K. Nishikori b. [Q] A. Giannessi 6-4 6-7(4) 6-3 4-6 6-4
Non è bastata una partita davvero commovente ad Alessandro Giannessi che, nel giorno del suo trentunesimo compleanno, si è dovuto arrendere a Kei Nishikori dopo cinque set e più di quattro ore di battaglia. L’italiano, proveniente dalle qualificazioni, ha giocato un match di grande sacrificio, cercando (spesso riuscendoci) di costringere l’avversario a colpire sempre una palla in più e non staccando mai la spina della concentrazione neanche quando poteva essere legittimo aspettarsi un suo calo. Anzi, nel set decisivo è sembrato lui quello con più benzina, almeno fino al medical time out di Nishikori sul 4-3 che forse potrebbe avergli spezzato un po’ il ritmo. A onor del vero, da quel momento non si è assistito a un crollo verticale di Giannessi, bensì a un picco di rendimento del giapponese che ha giocato veramente bene e ha dominato gli scambi con lo smalto dei bei tempi, evitando un secondo upset al quinto da parte di un altro tesserato del Tennis Park Genova, dopo che un suo compagno di squadra e circolo, Pablo Andujar aveva superato Dominic Thiem in quattro ore e mezza.
I PRIMI 3 SET – E dire che il match si era aperto con un primo set vinto piuttosto agevolmente da Nishikori. Nel secondo però il servizio comincia a non essere più un fattore e si vedono ben quattro break consecutivi che hanno fissato il punteggio sul 3-3. Giannessi si guadagna poi la possibilità di servire per chiudere sul 5-4, ma subisce il ritorno di Nishikori e il set si decide al tiebreak. Qui l’azzurro scava subito un solco tra sé e l’avversario, scappando sul 4-0 e chiudendo poi 7-4. Nel terzo, Nishikori prende nuovamente il sopravvento trovando il break già nel primo gioco. Giannessi annulla eroicamente tre palle break sul 2-0 e due sul 4-2, ma alla fine deve cedere una seconda volta la battuta e con essa il parziale.
SI VA AL QUINTO – Ancora una volta l’italiano reagisce alla grande alla perdita del set e si prende immediatamente un break di vantaggio, confermandolo fino al 3-1 nonostante ben otto palle break (equamente ripartite nei primi due turni di servizio). A forza di tuonare però il contro-break di Nishikori arriva nel sesto gioco, ma Giannessi rimette subito il naso davanti, stavolta difendendo il vantaggio fino alla fine. All’ingresso nel quinto set i dati dei due giocatori sono decisamente diversi: Nishikori ha il migliore record al quinto set tra i tennisti in attività (24-7) e il migliore all time nei set decisivi (includendo dunque anche i match al meglio dei tre); mentre Giannessi ha giocato una sola partita alla lunga distanza, vincendola, a New York contro Denis Kudla in quello che rimane il suo unico successo in un torneo dello Slam.
Ben due di quelle sette partite però Nishikori le ha perse contro un italiano (a Wimbledon 2013 contro Andreas Seppi e al Roland Garros 2020 contro Stefano Travaglia) e per un bel po’ il fantasma di una terza sconfitta per mano di un giocatore azzurro infesta il campo numero 14. “Ora che mi ci fai pensare – ha detto Kei Nishikori a Ubaldo che gli ha ricordato quelle due sconfitte contro i due italiani – mi è tornato in mente, ma no, sul campo non ci ho pensato…però quando si gioca contro dei tennisti italiani sulla terra battuta non è mai facile, e lui ha giocato davvero bene, secondo me a un gran livello. Se siamo andati al quinto è giusto che io gli dia il credito che si merita…”. Giannessi infatti continua a macinare chilometri, ributtando di là dalla rete tutto quello che il giapponese ha da offrire e trovando spesso grande profondità coi colpi. Dopo aver mancato tre palle break in apertura di parziale, l’italiano centra il break con due strepitosi dritti lungolinea in corsa e sale 4-2. Al successivo cambio di campo, Nishikori chiede un medical time out e si fa massaggiare brevemente la schiena. Alla ripresa del gioco il giapponese ricomincia a giocare come non faceva dal terzo parziale, disegnando il campo con geometrie perfette e aprendo una breccia anche nella disperata difesa di Giannessi.
Sul 5-4 in favore di Nishikori, con la partita ormai girata, l’azzurro deve fronteggiare due consecutivi match point. Il primo lo annulla con una prima vincente, il secondo con un pregevolissimo serve&volley approfittando anche di un Nishikori non troppo cinico nel passante. Giannessi prova a ributtarsi avanti, ma stavolta la demivolée, pur delicata, non è abbastanza corta e il giapponese può passare agevolmente di rovescio, conquistando un terzo match point. Stavolta l’italiano si gira in maniera un po’ improvvida sul dritto per cercare la smorzata, che però si ferma sul nastro, segnando la sua sconfitta.
“Poca lucidità. Iniziavo a ragionare meno su ogni punto e ho perso un po’ di lucidità, quindi ho fatto quella palla corta che non ci stava tanto… ma purtroppo l’ho fatta“. Alessandro ha spiegato così la scelta tattica dell’ultimo punto in conferenza stampa, e si è detto comunque soddisfatto della prestazione. “Da questa partita mi porto dietro la convinzione che quando sto bene mentalmente e fisicamente, posso competere ad alto livello. Adesso il livello medio dei giocatori è molto alto, lo dimostra il fatto che il 150 del mondo gioca alla pari con un top player“.
Si interrompe dunque in maniera dolceamara il Roland Garros di Giannessi, che ha giocato molto bene nelle qualificazioni e ancora meglio oggi contro un avversario di grande prestigio. Resta il rimpianto per quel vantaggio nel quinto set così come per quella seconda vittoria in uno Slam sfumata e che avrebbe invece rappresentato tanto sia in termini sportivi che, più prosaicamente, economici e di classifica. “Non è facile adesso con questo sistema del ranking. È un anno che mi sento competitivo, sto facendo bene ma il ranking è abbastanza fermo in questo momento. Quindi non ci penso più di tanto“.
Un bel pericolo scampato invece per Nishikori che dovrà mantenere una maggiore continuità di rendimento nella prossima partita contro Karen Khachanov. Il giapponese ha vinto tre dei cinque precedenti, incluso il più recente (e unico sulla terra) quest’anno a Madrid.