L'Italia verso Miami: senza Berrettini, ma con un Musetti in più

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L’Italia verso Miami: senza Berrettini, ma con un Musetti in più

Durante lo straordinario percorso di Acapulco, Lorenzo Musetti era solo con coach Tartarini. Ma lo ha aiutato Giovanni Teoli, il fisio di Fognini. In Italia è tornato lo spirito di squadra

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Lorenzo Musetti - Acapulco 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Si è conclusa la migliore settimana di tennis del 2021. Non è un caso che sia stata anche la migliore settimana della carriera di Lorenzo Musetti, un signorino di 19 anni che non sappiamo quanto forte diventerà – il Direttore ha provato a ipotizzarlo – ma una cosa la sappiamo: ne farà innamorare davvero tanti, anche senza vincere tornei o vincendone meno di quelli che la nostra fantasia sta già iniziando ad attribuirgli.

E mica solo in Italia, se è vero che ad Acapulco ci hanno messo appena un paio di partite per iniziare ad acclamarlo a gran voce. Lui, già campione di educazione e misura nelle dichiarazioni, ha ringraziato tutti gli italiani che questa settimana hanno fatto levataccia per vederlo giocare e si è quasi scusato di questo, dicendo che spera di regalare preso emozioni simili ma in orari… europei. Il cemento medio-lento come quello di Acapulco sembra essere la sua superficie ideale, sicuramente più del cemento veloce – lo abbiamo visto andare un po’ in tilt su tappeti del genere, a livello challenger – e forse anche un pizzico meglio della terra, dove comunque il suo tennis completo trova grossi margini d’espressione.

Coach Tartarini ha aggiunto una cosa importante sui risultati di questi mesi, finalmente premiati dall’ingresso in top 100. Lorenzo è ancora costretto a giocare le quali (ma non a Miami!) e dunque da regolamento può portare con sé un solo accompagnatore, che è appunto il suo allenatore. Il rapporto con il mental coach Lorenzo Beltrame – che vive negli Stati Uniti – è ormai sempre più saltuario anche per questo motivo. E senza un fisioterapista o un preparatore ‘dedicato’ (nel team di Musetti c’è Roberto Petrignani) è difficile dare continuità al lavoro di recupero tra una partita e l’altra; ad Acapulco è stato infatti Giovanni Teoli, il fisio di Fognini, a fornire a Lorenzo preziosa assistenza.

A Miami gli italiani in main draw sarebbero dovuti diventare sette con l’ingresso di Lorenzo, ma nella serata di domenica è arrivata la notizia del forfait di Matteo Berrettini, che era già arrivato a Miami. Dopo aver svolto una seduta d’allenamento sul Court 1, ha ritenuto più opportuno prolungare il periodo di riposo che dura dall’Australian Open. Berrettini aveva rinunciato a disputare l’ottavo di finale contro Tsitsipas per una lesione al muscolo obliquo dell’addome, a causa della quale non è ancora riuscito a tornare in campo.

Saranno dunque sei gli italiani impegnati nel primo ‘1000’ stagionale, salvo (gradite) sorprese dalle qualificazioni dove sono impegnati Gaio, Lorenzi, Giustino, Fabbiano e Viola. Ci sarà modo di aiutarsi l’un l’altro, oltre che di beneficiare dei consigli di Umberto Rianna – forse l’uomo ombra più decisivo nella crescita del movimento italiano negli ultimi anni, una sorta di co-allenatore che lavora con Berrettini, con Sonego e un po’ con tutti quando serve. “A Miami incontreremo Umberto, che penso accompagnerà Lorenzo Sonego: lo staff finalmente si allarga un pochettino” ha commentato con sollievo Tartarini nel corso di una video-intervista rilasciata a Supertennis da Acapulco.

Le restrizioni dovute alla pandemia hanno rafforzato lo spirito di squadra e di nazione, pur essendo il tennis uno sport individuale. Nella sciagura globale, cerchiamo di prendere quel poco di buono che ne vien fuori. E speriamo che da Miami possa arrivare un altro buon risultato per il tennis italiano.

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