Australian Open, finale Djokovic-Medvedev: sfida tra i migliori ribattitori (ma non solo)

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Australian Open, finale Djokovic-Medvedev: sfida tra i migliori ribattitori (ma non solo)

L’otto volte campione non ha mai servito così bene in carriera (già 100 ace) ma avrà di fronte un super-Medvedev in risposta, che può fermare il suo dominio a Meblourne

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Per la seconda volta in carriera Daniil Medvedev avrà l’opportunità di conquistare il suo primo trofeo Slam. Per farlo dovrà però superare una delle prove più difficili nella storia del tennis, ovvero battere Novak Djokovic in finale all’Australian Open. Il serbo è alla ricerca del suo nono titolo a Melbourne, dove non ha mai perso né in semifinale, né in finale. Un dominio che si avvicina molto a quello di Rafael Nadal al Roland Garros (nel suo caso al striscia di imbattibilità arriva a 13). Ma se c’è un uomo che più di tutti ha chance di compiere questa impresa, quello è Daniil Medvedev, che ha dominato tutti i suoi avversari eccetto un serbo: Filip Krajinovic, battuto al quinto set (ma con un netto 6-0).

Alle ore 9.30 in Italia, i due scenderanno in campo sulla Rod Laver Arena per il loro ottavo confronto diretto. 4-3 lo score in favore di Djokovic, 2-1 su cemento all’aperto. Nole ha vinto anche l’unico confronto diretto negli Slam (punteggio 6-4 6-7 6-2 6-3) al quarto turno dell’Australian Open 2019: fu il match più complicato del suo torneo (vinse nettamente la finale contro Nadal). Tre delle ultime quattro sfide le ha però vinte il russo, l’ultima su cemento indoor alle ATP Finals 2020.

Il match tra Djokovic e Medvedev ha un valore che va anche oltre la dimensione (già enorme) di una finale Major. Dopo la vittoria di Stan Wawrinka allo US Open 2016, nessuno è più riuscito a battere uno dei Big Three nella finale di uno Slam, nonostante svariati tentativi. I cosiddetti ‘NextGen’ che ormai vanno per i 25, come Daniil, rischiano di andare a sbattere il muso sull’imperituro dominio di Federer, Nadal e Djokovic. Per questo motivo Tsitsipas dice che “una vittoria di Medvedev in finale farebbe bene al tennis”, non per il semplice desiderio di avere un nuovo campione Slam, ma per mettere finalmente in seria discussione il monopolio dei tre tenori.

Ma quante chance ha Medvedev di sconfiggere per la prima volta Djokovic in una finale in Australia? Beh, innanzitutto dal punto di vista fisico sono entrambi al meglio (o quasi). Tanti punti interrogativi sono stati posti sulla tenuta del serbo, che nel terzo turno contro Taylor Fritz ha rischiato di uscire dal torneo per infortunio, dopo essere scivolato sulla scritta Melbourne a fondo campo. Sulla gravità del problema non ci è dato sapere e forse non lo sapremo mai (anche se è stato annunciato un documentario sulla vita del serbo, girato in questi ultimi mesi, dove si parlerà anche di questo problema). Ad ogni modo, nella prima parte del torneo Djokovic ha tenuto a bada l’infortunio ed è venuto a capo di un tabellone molto più severo rispetto a quello del suo avversario: Tiafoe, Fritz e Raonic in tre dei primi quattro turni, poi Zverev e Karatsev. Medvedev ha affrontato invece gli avversari più tosti tra quarti e semifinale (Rublev e Tsitsipas), ma ha passato comunque oltre quattro ore in meno sul campo rispetto Novak (12 e 20 contro le quasi 17 ore del serbo).

Sarà un match per certi versi insolito, perché Djokovic non avrà nella sua risposta al servizio il vantaggio più chiaro nel duello. In compenso sta servendo in modo straordinario, come mai aveva fatto prima per quanto riguarda gli ace: ne ha scagliati ben 100 nei primi sei turni, contro i 74 di Medvedev. Oltre il 14% dei suoi servizi è stato un ace (100/700), di gran lunga il suo miglior dato nei Major. Inoltre riesce a mettere in campo più di due prime su tre. Anche il russo ha un ottimo rendimento nei suoi turni di battuta: 81% di punti con la prima in campo, quattro punti percentuali in più rispetto a Novak.

Se Novak Djokovic è da tanti considerato il migliori ribattitore di ogni epoca, darà tanta fiducia a Medvedev sapere che quasi tutti i dati del confronto in risposta contro Nole pendono in suo favore alla vigilia dell’ultimo atto. Riesce a mandare dall’altra parte il 79% delle risposte al servizio (Djoko il 67%) e vince il 37% dei punti contro la prima avversaria, un distacco di otto punti percentuali rispetto al serbo. Più ridotto il distacco nei punti vinti contro la seconda, 55%-52% in favore di Daniil.

Dal punto di vista tecnico al sfida cruciale sarà tra il servizio e la risposta di entrambi. Ma in queste situazioni l’aspetto mentale è quello che avrà più peso: Medvedev ha dimostrato di essere un giocatore difficile da piegare mentalmente e difficilmente tremerà se (come accaduto a Thiem un anno fa) inizierà a intravedere il trofeo.

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