Australian Open: Travaglia e Mager eliminati senza rimpianti

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Australian Open: Travaglia e Mager eliminati senza rimpianti

Stefano paga le fatiche della sua prima finale ATP e cede a Tiafoe: “Faccio fatica a muovermi”. Il ligure si fa sorprendere dal russo Karatsev, n.113 del ranking. “Ha giocato una gran partita, ora torno sulla terra rossa”

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Stefano Travaglia - ATP Melbourne 1, Great Ocean Road 2021 (via Twitter, @atptour)
 

C’è anche un’Italia che non sorride in questa prima giornata degli Australian Open. È quella di Stefano Travaglia e Gianluca Mager, eliminati al primo turno nel tabellone maschile in due partite che non hanno lasciato spazio per le recriminazioni. 

Travaglia, scarico fisicamente e mentalmente dopo la faticosa settimana che gli è valsa la sua prima finale ATP, persa contro Jannik Sinner, ha ceduto il passo allo statunitense Frances Tiafoe, n.62 della classifica mondiale con il punteggio di 7-6 6-2 6-2 in meno di due ore di gioco. Vera partita c’è stata solo nel primo set. Dopo quattro break nei primi sei giochi, l’ascolano piazza l’allungo che sembra poter essere decisivo nell’undicesimo gioco, creandosi l’opportunità di servire per il set. Ma sia per demeriti suoi e che, va detto, per meriti dell’avversario, Travaglia non riesce a capitalizzare. Nel tie-break ad avere la meglio è Tiafoe per 7 punti a 5. 

Da lì in poi si accende la spia rossa della riserva per l’azzurro. Il secondo set scivola via in un battere di ciglio: l’afroamericano gioca sciolto, si ritrova sul 3 a 0 pesante e non si fa più riprendere. La musica è la stessa nel terso parziale con Travaglia che non fa nulla per mascherare tutta la stanchezza e lo scoramento. Tiafoe si distrae e dà la chance al marchigiano di recuperare un break, risalendo sul 4 a 2. Ma proprio non ce n’è e Travaglia perde gli ultimi due game della sua partita. A fare la differenza alla fine sono le peggiori percentuali di resa del servizio dell’italiano rispetto all’avversario (59% contro 74% sulla prima, 45% contro 30% sulla seconda) ma soprattutto la quantità di energie a disposizione. Perché il Travaglia visto la scorsa settimana a Melbourne avrebbe potuto di certo giocarsela di più. Tiafoe dovrebbe essere a meno di enormi sorprese il secondo avversario del n.1 del mondo Novak Djokovic nel suo cammino verso il nono titolo Slam in Australia. 

“Ero stanco fin dall’inizio. A livello fisico ma anche mentale. Ho avuto meno di 24 ore per recuperare”, ha detto Travaglia in conferenza stampa. “Anche l’anno scorso è andata nella stessa maniera. Avevo fatto finale al Challenger di Bendigo e ho perso al primo turno agli Australian Open. Ero quasi prevenuto da questo punto di vista. È stato tutto strano. Il giorno di riposo lo ho passato in camera per i test. Quattro partite in tre giorni. Contro giocatori Top 50. Ho giocato ad un livello al quale non avevo mai giocato prima. Ora faccio fatica a muovermi. Ma sono contento della settimana e di come sono stato in campo oggi”.

Un pò di rammarico per non essere riuscito a vincere quel primo set c’è però. “Se fossi riuscito a portarlo a casa avrei recuperato un pò di energie mentali. Gli avrei fatto vedere che ero lì in campo. In realtà questa carica se l’è presa lui. Poi non è affatto detto che avrei vinto il match. Ma poteva aiutare di sicuro”. Rimane comunque la soddisfazione per gli ottimi risultati raggiunti in queste prime settimane dell’anno, che gli sono valsi il best ranking di n.60. “I quarti ad Antalya e la finale della settimana scorsa sono un grande passo in avanti. Una base per i prossimi tornei per fare ancora bene se non meglio”.

Mager in precedenza era uscito sconfitto un po’ a sorpresa dal suo match contro il russo Aslan Karatsev, n. 113 del ranking ATP per 6-3 6-4 6-4. Parte subito bene nel primo set Karatsev che ottiene il break nel gioco d’apertura e poi di nuovo nel quinto gioco. ll ligure recupera parzialmente lo svantaggio portandosi sul 4 a 3. Ma nel nono gioco Mager cede di nuovo la battuta, concedendo il parziale all’avversario. Più lineare l’andamento del secondo set. Karatsev è intoccabile al servizio ma anche il sanremese sembra aver trovato maggiore solidità. Tutto si decide nell’ottavo gioco in cui l’azzurro cede a 15 la battuta. Il russo incamera successivamente il set con il servizio a disposizione. Nel terzo parziale a fare la differenza è un break nel fatidico settimo gioco. Mager non raccoglie nemmeno un punto alla risposta in questo ultimo set. Difficile pensare di poter portare a casa il match con così tanti problemi in ribattuta.

Oggi non ho spinto abbastanza. Lui non mi ha mai dato modo di provare a far qualcosa. Rispondeva molto bene, tirava molto forte, comandava il gioco. Ha meritato di vincere. Sono un po’ deluso dalla prestazione. Non mi aspettavo di giocare così. Sono stato troppo attendista, ci ha detto il 26enne ligure. Mager era comunque ben consapevole delle qualità del suo avversario, già affrontato e battuto nel Challenger di Como del 2018. “Sapevo che lui era in forma. Dopo il lockdown ha vinto diversi Challenger (due, a Praga e Ostrava ndr), fatto molti punti. A Doha si è qualificato senza problemi battendo gente brava. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Ma non mi aspettavo di andare così tanto in difficoltà”. 

Il sanremese esce dalla trasferta australiana senza nemmeno una vittoria in singolare. Si potrebbe consolare con il doppio in cui gioca insieme al giapponese Yoshihito Nishioka. Il sorteggio però non è stato per nulla benevolo contro di loro, mettendoli al cospetto dei fortissimi francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hughes Herbert, vincitori di tutti gli Slam e teste di serie n.8 del seeding. Il ligure spera di poter ottenere più soddisfazioni sulla sua amata terra battuta. “Andrò in sudamerica. Ritorno sulla terra rossa che è la mia comfort zone. Sarò in tre main draw di tornei ATP. Può darsi che giochi anche un altro Challenger dopo, anche due. La mia idea è di rimanere sulla terra”. E speriamo possa cogliere maggiori soddisfazioni sulla superficie più familiare a lui.

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