Volge al termine questa stranissima edizione del Western and Southern Open, disputatasi sui campi di Flushing Meadows a New York invece che in quelli tradizionali di Mason (Cincinnati), Ohio, senza pubblico e con i tennisti immersi in una bolla isolata da tutto e tutti. È, e almeno per un certo periodo, sarà il tennis al tempo del Covid-19. Nonostante le molteplici assenze sia nel tabellone maschile che – soprattutto – in quello femminile e l’inevitabile ruggine dovuta al lungo stop dalle competizioni, il torneo avrà due finali assolutamente degne di un torneo combined. Due incontri di alto profilo per un ritorno del grande tennis per nulla in tono minore.
Si comincia alle 11 di New York (alle 17 ora italiana, diretta su Supertennis) con la finale femminile nella quale si affrontano Naomi Osaka, testa di serie n.4 del seeding e la ex n.1 al mondo Victoria Azarenka. Quattro gli Slam in campo, due per parte. L’andamento dei precedenti faccia a faccia rispecchia la differenza di età tra le due tenniste, con la 31enne Azarenka che nel 2016 si impose agli Australian Open e Osaka che ha vinto i due successivi scontri diretti nel 2018 a Roma e nel 2019 al Roland Garros.
In virtù del ranking e delle ottime performance mostrate in questa ultima settimana nella Grande Mela, la nipponica, protagonista di un (tentato) boicottaggio che farà la storia di questo sport, parte chiaramente favorita. Ma questo è il torneo della rinascita per la bielorussa, che ad inizio stagione aveva addirittura pensato al ritiro. Vika ha invece dimostrato in primo luogo a sé stessa di avere ancora qualcosa da dare al mondo del tennis. La potenza e l’atletismo non le sono mai mancate ma basterà per spiazzare Osaka?
A seguire, ma non prima delle 13 locali (le 19 da noi, in diretta su Sky Sport 1) viene il turno degli uomini, con lo scontro tra il n.1 del mondo Novak Djokovic e un sorprendente Milos Raonic. Nonostante Raonic sia apparso in grande spolvero in questo torneo, dove ha lasciato per strada solamente due turni di servizio e battuto tra gli altri Andy Murray e Stefanos Tsitsipas, ci sono pochi dubbi sul fatto che il favorito sia Djokovic. I precedenti parlano chiarissimo e dicono che il cannibale serbo, imbattuto in questa anomala stagione 2020, è avanti per 10 a 0 sul bombardiere canadese. Merito naturalmente nella sua straordinaria qualità in risposta, capace di neutralizzare anche i servizi più potenti.
Ci sono dubbi però sulle condizioni nelle quali scenderà in campo Nole. Infatti, al termine della durissima semifinale contro Roberto Bautista Agut, sono riaffiorati i problemi al collo che hanno perseguitato il fenomeno di Belgrado in questo suo rientro alle competizioni ufficiali. Tanto che i medici gli hanno consigliato di saltare la conferenza stampa.