Intervista a Becker ed Henin: “Le pressioni extra-campo potrebbero aver fatto perdere il controllo a Djokovic” - Pagina 2 di 2

Interviste

Intervista a Becker ed Henin: “Le pressioni extra-campo potrebbero aver fatto perdere il controllo a Djokovic”

Eurosport ha consentito al Direttore Scanagatta di partecipare a una chiamata con i due campioni Slam, che hanno detto la loro su questo US Open (ma non su chi vincerà)

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Novak Djokovic - Cincinnati 2020 (via Twitter, @CincyTennis)
 

D: Quest’estate Robin Soderling ha parlato dei problemi mentali che ha avuto nelle fasi finali della sua carriera. Cosa ne pensi dell’importanza della salute mentale nello sport?
BECKER: È un bel tema, viviamo vite frenetiche e le aspettative sono normalmente altissime. Qualche volta critichiamo la gente senza sapere quali sono le loro pressioni. Novak aveva molte pressioni contro Carreno, e non avrebbe reagito così in circostanze normali. È un grande problema e la società dovrebbe dare una risposta a questa domanda. Le aspettative che talvolta riponiamo nelle persone sono ingiuste.

D: Come hai gestito le pressioni a livello mentale, durante la tua carriera?
BECKER: Fortunatamente provengo da una famiglia dove ho sempre avuto belle persone intorno a me, che mi hanno spiegato cosa è importante e cosa non lo è. A volte ho dei dubbi sull’entourage dei giocatori, specialmente quando considero i giovani giocatori, perché queste persone non riescono a gestire le enormi aspettative, generando ulteriori pressioni. Penso che tanto io come Justine siamo stati fortunati, perché abbiamo avuto grandi persone al nostro fianco, altrimenti sarebbe stato impossibile.

D: Quest’estate sei stato in vacanza con Bjorn Borg. In che rapporti sei con lui?
BECKER: Lo adoro. È stato il mio eroe. È la ragione per cui ho deciso di prendere in mano una racchetta e per cui volevo vincere Wimbledon. È in buona forma. Ho trascorso un paio di giorni a Ibiza con lui e con sua moglie Patricia. Ma quello che succede ad Ibiza resta ad Ibiza!

D: Cosa pensi di suo figlio Leo a livello tennistico?
BECKER: A proposito, era a Ibiza anche lui. Ho avuto una bella conversazione con lui. È un giovane adorabile che ama il tennis e sta maturando come uomo adesso. Questo è il momento più difficile perché non sei al cento per cento focalizzato sul tennis. Ma ci siamo passati tutti e sono sicuro che troverà la sua strada.

D: Credi che abbia talento?
BECKER: È un bel talento, ma ci sono tanti ragazzi dotati di talento. È dura là fuori, nel mondo agonistico. Sono sicuro che ha pressioni supplementari, dato che di cognome fa Borg.

D: Ho una domanda su Kim Clijsters. Ha perso dopo un match equilibrato al primo turno. Il suo ritorno non sta procedendo nel migliore dei modi. Come valuti la sua performance, Justine? Puoi comparare il suo rendimento a quello della prima parte della sua carriera?
HENIN: Come ha ribadito Boris, dobbiamo fare attenzione con le aspettative. Penso che sia solo il terzo torneo che ha giocato dal suo rientro. È una sfida enorme, ritornare dopo sette anni, con dei bambini. Certamente non puoi comparare la Clijsters di adesso alla giocatrice che era. Ha mostrato buone cose, ma le sue condizioni fisiche sono un enorme punto interrogativo. La vera domanda è se sarà in grado di innalzare la sua forma fisica. Può anche essere delusa ma da un altro punto di vista sono le sue prime partite e non ti puoi aspettare un ritorno vincente. Dipende dalle sue aspettative e dai suoi obiettivi personali, perché alla fine è lei che ha deciso di ritornare ed è felice di averlo fatto.

D: Forse anche Boris ha un’opinione sul ritorno di Kim Cljisters?
BECKER: Innanzitutto mi complimento per il coraggio che ha mostrato nel rientrare. Sarà difficile, ma se lei vuole ritornare a giocare a tennis a livello professionistico è una sua decisione. Il gioco si è evoluto, e oggigiorno si gioca più a livello fisico rispetto a quando giocava lei. Ci sono tante giovani giocatrici forti a cui non importa che lei sia una delle grandi campionesse. Qualche volta quando vinci per tanto tempo, ti mostrano rispetto, ma non penso che le giovani abbiano quel tipo di rispetto nei suoi confronti. È la natura umana! Ammiro la sua decisione e le auguro buona fortuna.

D: Cosa pensi della squalifica di Babos/Mladenovic, che erano le favorite principali a vincere il titolo del doppio femminile?
HENIN: La situazione è stata veramente strana. Ti puoi chiedere perché il protocollo della USTA sia cambiato così repentinamente. È difficile da giudicare, perché non conosco esattamente di cosa si sta parlando. Ci sono state decisioni politiche riguardo al cambio delle regole sanitarie durante il torneo? Il torneo ha dovuto adeguarsi a decisioni politiche senza avere il reale controllo? Certamente non sembra giusto, ma bisogna essere dentro l’organizzazione del torneo per capire la situazione. Questo non è il mio caso e non voglio esprimere troppi giudizi su queste situazioni. Gli organizzatori hanno fatto del loro meglio, non sono stati certamente perfetti, ed è stato ingiusto per le giocatrici essere squalificate. Comunque ci sono problemi più grandi ed è meglio andare avanti da questa situazione.

D: Chi pensi sia il reale favorito per vincere il torneo dopo l’eliminazione di Novak?
BECKER: Una buona domanda. Ognuno dei giocatori rimasti nel torneo ha la sua opportunità e stanno avendo un’esperienza piuttosto nuova nella seconda settimana. Ho un paio di nomi nella mia testa, ma avendo parlato di pressione e salute mentale non voglio mettere troppa pressione a questi giocatori. Sarà interessante vedere come questi giocatori affronteranno i favori del pronostico.

D: Hai allenato Novak per alcuni anni, e l’hai visto maturare. Dove pensi che Novak sia più vulnerabile di questi tempi?
BECKER: È sempre un essere umano e gli esseri umani non sono perfetti. Lui è forte quando giocando manifesta le sue emozioni, ma quando non riesce a contenerle può perdere il controllo. Lo abbiamo visto, prima, con me e svariate volte con altri giocatori. Mi chiedo se possano aver influito tutte queste distrazioni extra-campo, come la creazione della nuova associazione, il fatto di chiamare Cuomo per ottenere il permesso speciale per Mannarino, e via dicendo. Troppe cose gli hanno fatto perdere la sua concentrazione. Ma non è perfetto e queste cose possono accadere, punto.

Domanda di Ubaldo: Conosco Boris da tanto tempo, da quando aveva 16 anni. Boris è uno stimato opinionista di Eurosport e un commentatore non può dire che tutti possono vincere. Devi prendere una posizione. Non nasconderti dietro il fatto che non vuoi generare pressioni. Quindi Boris per favore sii corretto e dimmi chi pensi possa vincere il torneo? Faccio la stessa domanda a Justine.
BECKER: Sono conosciuto per le mie opinioni e dico sempre quello che penso, indipendentemente dal gruppo per cui lavoro. Ma onestamente penso che questo sia un nuovo territorio per tutti quelli rimasti nel torneo. Possiamo andare per ranking e dire che il torneo dovrebbe vincerlo Thiem, ma Thiem non ha mai raggiunto le semifinali a New York. Poi forse viene Zverev. Ma non credo in questo, dato che stiamo vivendo in tempi difficili, durante una grande pandemia, abbiamo visto la squalifica di Djokovic. È un torneo pazzo e ti dico sinceramente che il pronostico è aperto.

HENIN: Sono d’accordo con Boris. Non è che non vogliamo prendere la responsabilità nel dare una risposta. Il nostro lavoro è anche quello, dire che le cose non sono così semplici come la maggior parte delle persone può pensare. Certamente Novak era solo contro gli altri, e ora sta a questi ultimi essere all’altezza della situazione. Questo torneo è così imprevedibile ed eccezionale in molti modi. Ci si deve adattare a queste condizioni. Devi essere forte di testa per vincere questo torneo.

Traduzione di Andrea Canella

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