US Open, la versione di Mannarino: “Un incubo? No, sono contento di aver giocato”

Interviste

US Open, la versione di Mannarino: “Un incubo? No, sono contento di aver giocato”

Il francese ricostruisce la sua tribolata giornata. Poco spazio per le polemiche e tanti ringraziamenti per gli organizzatori dello US Open che hanno fatto di tutto per mandarlo in campo. Ma ora lo aspetta una settimana di quarantena

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Adrian Mannarino in conferenza - US Open 2020 (courtesy of USTA)
 

Adrian Mannarino, n.39 del ranking ATP, celebre più per il suo gioco bizzarro più che per i suoi risultati eclatanti, è stato il grande protagonista della quinta giornata degli US Open, suo malgrado. Mannarino, che come altri suoi colleghi francesi è venuto a contatto con Benoit Paire nei giorni scorsi, si è visto infatti ritardare il proprio match di terzo turno con Alexander Zverev di quasi tre ore a causa dell’interferenza del dipartimento della salute dello stato di New York, che riteneva la sua presenza in campo contraria alle norme anti-Covid-19.

Al termine dell’incontro, perso in quattro set, il tennista transalpino ha ricostruito la vicenda, facendo chiarezza su alcuni punti, come ad esempio sul fatto che non ci fosse nessuna trattativa in corso tra gli organizzatori e il manipolo di giocatori in quarantena. Nonostante questa esperienza alquanto tribolata, Mannarino ha riservato solamente parole di ringraziamento per gli organizzatori del torneo, negando che lui sia coinvolto in alcun tipo di azioni legali. Di seguito, le parti salienti della conferenza stampa.

“Mi stavo preparando per andare in campo. Erano le 14:30. Il tour manager è venuto da me. Il dipartimento di Stato in realtà ha preso il controllo della situazione, sorpassando le indicazioni della città di New York. La città di New York mi ha detto domenica che potevo giocare. Lo Stato invece riteneva che siccome ero stato esposto ad un caso di Covid-19 sarei dovuto rimanere in quarantena nella mia stanza e non avrei potuto giocare la partita oggi. Il Tour manager mi ha assicurato che stavano cercando di cambiare questa decisione. Sono stati fatti grandi sforzi. Alla fine ci sono riusciti e mi hanno spostato alle 17. Sascha ha accettato di posticipare l’incontro e da parte sua è stato gentile“.

“Molte cose sarebbero potute succedere durante quell’arco di tempo. Io ho solo pensato a tenermi pronto per giocare. Ho dato il telefono al mio allenatore dicendogli che sarebbe stato lui ad occuparsene. Io volevo solo mangiare qualcosa e rimanere concentrato sul match. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per mettermi in campo oggi. Ho disputato l’incontro e ne sono felice. Anche se mi spiace di aver perso”. 

“Non pensavo che la situazione potesse cambiare per me. Domenica ci hanno detto che potevamo giocare il torneo se firmavamo il nuovo protocollo, con le nuove restrizioni di non essere in contatto con i giocatori. Non sapevo che lo Stato potesse modificare la situazione. Non so tutte le regole. In fondo sono un giocatore di tennis. Non sapevo cosa pensare”.

“A tutti i giocatori nella mia situazione che hanno perso ieri è stato detto che si sarebbero potuti allenare con il nuovo protocollo nel caso in cui avessero fatto i test ogni giorno. Ma stamattina ho sentito che sono costretti a rimanere nelle loro camere d’albergo per il resto della quarantena. So che qualcosa è cambiato per loro. Se ci penso, capisco che le cose sarebbero potute cambiare anche per me in effetti”.

Non ho mai pensato di consultare un avvocato. Assolutamente no. Non so se gli altri tennisti francesi lo faranno. Non voglio parlare per loro. Gli organizzatori hanno fatto grandi sforzi per fare in modo che io giocassi questo torneo. E sono contento di averlo fatto”.

“La situazione è quella che è. So che non potrò lasciare New York prima di venerdì prossimo. È una situazione diversa per ogni persona a seconda dell’ultima volta che sono stati vicini a Benoit. A quanto ricordo, il mio coach dovrà rimanere qua fino a sabato. Non so esattamente quale sia la mia situazione in questo momento, almeno fino a venerdì prossimo. Vedremo”.

“Non posso dire che sia stato un incubo. Ho giocato il torneo, questa volta è stato un po’ speciale. Mi hanno messo in una condizione di poter dare il massimo in campo. Non mi posso lamentare“.

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