US Open 2020, scelti dalla redazione: Berrettini, Serena e gli altri match da non perdere del day 6

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US Open 2020, scelti dalla redazione: Berrettini, Serena e gli altri match da non perdere del day 6

Si tifa per Berrettini e Caruso. Thiem-Cilic mette in campo sei finali Slam. Williams e Stephens per proseguire la faida. Occhio anche a De Minaur-Khachanov e Anisimova-Sakkari

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Matteo Berrettini - US Open 2020 (courtesy of USTA)
 

Sesta giornata di gioco a Flushing Meadows, che scatterà come di consueto alle 17 italiane e determinerà le sfide di ottavi di finale della parte bassa del tabellone maschile e femminile. Occhi puntati in apertura di programma su Caruso e Berrettini, impegnati in due match dal pronostico decisamente opposto. Ma c’è altro oltre l’Italia: dal derby statunitense a Thiem-Cilic, vi proponiamo, secondo il punto di vista della nostra redazione, ciò che vale maggiormente la pena di seguire nel programma di oggi (qui nella versione completa).

[15] M. Sakkari vs [22] A. Anisimova – Louis Armstrong, ore 17

‘Because Anisimova is the new Sharapova’. Perché di giocatrici toste come Sakkari in giro ce ne sono davvero poche. La promessa del tennis statunitense ha i colpi giusti e personalità da vendere. Ma basteranno per mettere in difficoltà la solidissima ellenica, giustiziera di Serena la scorsa settimana? Staremo a vedere.

S. Caruso vs [10] A. Rublev – Campo 5, ore 17

Perché Salvo non vuole smettere di sognare. E noi con lui. Eguagliato il terzo turno raggiunto a Parigi lo scorso, il siciliano va alla caccia della sua prima volta nella seconda settimana di uno Slam. Ma la montagna da scalare per raggiungere questo traguardo è di quelle alte. Non un Everest ma diciamo un Monte Bianco. Andrey Rublev è ormai un giocatore maturo, con un gioco completo e grande capacità di accelerazione. Inoltre, ha negli US Open decisamente il suo Slam preferito, a giudicare dai risultati. Realisticamente il pronostico è abbastanza chiuso. Ma sognare non costa nulla

[6] M. Berrettini vs [30] C. Ruud – Campo 17, 18:30 circa

Perché il Matteo visto nei primi due turni di questi US Open è stato favoloso. Non vogliamo gufargliela o sembrare sciovinisti, ma l’azzurro, fatta eccezione per il mostruoso Djokovic (che peraltro è dalla parte opposta del tabellone) sembra in grado di giocarsela con tutti. Contro Ruud, il martellatore romano cerca vendetta dopo la netta sconfitta patita nel secondo turno del Roland Garros 2019. Ma era la terra rossa, era il Berrettini pre-semifinale agli US Open. Era un’altra storia. Ora ce n’è una nuova da scrivere in questa rivalità italo-norvegese.

[21] A. de Minaur vs [11] K. Khachanov – Campo 5, 19:30 circa

Perché a voi dei gesti bianchi e del tennis di una volta non ve ne frega assolutamente nulla. Da una parte la velocità e la grinta del piccolo demonio australiano. Dall’altra la potenza senza criterio del bombardiere russo. Se Khachanov riuscirà a tenere la palla dentro le righe ne potrebbe venir fuori una battaglia fisica notevole. 

[26] S. Stephens vs [3] S. Williams – Arthur Ashe Stadium, non prima delle 20

Perché queste due non si vogliono bene, ma proprio per nulla. O, per lo meno, Serena non vuole più bene a Sloane da quando lei l’ha battuta agli Australian Open del 2013. Non a caso, Williams si è poi imposta nei quattro successivi scontri diretti. La regina del tennis mondiale è sembrato tutto fuorché convincente nelle sue prima apparizioni post-Covid. Per Stephens negli ultimi 365 giorni sono molte di più le partite che ha perso di quelle che ha vinto. Ma si tratta pur sempre di due che giocatrici che hanno conquistato questo torneo.

[31] M. Cilic vs [2] D. Thiem – Arthur Ashe Stadium, 02:30 circa

Perché, dal punto di vista del pedigree dei due giocatori in campo, è indubbiamente il match del giorno. Tre finali Slam a testa. Con la differenza nient’affatto sottile che Cilic il suo titolo major l’ha già portato a casa. Sull’Arthur Ashe Stadium in aggiunta. Ma di acqua ne è passata sotto i ponti. La stessa che oggi alimenta il mulin(ell)o del devastante dritto di Thiem. Il croato è chiamato a fare come i salmoni e risalire la corrente che lo vede sfavorito in virtù del ranking e delle due vittorie su altrettanti scontri diretti dell’austriaco. Per affogare nella battaglia da fondocampo basta poco

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