Maria Sakkari, figlia d'arte - Pagina 4 di 4

Al femminile

Maria Sakkari, figlia d’arte

Da Angeliki Kanellopoulou a Maria Sakkari come da Julia Apostoli a Stefanos Tsitsipas: in Grecia il tennis professionistico è una questione di famiglia

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Maria Sakkari
 

Le caratteristiche tecniche
Sul piano strettamente tecnico direi che Sakkari rappresenta la tipica giocatrice contemporanea, con in più la tendenza ad avvicinarsi a schemi di impronta maschile (per la insistenza a colpire con il dritto). In poche parole la sua forza deriva sopratutto dai tre colpi base: servizio, dritto in topspin, rovescio bimane. Alta 1,72 secondo la scheda WTA, possiede una efficace prima di servizio (nelle classifiche del 2020 è risultata 13ma con 4,65 ace per match) ma ancora meglio è la seconda, capace fra l’altro di un buon kick, che le ha permesso di raggiungere la posizione numero 11 nei punti vinti sulla seconda di servizio.

Non è la più rapida del circuito negli spostamenti, ma è comunque una atleta forte e dinamica, che difficilmente perde campo durante gli scambi e che, se ha tempo, tende a spostarsi nell’angolo sinistro per colpire più spesso con un dritto abbastanza carico di topspin. Questo non significa che il suo rovescio sia scarso; diciamo che, proprio come accade nel tennis maschile, tende a essere mediamente meno incisivo. Nel resto del repertorio forse è meno efficace; non ha negli slice e nei colpi di tocco e di volo dei punti di forza.

Malgrado caratteristiche tecniche non tanto peculiari, sono gli aspetti fisici e agonistici che a mio avviso la rendono una tennista abbastanza speciale. Per provare a spiegarlo credo sia utile rifarsi ai nomi delle prime giocatrici di alto livello che ha sconfitto fra il 2017 e il 2018. A parte il successo di Wuhan 2017 contro Wozniacki, le prime vittorie pesanti sono arrivate contro Pliskova, Venus, Vandeweghe, Bertens, Osaka, Goerges, Kvitova, Sabalenka. Cosa hanno in comune? Per la maggior parte si tratta di grandi colpitrici, che amano tenere l’iniziativa e cercano spesso il vincente.

Sakkari propone a sua volta un gioco abbastanza aggressivo, ma non sforna vincenti con la stessa facilità. Però non è nemmeno una giocatrice di difesa: tutt’altro. Allora come è riuscita a prevalere? Perché, secondo me, nelle sue giornate migliori Sakkari non patisce la palla pesante di questo tipo di avversarie. Una dote che le permette di tenere testa al loro palleggio senza essere obbligata a rifugiarsi in soluzioni spiccatamente difensive.

E così, di fronte a una avversaria come Sakkari che non “va sotto” e allunga lo scambio, se le grandi attaccanti non sono in ottima giornata possono andare incontro a errori più frequenti, che arrivano a trasformarsi in fasi di frustrazione e demoralizzazione. In più, rispetto alle giocatrici difensive, in questi frangenti Maria è capace di rovesciare lo scambio a proprio favore, diventando lei la contendente in grado di sfoderare il vincente.

In sostanza, senza essere una tennista di contenimento, Sakkari dispone di una rara combinazione di forza fisica e resistenza mentale. Una combinazione che risulta un rebus complicato per le giocatrici molto offensive e aggressive. Non è quindi un caso che nell’agosto 2020 abbia sconfitto anche Serena Williams nel torneo di New York/Cincinnati e che allo US Open 2020 della settimana successiva ci abbia sì perso, ma solo al terzo set. E non è nemmeno un caso che sia diventata una specie di bestia nera per Camila Giorgi, che contro di lei ha sempre raccolto pochi game.

Per queste stesse ragioni, nei primi anni di carriera per Sakkari le cose sono risultate più complicate quando era lei a dover fare la partita, sviluppando il gioco in prima persona. In questi casi emergeva qualche limite del suo repertorio, che non è particolarmente vario. Per questo credo che i successi che ha cominciato a ottenere dal 2019 contro avversarie come Svitolina, Putintseva, Cornet, Gauff siano importanti: perché sono la prova di un progresso nella gestione del match anche quando è lei a tenere in mano l’iniziativa, lasciando alle avversarie il ruolo di chi propone il controgioco.

Ultima nota. Da tre anni Maria Sakkari ha scelto come coach un giovanissimo inglese, Thomas Hill. Giovanissimo perché è nato nel 1995 come Maria, che è quindi allenata da un coetaneo. Hill ha una storia piuttosto interessante. Trasferitosi ad appena 10 anni in Florida alla Academy di Bollettieri, ha iniziato in modo molto promettente (best ranking junior numero 144 nel 2012); ma poi ha interrotto la scalata da professionista dopo avere avuto la sensazione di non essere abbastanza bravo. Complice anche un infortunio alla spalla avuto a 17 anni, ha valutato di non essere all’altezza dei suoi rivali da ragazzini (Kyrgios, Coric, Edmund, Tiafoe etc). Per questo ha preferito lasciare da parte il tennis e laurearsi negli USA, a Pepperdine.

Sembrava ormai fuori dal giro quando, come ha raccontato lui stesso in una intervista, è stato chiamato dalla IMG che gli ha proposto di fare da hitting partner a giocatrici come Sharapova e Keys. Ha accettato, il mestiere gli è piaciuto. e poi nel 2017 ha deciso di accogliere l’offerta di Danielle Collins, che dopo avere scambiato con lui gli aveva chiesto di seguirla come allenatore. In meno di un anno Danielle è salita dalla posizione 220 alla 38.

Quando è passato a collaborare con Sakkari, è stato protagonista di un on court coaching  di quelli che si ricordano. Siamo nel luglio 2019, al torneo di San Josè. Maria sta giocando contro Svitolina e lo ha chiamato al cambio campo in una situazione disperata: è sotto 1-6, 1-4. Fedele all’intramontabile consiglio di Bill Tilden “Never change a winning game; always change a losing one”, Hill prova a scuotere Sakkari. La esorta a non arrendersi senza almeno avere prima cercato di fare cose diverse: anche se non “sente” la palla come nei giorni migliori, in fondo non ha più nulla da perdere. E poi una situazione simile era capitata anche in Marocco, dove aveva finito per vincere il torneo (QUI il video del coaching). Risultato: Maria riuscirà a vincere la partita salvando quattro match point e chiudendo con il punteggio di 1-6, 7-6(3), 6-3.

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