Sinner oltre la fatica: annulla match point a Khachanov, sarà finale tutta italiana con Travaglia a Melbourne 1

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Sinner oltre la fatica: annulla match point a Khachanov, sarà finale tutta italiana con Travaglia a Melbourne 1

Sinner dimentica di avere 20 anni e vince una semifinale da veterano dopo tre ore di gioco: quella contro Travaglia sarà la settima finale tutta italiana della storia del tennis

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Jannik Sinner - ATP Melbourne 1, Great Ocean Road 2021 (via Twitter, @atptour)
 

[4] J. Sinner b. [2] K. Khachanov 7-6(4) 4-6 7-6(4)

Gioca bene o gioca male, lo vogliamo in Nazionale” recita uno dei cori da stadio più famosi, solitamente rivolto a un giocatore in forte ascesa che non è stato ancora preso in considerazione dal commissario tecnico. Ecco, guardando l’Italia di Fognini e Berrettini in finale di ATP Cup si fa davvero fatica a credere che sarebbe potuta andare meglio di così con Jannik Sinner in squadra, ma l’altoatesino ha deciso di fare di tutto per insinuarci il dubbio.

Pur giocando così così, come da coro citato in apertura, ha battuto Karen Khachanov (7-6 4-6 7-6) nelle semifinali del Great Ocean Road Open, per gli amici Melbourne 1, e ha vinto la sua nona partita consecutiva – la striscia è aperta da fine 2020, quando vinse a Sofia – e conquistato così la seconda finale della sua giovane carriera, va da sé anch’essa consecutiva. Una finale ancora più speciale, poiché Jannik contenderà il trofeo a un meraviglioso Stefano Travaglia: sarà la settima finale tutta italiana (a livello di circuito maggiore) della storia del tennis maschile, la seconda fuori dall’Europa. L’altra si giocò al Cairo, nel 1980, tra Barazzutti e Bertolucci. Il primo derby di finale, in assoluto, su una superficie veloce.

IL MATCH – Non è stata una partita bellissima, e anche se per motivi diversi (lì si erano messi di mezzo i crampi) è stata anche un po’ bizzarra come l’ultimo confronto dello US Open, vinto da Khachanov. Bizzarra eppure molto intensa, e non avrebbe potuto essere diversamente poiché i due ragazzi sono rimasti in campo per tre ore e otto minuti.

UN SET RIPRESO PER I CAPELLI – Jannik è il primo ad avere l’occasione di bucare il servizio avversario, nel secondo game, e ha anche l’opportunità di chiudere il parziale sul 5-4 – ma una risposta di rovescio lo tradisce. Mancate le due occasioni, però, Sinner se ne lascia influenzare forse un po’ troppo e perde il controllo del dritto quando proprio non dovrebbe; nei momenti di maggior tensione, è ancora questo il colpo di rimbalzo che tende ad abbandonarlo di più. Khachanov va avanti 6-5 e servizio, pronto a passare a condurre. Sinner però non sembra molto d’accordo e inizia a premere da fondo costringendo il russo a fallire un paio di esecuzioni lungolinea, si guadagna due palle break che Khachanov annulla con grande autorità. Il set point annullato è una masterclass su come mettersi la tensione nel taschino: Sinner risponde profondo, non si lascia destabilizzare da un nastro e chiude con il dritto sotto rete. Khachanov annulla un’altra palla break con la volée, ma capitola sulla successiva e si va al tie-break.

Come spesso accade, il tie-break viene approcciato meglio da chi ha rischiato di più di non arrivarci. Gran livello fino al 3-3, poi Khachanov sbaglia un rovescio incrociato non impossibile e Sinner ne approfitta per mettere la testa avanti. Un ace per confermare il vantaggio e un altro cross di dritto utile a stanare il lungolinea non perfetto del suo avversario: 6-3, va via il primo set point ma non il secondo.

UN SET DIFFICILE – Lo sforzo mentale utile a riacciuffare il primo set costa a Sinner qualche grammo di lucidità in avvio di secondo, quando un doppio fallo gli costa subito il break. Ma trattandosi di uno dei migliori ventenni della storia recente quando si trova spalle al muro, Sinner si guadagna subito due palle del contro-break e converte la seconda con una risposta sui piedi che propizia uno smash vincente. Rimesse le cose a posto, l’italiano chiede l’intervento medico per un trattamento che viene effettuato fuori dal campo. In conferenza stampa, Jannik parlerà di un problema alla gola, comunque risolto in maniera assai rapida: “Avevo difficoltà a respirare. Ho sentito qualcosa in gola che mi ha dato fastidio, ma niente di grave.”

Dopo il suo rientro in campo, i servizi vivono una breve parentesi di integrità – tre game con un solo punto per chi risponde – ma sul 3-3 Sinner affonda il colpo che sembra definitivo. Su una seconda un po’ troppo remissiva, gli è sin troppo semplice esplodere una risposta di dritto vincente a sventaglio. Sembra, appunto, poiché offrendo un gentile tributo alla nazionalità del suo avversario Sinner sale ancora sulle montagne russe e va sotto 0-40, poi fa tre punti di fila e con il doppio fallo espone ancora il fianco. Il dritto a sventaglio che lo aveva fatto gioire prima lo tradisce adesso e il set torna in parità.

Da qui in poi comincia la frazione più difficile della partita di Sinner, ma è anche Khachanov a metterci del suo. Va avanti di un quindici sul 5-4, poi gioca il punto più bello della partita – splendido rovescio lungolinea al termine di un scambio mica da ridere – e si porta a due punti dal set. Sinner non corre, rincorre, e cede al primo set point sbagliando un rovescio in corsa.

Jannik Sinner – ATP Melbourne 1, Great Ocean Road 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)

LA VITTORIA – Un po’ come a inizio secondo set, il giocatore deluso dall’esito del parziale precedente riparte col botto. Sinner condisce il primo game con due splendidi passanti incrociati di rovescio e toglie subito il servizio a Khachanov. Il primo colpo continua a non essere un fattore in questa partita – alla fine saranno ben 29 le occasioni di break complessive, 20 delle quali convertite – ma Jannik riesce a tenere il vantaggio fino al 5-4, ossia quando è chiamato a chiudere. A questo punto, tornano le montagne russe: sul 30-30 sbaglia un dritto incrociato e sul punto successivo deve inchinarsi a un ottimo schema offensivo di Khachanov, che ne raccoglie i frutti con una volée vincente di rovescio.

Un attimo prima era a due punti dalla vittoria, pochi minuti più tardi deve addirittura annullare un match point. Usiamo il verbo ‘dovere’ perché la sua attitudine nei punti decisiva assume più le vesti dell’obbligo che dell’opportunità di riaprire la partita; Sinner lo fa giocando da campione e cancellando il pericolo con uno smash vincente. Khachanov ride, forse perché sente di essere appena sceso dal treno giusto. Nel tie-break, infatti, il russo vince il primo punto e poi non può fare molto altro. Sinner decide e dispone, va avanti e poi sciupa, e poi prende il vantaggio decisivo con due schiaffi di dritto vincenti.

Pochi minuti dopo, stremato, rinuncia ai quarti di doppio che avrebbe dovuto giocare in coppia con Hurkacz per concedersi quel poco riposo di cui potrà godere nelle prossime 48 ore. Contando la finale di domani e il primo turno dell’Australian Open che Sinner dovrà giocare già lunedì (contro Shapovalov, tanto per complicare le cose), sono cinque partite in quattro giorni. Una delle quali, quella di oggi, discretamente impegnative. Ma quando hai diciannove anni e hai l’opportunità di giocarti il tuo secondo titolo, e quando sei praticamente sicuro che tante altre occasioni del genere arriveranno, la fatica conta il giusto.

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