per prenotare un appuntamento con il vincente di uno dei primi turni più competitivi, vale a dire il sopracitato Zverev-Anderson. Seppi invece troverebbe Millman o Basilashvili, e poi Dimitrov o Fucsovics (l’ungherese ha appena battuto Grisha).

Paolo Lorenzi – US Open 2019 (foto Jo Vinci)

Un altro match di scambi lunghi sarà quello fra Stefano Travaglia e Jordan Thompson (il record sul cemento del marchigiano fa ben sperare, anche perché è finito in un sedicesimo di specialisti del rosso, Lajovic e Garin, con cui partirebbe svantaggiato ma non vinto) e lo stesso si può dire per Federico Gaio e Ricardas Berankis. Non un sorteggio semplicissimo, per altri motivi, per Marco Cecchinato, che ha pescato il sudafricano Lloyd Harris, giocatore molto potente che offrirà poche chance con il servizio, mentre Gianluca Mager, infine, non è stato fortunatissimo: ha evitato un seed ma ha comunque pescato un giovane forte sul cemento quale Miomir Kecmanovic.

Tanti italiani, dunque, nessuno con debutti semplici (a parte Berrettini) ma nessuno con sfide impossibili, almeno all’inizio. In passato la compagine FIT non aveva mai avuto molta fortuna a New York, ma negli ultimi anni abbiamo visto grandi cose, dalla vittoria di Pennetta alla rimonta di Fognini con Nadal, dalla semifinale di Berrettini dello scorso anno a uno dei risultati più clamorosi nella storia del tennis con la vittoria di Vinci su Serena. Ci si può solo augurare che il trend continui.

Il tabellone maschile dello US Open 2020
Il tabellone femminile dello US Open 2020

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