Cinque anni dopo: chi ha davvero vinto lo Slam

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Cinque anni dopo: chi ha davvero vinto lo Slam

Nel giugno 2015 era uscito un articolo che provava a identificare le giovani con più possibilità di vincere un Major. È il momento di controllare come sono andate le cose

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Madison Keys e Sloane Stephens - US Open 2017
 

Per concludere il calendario WTA 2020 manca un solo torneo, l’international di Linz, previsto per la prossima settimana. In attesa dell’ultimo scampolo di tennis giocato (salvo variazioni in extremis), ho deciso di preparare un paio di articoli di verifica storica. Sono infatti convinto che quando si scrive sulle giocatrici avanzando ipotesi sul futuro, si debba prima o poi renderne conto. E il modo migliore di farlo è uscire dall’onda emotiva del risultato del momento, per tracciare invece bilanci su un arco di tempo più esteso.

Ecco perché non apprezzo quel genere di giornalismo “istantaneo” che innalza all’inverosimile la vincitrice dell’ultimo grande torneo, salvo poi cambiare idea alla prima sconfitta. Un indirizzo che è stretto parente dei post di certi tifosi che si fanno forti dell’ultimo match per esaltare o affossare le giocatrici. Osaka conquista l’Australian Open 2019: “Ecco la nuova Serena Williams”. Osaka perde al primo turno di Wimbledon 2019: “È un bluff, non vincerà più nulla di importante”.

No, la verifica storica cerca di andare oltre: si tratta di recuperare analisi e ragionamenti compiuti diversi anni prima per valutare come sono andate davvero le cose stagione dopo stagione, e riconoscere se la realtà ha confermato o smentito le considerazioni di un tempo. Certo, l’ideale sarebbe attendere la conclusione delle carriere, ma per farlo si rischia di dover aspettare troppo: ci saranno ancora le condizioni per far uscire un articolo del genere su Ubitennis fra 10-15 anni? Chi lo sa. Come diceva KeynesSul lungo periodo siamo tutti morti”. Ecco perché cinque anni mi sembrano già una distanza interessante per sviluppare alcune considerazioni.

Una “comunicazione di servizio” prima di affrontare il tema di oggi. Anticipo che non farò il solito articolo di verifica delle previsioni di inizio stagione (vedi QUI), perché non considero adeguato il calendario 2020: troppe cancellazioni, troppe rinunce legate a questioni extratennistiche, con in più la revisione di calcolo del ranking che ha permesso programmazioni completamente differenti dal normale. Insomma, una annata tanto sfortunata quanto inattendibile.

L’analisi di questa settimana è dedicata a un pezzo uscito il 16 giugno 2015, intitolato “Le giovani e gli Slam: chi può vincere un Major?. L’articolo è stato scritto in un periodo del circuito WTA molto diverso dall’attuale. Si attraversava una fase nella quale le giovani tenniste non riuscivano ad arrivare al massimo traguardo, cioè la vittoria in uno Slam, che sembrava invece appannaggio esclusivo delle giocatrici mature. Quasi l’opposto di oggi. Qualche dato per contestualizzare.

Fino al 2015 una sola giocatrice nata negli anni ’90 era stata capace di vincere un Major: Petra Kvitova (nata nel marzo 1990); tutte le altre titolate erano più anziane. Serena Williams aveva vinto l’Australian Open 2015 (finale su Maria Sharapova, 27 anni) e poi anche il Roland Garros (finale su Lucie Safarova, 28 anni).

Dopo l’uscita dell’articolo, la tendenza sarebbe proseguita: Serena avrebbe vinto Wimbledon 2015 (finale su Muguruza) e poi avrebbe mancato il Grande Slam perdendo la famosa semifinale di Flushing Meadows contro Roberta Vinci. E anche la partita tutta italiana di New York confermava quel trend, visto che si trattava (almeno in quel momento) della più anziana finale Slam dell’era Open, fra la 33enne Pennetta e la 32enne Vinci.

Insomma, il tema delle giovani che non vincevano più Slam nasceva da situazioni concrete, avvalorate da numeri e dati, tanto che ormai da diverse stagioni ci si chiedeva chi, oltre a Kvitova (che aveva vinto il suo primo Wimbledon a 21 anni), sarebbe riuscita a conquistare un Major nella prima fase di carriera. Possibile che nessuna nuova leva fosse in grado di sfatare l’incantesimo?

In quel giugno di cinque anni fa ho allora deciso di sviluppare il tema con un criterio piuttosto semplice: ho individuato le giocatrici più giovani presenti in quel momento fra le prime 50 del ranking e ho provato a definire una gerarchia. A scanso di equivoci: una gerarchia specificatamente orientata alla vittoria Slam, non a un generico futuro di successo. Provavo cioè a rispondere alla precisa domanda: “Chi ha più possibilità di vincere un Major?”. Questo era il ranking di riferimento utilizzato (datato 15 giugno 2015). In verde sono evidenziate le 15 giocatrici più giovani, che sono poi diventate le protagoniste della previsione:

a pagina 2: La classifica ipotizzata e quella reale

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