Internazionali d'Italia 2021, pubblico a Roma: Binaghi è ottimista, si attende il Governo

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Internazionali d’Italia 2021, pubblico a Roma: Binaghi è ottimista, si attende il Governo

La FIT ha presentato un protocollo per consentire l’accesso di 4000 persone al giorno, in quattro aree separate. “Vedo una ritrovata sensibilità verso le manifestazioni sportive”, ha dichiarato Binaghi

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Roma 2020 (via Twitter, @InteBNLdItalia)
 

Il via alla procedura per gli accrediti stampa, nella giornata di lunedì, ha fatto salire i giri del motore degli Internazionali BNL d’Italia 2021 – al via il 9 maggio. Il vero nodo da sciogliere rimane però quello della presenza del pubblico sui campi del Foro Italico. Se il decreto governativo ha fissato il primo giugno come data per riaprire fino al 25 per cento – e comunque entro un massimo di mille spettatori – gli impianti sportivi all’aperto, è la previsione di possibili deroghe per eventi “di particolare rilevanza” a indurre all’ottimismo il presidente FIT Angelo Binaghi. “Ho incontrato la sottosegretaria Vezzali – le sue parole a Radio Rai -, vedo una ritrovata sensibilità verso le manifestazioni sportive. E non poteva che essere così avendo questa responsabilità un’ex atleta di livello straordinario”.

La Federtennis, nell’incontro di giovedì 22 aprile, ha presentato il proprio ambizioso protocollo: far accedere, da domenica 9 maggio o da lunedì 10, quattromila persone nell’area, suddivisa in quattro zone (Centrale, Grand Stand Arena, Pietrangeli e Ground), ciascuna con proprie corsie di accesso e di deflusso. Quattro impianti che dovrebbero così vivere di vita propria, ospitando all’interno di ciascuno di essi i mille spettatori consentiti. Se le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo – ma è lo scenario più ottimistico, tutto da verificare alla luce dei dati – si ipotizza anche il superamento dei mille spettatori sul Centrale per le semifinali e finali.

BIGLIETTI – Servirà anche capire come gestire la situazione di chi ha già tra le mani un biglietto acquistato in prevendita (aperta, molto sulla fiducia, da ottobre 2020). Secondo quanto appreso nei giorni scorsi da La Gazzetta dello Sport, in caso di riapertura la FIT darebbe priorità (nell’ordine) agli sponsor e agli abbonati, per poi guardare l’ordine cronologico di acquisto. Resta da decifrare anche la posizione di chi ha beneficiato del super-voucher derivante da un biglietto non utilizzabile nel 2020 e l’abbia già convertito per l’edizione 2021: verrà stabilito un percorso privilegiato? Anche qui, ci sarà da attendere comunicazioni ufficiali.

La richiesta di apertura al pubblico è sul tavolo anche del ministro per la Salute Roberto Speranza, il cui parere – concertato col Dipartimento Sport – sarà decisivo. Sport e Salute in questi giorni ha ricordato come il protocollo del Foro Italico, nello scorso settembre, abbia consentito di chiudere l’evento senza positività al Covid-19 (e con mille spettatori consentiti in extremis tra semifinali e finali).

Novak Djokovic – Internazionali di Roma 2020 (foto Giampiero Sposito)

ECCEZIONI – Allargando l’orizzonte, l’ipotesi di una deroga rispetto al primo giugno non sembra in questo momento campata in aria. Proprio in deroga – questa volta rispetto alla quota massima di spettatori ammessi -, l’Olimpico si riempirà per il 25 per cento nelle quattro gare dell’Europeo di calcio ospitate a Roma (da definire i requisiti d’ingresso, probabilmente legati ai vaccini e a tamponi effettuati nelle precedenti 48 ore). Nella giornata di ieri, anche la Lega Pro – attraverso il suo presidente Francesco Ghirelli – ha sottoposto in consiglio federale FIGC la richiesta di aprire parzialmente gli stadi per le partite dei playoff in programma già dal 9 maggio (il ticketing, pur ridotto, darebbe ossigeno ai club di terza serie).

In ogni caso, la risposta del Governo sul protocollo FIT è attesa a breve, si spera in questa settimana, dopo la concertazione con le autorità sanitarie. Le speranze poggiano anche sul recente pronunciamento del CTS, che per le manifestazioni sportive di interesse nazionale ha parlato di “rimando alle regole e ai limiti già espressi per le attività dello spettacolo“. Una pronuncia che darebbe un’interpretazione meno rigida del decreto riaperture, aprendo uno spiraglio anche per il pubblico degli sport indoor (fino a un massimo di 500 spettatori).

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